I cadaveri ricomposti dei fratelli Hussein mostrati ai reporter

I cadaveri ricomposti dei fratelli Hussein mostrati ai reporter WASHINGTON: VOGLIAMO CONVINCERE TUTTI DELLA LORO MORTE I cadaveri ricomposti dei fratelli Hussein mostrati ai reporter I figli del dittatore sono stati colpiti da almeno venti pallottole ciascuno. Si stringe il cerchio attorno al Rafss: 16 arresti a Tikrit BAGHDAD Dopo i volti, i corpi. Parzialmente coperti da un telo celeste, deposti su due carrelli metallici al centro del tendone refrigerato che funge da obitorio, i visi ripuliti dal sangue e ricostruiti con un intervento di plastica facciale, i cadaveri di Uday e Qusay Hussein sono stati mostrati ieri a 15 giornalisti e operatori televisivi convocati all'aeroporto di Baghdad. Le autorità americane hanno spiegato che le nuove immagini, subito rilanciate dalle televisioni di tutto il mondo, dovrebbero convincere gli iracheni ancora scettici che i temibili figli di Saddam sono davvero morti nel raid di martedì scorso a Mossul, nel Nord dell'Iraq. Ma le polemiche infuriano: troppo raccapriccianti le foto dei volti tumefatti e insanguinate fatte circolare dal Pentagono, in spregio alla Convenzione di Ginevra, che proibisce la diffusione delle immagini dei nemici uccisi. La Casa Bianca nega di aver violato la Convenzione e rilancia con nuove immagini, meno raccapriccianti. I cadaveri esibiti ieri - sottoposti a un intervento di tanatoprassi, ima pratica di conservazione dei cadaveri diffusa negli Stati Uniti - sembravano manichini di plastica dall'aria un po' irreale. Dal volto di Uday, il più sfigurato, era scomparso l'orrendo squarcio che scendeva a sinistra del naso. La folta barba incolta era stata tagliata e riportata alla lunghezza, abituale. Dietro l'orecchio destro erano ancora visibili due fori di proiettile. I medici hanno spiegato che l'ipotesi del suicidio è molto remota. Qusay invece aveva il viso ben rasato, a parte i caratteristici baffi. Secondo il direttore della redazione diAl-Jazeera a Baghdad, Waddah Anfar, da vicino i due cadaveri sono molto più simili ai figli di Saddam di quanto non fossero le foto diffuse ieri: «Anche se non siamo medici, possiamo dire come giornalisti che i due cadaveri visti da vicino sono molto simili alle foto ufficiali che conosciamo e ci convincono certamente di più delle foto diffuse ieri». Gli esami autoptici, evidenti dalle incisioni a forma di Y visibili sul torace dei due fratelli, secondo i medici indicano che entrambi sono morti per colpi di armi da fuoco. Su ognuno dei due corpi ci sono i segni di almeno una ventina di pallottole. Altro particolare macabro raccontato dai giornalisti: la gamba sinistra di Uday, dal ginocchio in giù, è un sacchetto vuoto. I medici hanno rimosso la tibia, l'hanno chiusa in un sacchetto di plastica trasparente e lasciata sul lettino accanto al corpo. E' la prova che si tratta proprio del cadavere di Uday: quella era la gamba lesa nell'attentato del dicembre 1996, con la barra metallica lunga 20 centimetri che era servita per ricostruire la tibia e il cui numero di serie adesso è servito per l'identificazione. I corpi dei fratelli Hussein resteranno nell'obitorio ancora Der qualche tempo in attesa lanno spiegato le autorità americane a Baghdad - che qualche familiare si presenti. La Casa Bianca difende la decisione di diffondere foto e filmati, criticata anche ieri in tutto il mondo, perché, come ha continuato a ripetere il portavoce Scott McClellan, «è necessario mostrare agli iracheni che il regime brutale se n'è andato e non tornerà». Intanto si stringe il cerchio attorno a Saddam Hussein. Il governatore di Mossul ha detto al quotidiano turco «Hurriyet» che Saddam Hussein ha pagato le tribù della sua terra d'origine per essere protetto in qualche nascondiglio. Ma soffiate e tradimenti si susseguono: giovedì notte i soldati americani hanno fatto irruzione in una casa a Sud di Tikrit, arrestando 16 pèrsone, «tra le quali 5-10 addetto alla sua sicurezza personale», secondo quanto affermato dal generale americano Ray Odierno. Saranno interrogati e le loro testimonianze messe a raffronto con quelle di ima ex moghe di Saddam, sentita ieri. Giovedì, sempre dopo una sof¬ fiata, era stato scoperto un ingente quantitativo di armi da fuoco e di esplosivo, nascosti sotto terra nei pressi di una casa a sudest di Samarra. Secondo Odierno, nel container c'erano 45 mila pezzi di dinamite, 34 lanciagranate, 150 Rpg, 11 bombe di fabbricazione artigianale, decine di mitraghatrici e detonatori. Arsenale che, ha detto il generale, sarebbe servito per gh agguati contro i soldati americani. Ieri c'è stato l'ennesimo, nel quartiere Karada di Baghdad: due soldati americani e un civile iracheno sono rimasti feriti nell'esplosione di un ordigno artigianale avvenuta durante il passaggio del convoglio sul quale stavano viaggiando. [e. st.] I giornalisti invitati dagli americani a vedere e fotografare i corpi, ricomposti, dei fratelli Uday e Qusay Hussein nella tenda-obitorio allestita a Baghdad

Persone citate: Qusay Hussein, Ray Odierno, Saddam Hussein, Scott Mcclellan