All'Atc scoppia la guerra dei boiler di Alessandro Mondo

All'Atc scoppia la guerra dei boiler L'AGENZIA HA DECISO DI SOSTITUIRE LE CALDAIE A GAS FUORI NORMA CON IMPIANTI ELETTRICI All'Atc scoppia la guerra dei boiler Gli inquilini: così le bollette diventano troppo care Alessandro Mondo Il conflitto tra l'Agenzia tenitoriale per la casa (Atc) ed i suoi assegnatari - talora dichiarato, più spesso latente - si arricchisce di un nuovo fronte: quello dei boiler e delle caldaie a gas autonome, non a norma, che l'Istituto intende pensionare con le buone o con le cattive aprendo la strada agli impianti elettrici. La prospettiva è quella di uno scontro all'ultimo scaldabagno che al momento ha il suo epicentro in via Artom - dove a settembre partiranno i lavori per portare in tutti i 537 alloggi popolari i nuovi impianti - ma potrebbe estendersi rapidamente ad altri quartieri. Da una parte l'Agenzia, decisa ad intervenire Ila delibera è del dicembre 2000) per mettere in sicurezza migliaia di impianti fuori norma: 12.700 i boiler a gas per la produzione di acqua calda sanitaria risultati fuorilegge dall'ultimo censimento, ai quali si sommano 7900 caldaie murali a gas per acqua e riscaldamento. Fuori norma pure quelle. Dall'altra gli inquilini, parte dei quali sono già saliti sulle barricate scandendo nel corso di infuocate assemblee condominiali il loro «no» a boiler più moderni ma anche più costosi. Nel mezzo la politica, sotto forma di due interrogazioni che per una volta sono riuscite a mettere d'accordo Alleanza nazionale (rappresentata dal consigliere Sabino Acquaviva) e Comunisti italiani (nella persona di Gianguido Passoni, il capogruppo, e Domenico Gallo). «Strana politica, quella dell'Ale, che per risparmiare decide di far ricadere suUe famiglie l'aumento del costo per la produzione di acqua calda», attacca Passoni. Per tacere «della netta contraddizione con le politiche di risparmio energetico, riproposte dalle emergenze idriche e quindi idroelettriche causate dalla siccità». Ce n'è abbastanza per surriscaldare gli animi, oltre che l'acqua. Ed infatti in via Artom (Mirafiori Sud) i malumori sono in piena ebollizione. Ne ha preso atto anche l'assessore comunale all'Edilizia pubblica Roberto Tricarico, che in un estremo tentativo di compromesso ha indetto un incontro il mese prossimo (la data è da definire) con Italgas, Aes ed Atc. Obiettivo: valutare la possibilità di mettere a norma i vecchi impianti o di sostiUdrli con apparecchi nuovi, sempre a metano. Il che scongiurerebbe la prospettiva dei controversi scaldabagno elettrici coniugando sicurezza, risparmio e quieto vivere. Anche il presidente della decima circoscrizione, Maurizio Trombotto, spinge per la ripresa del dialogo. Ad alcune condizioni: «Lasciamo fuori dalla porta strumentalizzazioni politiche francamente meschine». Ad oggi le posizioni restano in netta contrapposizione. «La faccenda è chiara - spiega Giorgio Ardito, presidente Atc -. Questione di sicurezza e di costi, in linea con la tendenza generale, europea ed italiana, ad escludere il gas dalle abitazioni. Abbiamo calcolato che mettere a norma le migliaia di boiler e caldaie fuori regola comporterebbe una spesa di circa 30 milioni di euro: una follia». Da qui la linea dell'Istituto, articolata su una doppia proposta. L'Atc si offre di fornire gratuitamente a tutti gli interessati un boiler elettrico con garanzia decennale di alto rendimento, nonostante un vecchio accordo regionale preveda lo scaldabagno a carico dell'assegnatario; una volta scaduto il termine, il 5007o dei costi in caso di guasto ricadrà sull'inquilino. In alternativa, gli irriducihili degli impianti a gas dovranno sostituirli a loro spese sotto 0 controllo della proprietà (Agenzia o Comune, a seconda dei casi). Qualunque sia la scelta, i tecnici di corso Dante disattiveranno gli apparecchi fuori norma e metteranno in sicurezza l'abitazione. Come? Chiudendo gli imbocchi e provvedendo a «quant'altro sia tecnicamente necessario». Chi rifiuta di aprire la porta se la vedrà con gli avvocati dell'Atc. «Il senso ribadisce il presidente - è quello di una politica all'insegna della sicurezza, del risparmio e del rispetto ambientale, se è vero che i nuovi impianti garantiscono maggiore risparmio di acqua. Quanto ai costi, in dieci anni si finirà per spendere circa 400 euro supplementari: una trentina di euro in più l'anno. E poi i nuovi apparecchi non comportano spese di manutenzione». Quattrocento i nuovi scaldabagno elettrici già installati dal 2002 al 2003 precisa l'ingegnere Luigi Fazari, Servizio progettazione impianti per Atc -: poco più di 3 mila quelli preesistenti. Valutazioni in rotta di collisione con gran parte degli assegnatari, preoccupati dalla prospettiva della bolletta comunque più salata: problema economico partìroiarmente pesante in quelle famiglie dove la sola forma di reddito è rappresentata da una pensione. Da qui l'avvio di una mobilitazione che potrebbe sfociare in nuove forme di lotta. La guerra degli scaldabagno è solo alle prime battute. An e Comunisti italiani dalla parte delle famiglie e l'assessore Tricarico propone: apparecchi nuovi ma a metano COSTO GIORNALIERO PER LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA (ZOOIitri/giorno a 4Òoe per una famiglia di quattro persone) BOILER ELETTRICO BOILER A GAS Costo di qestione costo medio annuale costo decennale C 335.80 C 3358.00 C 219.00 ^2190.00 Apparecchiature costi costo a carico utente 6 949 C949 costo decennaleeffettlvo a carico utente C 3358.00 6 3139.00

Persone citate: Domenico Gallo, Gianguido Passoni, Giorgio Ardito, Luigi Fazari, Maurizio Trombotto, Passoni, Roberto Tricarico, Sabino Acquaviva, Tricarico