Saldi, ultime frivolezze poi si torna al tailleur

Saldi, ultime frivolezze poi si torna al tailleur MODA Saldi, ultime frivolezze poi si torna al tailleur In alcuni negozi è già tempo di nuovi arrivi: in autunno trionfano il nero e i capi sobri e bon ton. Unica concessione al colore, un tocco di rosa ELENA DEL SANTO Un successo annunciato: i saldi stanno risollevando (almeno in parte) le casse dei commercianti. E sebbene non esista più alcuna traccia delle code che un tempo paralizzavano il traffico, e l'euforia sia stata in parte frenata dalle vendite promozionali non-stop, i ribassi di fine stagione hanno fatto registrare un'impennata. Per dire: mai come quest'anno il risparmio conquista i torinesi in procinto di chiudere in valigia un guardaroba all'ultimo trend. Lo scenario del centro città, nelle strade votate allo shopping, continua ad essere eloquente. Tutt'altra storia dal deserto di settimane fa, quando via Roma e dintorni parevano il Sahara: i saldi, giunti a metà strada del periodo canonico, termineranno il 7 agosto. Al San Carlo Woman Store, dove i cartelli recitano sconti dal 30 al 50 per cento, si vendono a manciate le ciabattine Hawaii di Miu Miu e gli string bikini di Dolce Sr Gabbana, così come è andato a ruba il completo canotta e pant a rete griffato Chanel, considerato uno dei must dell'estate; da Vindigni in via Amendola, il capo di punta di fine stagione è la mini svasata di Gai Mattiolo (meno 40 per cento), colore: turchese. E a comprarla sono pure lady di mezza età. Uno show. Specie sui mercatini rionali. Crocetta e piazza Benefica in testa. Vedi signore fresche di abbronzatura che si contendono l'ultimo bikini doublé face, a suon di gomitate e strattoni; teen-agers alla spasmodica ricerca del pezzo firmato, «proprio non c'è una taglia in più?», mentre per entrare sui camion trasformati in camerini di fortuna, bisogna addirittura prendere il numero, come al supermarket. Saldi? C'è chi li snobba. Per qualcuno sono roba da naftalina. Semplici avanzi, stipati sugli scaffali nella speranza di trovare acquirenti sprovveduti. Almeno secondo le patite del fashion style ad oltranza che, in barba al caro-euro, già «puntano» lo stile che verrà, ovvero quello che indosseremo nell' autunno-inverno. Attente a non farsi scappare i «pezzi» giusti, quelli che già al primo sguardo fanno capire che stai al passo con la moda. Complici le pre-collezioni. In pratica, un assaggio delle prossime tendenze, esposte con largo anticipo dagli indirizzi chic. Cosa sarà «in», cosa «out». Innanzitutto, stop al colore. La tendenza dice nero. Profondo. Funereo. Unica eccezione, il rosa, come il cappotto in matelassé lana-seta stretch stile «Colazione da Tiffany» di Dolce S- Gabbana, decisamente bonton: i due esemplari arrivati l'altro ieri mattina da Vertice sono volati in un amen. Della stessa firma, nella boutique di via Lagrange vanno via come il pane le canotte a costine in cotone elasticizzato., total black, banda in pavé di Swarovski all'altezza del petto a formare il marchio della griffe, tanto che il titolare Roberto Trapani ha dovuto raddoppiare l'ordinazione nonostante il prezzo: mille euro. Trapani non ha dubbi: «Sarà ancora atmosfera revival con i miti Anni 60, 70, 80». Dice: «Imperverserà il tailleur, femminile e sofisticato. In due versioni: fasciante, dal look aggressivo modello donna in carriera. scollatura generosa, punto vita segnato, gonna che esalta le forme, oppure con linea "a scatola" tipica degli Anni 60, sottana morbida, giacchina corta, piccola e stretta». Il prét-à-porter diventa couture. Al San Carlo Woman Store di via Roma dico¬ no che le collezioni invernali di Prada quest'anno meritano un Oscar. Abiti capolavoro, dettagli impeccpbili. Ancora avvolti nel cellophane, i cappotti assomigliano a quelli di Balenciaga negli Anni 50, tessuto inglese di stampo maschile su forme iperfemminili; i