Disagi alla viabilità per i cantieri olìmpici di E. Min.
Disagi alla viabilità per i cantieri olìmpici MIGLIAIA DI METRI CUBI DI MATERIALE INERTE DOVRANNO ESSERE PORTATI VIA DA OLTRE 50 MILA CAMION Disagi alla viabilità per i cantieri olìmpici Il Toroc studia come ridurli, soprattutto nelle valli Susa e Chisone Quattrocentocinquanta milioni di euro per adeguare le strade delle montagne olimpiche a ospitare i Giachi del 2006. Mega-lifting che ben si traduce in un secondo numero: 500 mila metri cubi di materiale da asportare e spedire su 50 mila camion che viaggeranno su e giù per le valli. Come fronteggiare questi disagi che dall' aprile al giugno 2004 toccheranno il oro apice? Quali consigli dare agli automobilisti dal momento che nessuna strada verrà mai chiusa del tutto? Sono queste le domande alla base del «Piano di mobilità sostenibile» che è stato redatto dal Toroc - il comitato organizzatore dell'appuntamento a cinque cerchi - con l'appoggio dell'Agenzia Torino 2006, responsabile della realizzazione delle opere olimpiche. Il progetto, che si potrebbe pure chiamare ((prove generali di cantieri a massimo regime» è stato illustrato ieri in Regione dall'assessore ai Trasporti William Casoni, Lucia Binello (direzione trasporti Toroc), ed Elio Perotto, responsabile della direzione dell'Agenzia Torino 2006 che si occupa di infrastrutture viarie. Il piano, come si è detto, comincia a valutare le ricadute negative che i cantieri potrebbero avere sulle strade dell'alta-media valle Chisone e Susa nel periodo aprile - giugno 2004, quando la realizzazione delle opere sarà a pieno regime. Oltre agli impianti olimpici, come il trampolino di Pragelato o la pista per il bob di Sansicario, entro l'anno cominceranno anche i lavori per la realizzazione delle infrastrutture viarie. «Nei prossimi mesi - ha spiegato Perotto - apriranno tutti i 22 cantieri stradali ipotizzati. È inevitabile che tutte queste attività creeranno qualche disagio, anche se nessuna delle più importanti infrastrutture verrà chiusa. Il Piano ci permetterà di adottare piccoli e grani correttivi per garantire sempre l'accessibilità delle strade». Realizzato sulla base di un modello informatico elaborato dal Centro Studi sui Sistemi di Trasporto, il Piano non è un modello definitivo, ma verrà costantemente aggiornato. «Le opere - ha sottolineato William Casoni - sono state studiate per essere al servizio dei cittadini ed inserirsi nel futuro del Piemonte. Comprese le infrastrutture, che non serviranno solo per il periodo olimpico, ma anche per gli anni successivi. Per questo motivo, il Piano di mobilità sostenibOe, indispensabOe strumento per salvaguardare la vivibilità del territorio, prenderà in considerazione anche il dopo olimpiadi». Ogni possibile disagio e le conseguenti soluzioni che verranno adottate sarà tempestivamente comunicato ai cittadini attraverso un nuovo servizio gestito dall'Ari per conto della Regione. Ma quali sono le strade che, secondo le simulazioni realizzate dal Piano (un giorno medio feriale nella fascia oraria 8-9 e una domenica invernale nella fascia oraria 17-18 quale momento di picco dei rientri a casa dalle località di montagna) potrebbero risultare più disagiate? Senz'altro il nodo di Cesana, una delle strozzature più evidenti e quello di Porte, [e. min.]
Persone citate: Elio Perotto, Lucia Binello, Perotto, Toroc, William Casoni
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