«Non votate leggi per le coppie gay»

«Non votate leggi per le coppie gay» CITTA' DEL VATICANO, L'APPELLO DEL CARDINALE RATZINGER RIVOLTO Al PARLAMENTARI CATTOLICI. SCOPPIA SUBITO LA POLEMICA «Non votate leggi per le coppie gay» «Gravemente immorale favorire l'equiparazione con le famiglie eterosessuali». «E' un dovere che impone anche l'obiezione di coscienza e non si può cedere ad alcuna forma di compromesso» Giacomo Galeazzi CITTA'DEL VATICANO I parlamentari cattolici non devono votare «leggi favorevoli al riconoscimento legale delle coppie gay». No della Chiesa all'equiparazione giuridica, sociale e culturale della famiglia naturale alla convivenza omosessuale. Il Vaticano, su iniziativa del cardinale Joseph Ratzinger, bolla come «gravemente immorale» la decisione di votare un testo legislativo «nocivo per il bene comune della società». Pertanto, sul tema delle coppie gay, ogni politico può rivendicare il diritto all'obiezione di coscienza. La nota, firmata dal prefetto dell'ex Sant'Uffizio e intitolata «Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra omosessuali» (anticipata ieri dall'agenzia AP-Biscom) contiene una serie di indicazioni etiche che i parlamentari cattolici di tutto il mondo sono tenuti ad osservare. II documento mira a contrastare la approvazione, in molti Paesi dell'Ile e all'Europarlamento, di leggi a favore della convivenza omosessuale. La Chiesa, perciò, si aspetta da chi si professa credente comportamenti coerenti con la propria fede. Da qui l'invito al «dovere morale» di dare battaglia all'introduzione della parità tra matrimonio e coppie gay. Nel caso in cui il parlamentare cattolico si trovasse davanti ad una norma «immorale» già in vigore, deve contrastarla e rendere nota la sua opposizione. Si tratta, infatti, di un atto di testimonianza della verità. «Se non fosse possibile abrogare completamente una legge di questo genere - precisa la nota vaticana- si ha il compito morale di limitare i danni di tale normativa e diminuire gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica». Secondo il cardinale Ratzinger le legislazioni favorevoli ai legami gay sono contrarie alla «retta ragione» e, in sostanza, al bene comune dato che le «coppie matrimoniali» svolgono il «ruolo di garantire l'ordine delle generazioni e sono quindi di eminente interesse pubblico». Lo Stato, poi, ha il dovere di non entrare in contraddizione coi «propri doveri». A sostegno della legalizzazione delle coppie gay non può essere invocato il principio del rispetto e della non discriminazione di ogni persona. «Tali unioni- ribadisce Ratzinger- sono nocive per il retto sviluppo della società umana, soprattutto se aumentasse la loro incidenza effettiva sul tessuto sociale». Tuttavia viene ribadito che la Chiesa accoglie i gay «con rispetto, compassione e delicatezza», richiamandoli a vivere in castità. Nel gennaio scorso, un altro intervento dell'ex Sant'Uffizio chiedeva ai politici di «non cedere a alcun compromesso» davanti a leggi e progetti normativi contrari ai principi morali della Chiesa. Su temi come l'aborto, l'eutanasia, la famiglia, le. ricerche sugli embrioni, la lotta alle moderne forme di schiavitù, il Vaticano si aspetta una maggiore omogeneità d'azione e vuole offrire ai politici cattolici un incoraggiamento, uno sprone a proseguire con rinnovata forza e convinzione sulla strada indicata dalla Chiesa. Una strada non confessionale e non clericale ma laica, che si basa cioè sull'uso della ragione. Agli omosessuali che fanno coppia non si possono riconoscere gli stessi diritti della famiglia che è quella società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Non perché sono omosessuali, ma perché non sono una famiglia. Occorre evitare di parificare la famiglia all'unione gay, insomma, non per discriminare l'unione gay, ma per non discriminare la famiglia. Un appello criticato dai Ds e accolto favorevolmente da An, per cui lo Stato non può rinunciare ad essere il garante e il produttore della relazione eterosessuale, giacché solo a partire da questo tipo di unione affettivo-sessuale la società può costruirsi e durare nella storia: «La società è eterosessuale (cioè esiste in quanto è eterosessuale) e riconoscerlo non implica nessuna discriminazione verso nessuno». «La Chiesa accoglie gli omosessuali con rispetto, compassione e delicatezza ma devono vivere in castità» Polemiche dopo le dichiarazioni del Vaticano sulle coppie gay

Persone citate: Giacomo Galeazzi, Joseph Ratzinger, Ratzinger