tubini, di foggia sartoriale, sono scolpiti ad arte; le micro giacchine stretch hanno l'interno in tessuto techno. Filo conduttore: il gros-grain, talvolta un nodo, altre una fascia a sottolineare il taglio impero. Audrey Hepburn avrebbe fatto follie. Ai piedi, la regola dice ballerine e décolleté di stampo retro, punte tonde o appena sfilate. L'autunno della chic lady è tutto una lezione di stile, con buona soddisfazione delle torinesi da sempre fans della moda colta. Dal guardare- ba vengono rispolverati i vecchi pantaloni con gamba dritta e asciutta: quest'inverno il fondo si restringe, quelli a zampa non usano più. Trionfano invece i fuseaux Anni 80, con vita bassa o altezza ascellare, quasi a corsetto. Vita segnata e cosce al vento. Minigonne come prezzemolo. Vietato anche solo un etto di troppo. La più elegante? Quella optical di Dolce 8- Gabbana «copiata» da Courrèges, linea appena svasata, doppio colore, un «doc» Anni 60. Proprio come il tubino a sacchetto che lascia il ginocchio in vista. A breve, le vetrine di Mondo in piazza Cln vestiranno punk, rivisto e corretto, ultima tendenza deh'abbigliamento casual e sportivo. Pantaloni come bostick, attaccatissimi al corpo, quasi una seconda pelle, ricchi di dettagli come borchie, fibbie, catene. Abbinati a chiodi in pelle elasticizzata, impronta mascolina, effetto used, e a camicie ampie con oblò assassini e scollature a tuffo. Da Vindigni in via Buozzi angolo via Amendola (dove l'altro ieri è stata sorpresa a fare shopping Elena Barolo, la velina di «Striscia la notizia», habituée della boutique), ha appena trovato casa la nuova collezione Just Cavalli ispirata al Giappone: gilet e maxi-montoni esibiscono stampe orientali e piume gonfie come meringhe, le bluse paiono kimono in versione bonsai. «Ma ciò che si sta vendendo di più sono gh abiti di Gai Mattiolo, adatti per le cerimonie di settembre» confida Nino Vindigni. Fuori dal coro, l'ispirazione barocco di Voyage, la griffe che tanto piace alla rock star Madonna, sta mietendo consensi da Papeete in corso Alcide de Gasperi, provocante miscellanea di velluti, pizzi e sbuffi. Così come piacciono i «pinocchietti», i pants alla caviglia, proposti ora in versione invernale. Intanto, Cristina Tardito alias Kristina Ti, sta per lanciare le camiciole «autoreggenti», con cucitura diagonale strategica effetto reggiseno. La stilista torinese gioca sulle maniche, ampie e strette in fondo, come un guanto, con micro abiti celati in maxi cappottoni da Generalessa, mentre sotto sotto ammiccano i pagliaccetti. Remake dell'intimo Anni 40, leitmotiv della collezione «sottozero». Si vendono a manciate le ciabattine Hawaii e gli string bikini, è andato a ruba il completo canotta e pant a rete Le nuove collezioni rilanciano la femminilità Ai piedi ballerine e décolleté retro con punte tonde o appena sfilate PANTALONI. Addio pantaloni a zampa. Il fondo si restringe, le linee diventano affusolate. E' il momento di rispolverare dall'armadio i vecchi fuseaux. I più nuovi sono quelli a vita alta, ascellari, quasi a sembrare un corsetto. Anche le versioni «cargo» si smorzano, hanno linea più asciutta e pulita, abbandonano lacci e zip. CAPPOTTI. Il rigore del freddo si affronta con il rigore dell'etichetta. Impeccabile e indiscutibile lezione di stile. Il cappotto è bon-ton, volumi smilzi e corti, tanto quanto basta perdonare una sensualità sofisticata. Linee pulite ed essenziali, spalle appena accentuate. Taglio Anni 50 e vita alta con cintura a fiocco. Privo di reverse. TAILLEUR. Ovvero l'intramontabile. Il ritorno più eclatante della stagione. Capolavori di couture, esaltazione della femminilità. Vengono rivalutate le sottane fascianti e le giacchine micro che enfatizzano il girovita scoprendo generosamente il décolleté. Monocolore assoluto: è il trionfo del nero. Unica concessione, qualche tocco di rosa. G

Luoghi citati: Giappone, Hawaii