Matteo Arpe nuovo «ad» di Capitalia

Matteo Arpe nuovo «ad» di Capitalia VIA LIBERA DEL CDA AL RIASSETTO DEL VERTICE. VERSO L'INGRESSO DI TOTI (GRUPPO LAMARO) NEL NUOVO PATTO DI SINDACATO Matteo Arpe nuovo «ad» di Capitalia Lamanda promosso direttore generale Flavia Podestà MILANO Per il patto di sindacato si dovrà attendere ancora qualche tempo, ma Cesare Geronzi non ha voluto che Capitaha andasse in ferie senza completare la ricomposizione del vertice da cui era uscito di scena, prematuramente e nel reale rimpianto di tutti, Giorgio Brambilla. Così, da ieri, suha plancia di comando del più importante gruppo creditizio capitolino - totale attivo di 140,9 miliardi di euro, 1954 sportelli e più di 30 mila addetti - si è insediato con la qualifica di amministratore delegato e poteri che vanno oltre quelli detenuti da Brambilla, così da inteipretare il ruolo di vero capo azienda, Matteo Arpe. Un capo azienda atipico perché totalmente atipica è Capitaha in cui, sulla carta, come in qualsiasi altro gruppo bancario il presidente non ha deleghe operative, ma dove finché sulla più alta poltrona del gruppo siederà Geronzi in concreto non si muove foglia che il presidente non vogha. Arpe lo sa, e il rodaggio compiuto in Mediobanca - dove se qualcosa non andava a genio all'amministratore delegato Vincenzo Marenghi, era megho lasciar perdere - non ha nulla da eccepire. L'incarico del resto, a soh 38 anni, è di quelli che possono far tremare i polsi e certamente richiedono grande equilibrio e molta umiltà: per capire, prima che per decidere. E, soprattutto, la consistenza di Geronzi è una garanzia per l'indipendenza della Banca: per dirla con un finanziere che preferisce l'anonimato «Capitaha sarà anche scalabile, ma non è scalabile Geronzb). z E' anche per questo - per la consapevolezza che, qualunque sia il soggetto eventualmente interessato a far incetta di titoli dell'istituto capitolino, prima o poi si dovranno fare i conti con il presidente - che Capitaha può lavorare con una certa calma alla ricostituzione del patto di sindacato da cui, con la cessione della Toro a De Agostini, è uscita di scena la Fiat e dove si sono abbandonati a movimenti opposti l'ex azionista di riferimento - l'Ente Cassa di Roma - che accelera il disimpegno avendo già ridotto la propria partecipazione al 70Zo con l'intento di portarla al 50Zo, e il secondo azionista - il gruppo olandese Abn Amro - che sembra invece disposto ad incrementare la propria quota oggi sul 6,60Zo. Per consighere Vittorio Ripa di Meana l'architettura del nuovo patto potrebbe essere pronta per i primi di settembre. Tra le new entry, accanto agh ormai noti Pirelli, Roberto Colaninno e De Agostini con quote sul 20Zo, potrebbe esserci l'imprenditore romano Pierluigi Toti che guida il gruppo Lamaro, attivo nell'immobiliare, neh'attività alberghiera e nella gestione di centri commerciah. Per tornare a Matteo Arpe, l'investitura è giunta all'unanimità dal cda che - riunito ieri sotto la presidenza di Geronzi - ha fatto avanzare, dietro a lui, anche tutta la prima linea del gruppo: nominando il condirettore generale Carmine Lamanda alla direzione generale ed elevando alla poltrona di condirettori generah Alberto Giordano e Fabio Gallia. Nella ridistribuzione delle deleghe spiega una nota - all'amministratore delegato è stato attribuito, tra l'altro, il potere di sovrintendere alla concessione e gestione del credito nonché la presidenza dei comitati operativi del gruppo, mentre al direttore generale è stata affidata la responsabilità del coordinamento delle strutture di linea. Il comitato esecutivo resta, comunque, composto da Geronzi, Arse, Francesco Arietti, Antonio Nottoa e Alberto Rossetti. Comitato esecutivo e nuova prima linea saranno chiamati alla prova del fuoco deh'attuazione del piano industriale presentato l'ottobre scorso per rimettere in corsa il gruppo Capitaha - nato nel lugho 2002 con il salvataggio da parte della Banca di Roma del gruppo Bipop e il suo successivo assorbimento - e fargli recuperare efficienza, efficacia e attitudine a creare valore. Ancorché il 2003 non sia un anno brillante per nessuno, Capitaha avrebbe già raggiunto i target previsti per quest'anno sul piano patrimoniale con un Tierl del 6,60Zo (l'obiettivo era 6,50Zo) rispetto al 5,30Zo del 2002. Lo ha detto, neh'ambito dell'ultima convention del gruppo Fineco la consumer bank del gruppo - lo stesso Arpe che ha anche ricordato come la guerra ai costi, avviata già nell'ultimo quarto dello scorso anno, si proseguita nei primi due trimestri del 2003 con risparmi dell'ordine del 150Zo. Basterà? Matteo Arpe Carmine Lamanda

Luoghi citati: Milano, Roma