Referendum sul governatore di Lorenzo Soria

Referendum sul governatore VOTO IL 7 OTTOBRE: IL DEMOCRATICO GRAY DAVIS RISCHIA LA DESTITUZIONE Referendum sul governatore I n California è riuscita la raccolta di firme Lorenzo Soria LOS ANGELES Appena otto mesi dopo essere stato rieletto governatore della California, il democratico Gray Davis dovrà sottoporsi all'umiliazione di un «recali», un referendum che potrebbe destituirlo. Un diritto che negli Stati Uniti non era più esercitato da 82 anni e che i califomiani, pur avendolo da cent'anni, avevano sempre rifiutato. Adesso sono state certificate un milione e 300 mila firme, 400 mila in più di quanto previsto dalla costituzione dello Stato. Il referendum per il «recali» di Davis, un politico opaco e opportunista che sino a pochi mesi fa nutriva l'ambizione di andare a vivere alla Casa Bianca e adesso viene additato come il colpevole della crisi fiscale e politica del suo Stato, è ormai non solo certo, ma molto vicino: il voto avrà luogo il 7 ottobre. Se voteranno per l'estromissione del loro governatore, i californiani verranno chiamati a riempire una seconda scheda indicando il suo sostituto. Con l'inizio dell'autunno, potrebbero ritrovarsi come leader un uomo che è l'antitesi di Davis, un attore estremamente colorito e senza alcuna esperienza politica: Arnold Schwarzenegger. In questi ultimi mesi, mentre girava il mondo per promuovere «Terminator 3», l'ex bodybuilder austriaco si è sempre tenuto sul vago, schivando elegantemente la domanda. Adesso ha solo pochi giorni per prendere una decisione e scoprire le sue carte. La California è in difficoltà: il disavanzo ha toccato 38 miliardi di dollari, una cifra superiore all'intero bilancio di 42 Stati dell'Unione. E mentre democratici e repubblicani restano sulle loro posizioni e nessuno sembra in grado di proprorre una soluzione di compro¬ messo, la crisi politica al vertice finirà inevitabilmente per aggravare quella finanziaria, che ha già avuto come primo risultato tagli drastici negh ospedali, nelle scuole, nei corpi di polizia. La possibile cacciata di Davis è una prospettiva non troppo gradita alla Casa Bianca. Nel 2.000, in California. George W. Bush fu sonoramente battuto da Al Gore. Nella strategia di Bush, e del suo consigliere politico Karl Bove, la strada per la rivincita nel 2004 passava per un Davis indebolito, impopolare e incapace di risolvere la crisi fiscale. Adesso invece la California potrebbe arrivare alle elezioni con un governatore repubblicano costretto a ereditare la crisi fiscale e finaziaria dello Stato, e ad assumersene la responsabihtà. Il disegno di conquistare la California, con il suo ricco bottino di 54 voti elettorali, diventa dunque più complicato. La possibile cacciata di Gray Davis pone anche un altro problema: l'abuso dello strumento refe¬ rendario, che ha reso virtualmente ingovernabili molti Stati dell'Unione. «Un processo che sta creando il caos più completo - dice Leon Panetta, già deputato dello Stato e capo gabinetto di Bill Clinton -. Il problema non è Gray Davis, ma il fatto che basta avere un po' di soldi e puoi portare al ballottaggio qualunque cosa». Così è accaduto nel caso del «recali», un'iniziativa che sino a pochi mesi fa sembrava destinata a finire nel nulla. Poi però è intervenuto Darrell Issa, un deputato multimiliardario di San Diego, che ha dedicato a questa impresa un milione e mezzo di dollari. Adesso che è risucito a raccoghere abbastanza firme. Issa è anche il solo repubblicano ad avere dichiarato ufficialmente la sua candidatura per prendere il posto di Davis, una prospettiva non molto gradita alla Casa Bianca. Issa è un personaggio molto controverso, un businessman che ha fatto la sua fortuna nel campo degh antifurti, dopo essere stato arrestato varie volte per furto d'auto. Non solo: su questioni come l'aborto o i diritti degh immigrati. Issa è considerato un estremista che difficilmente potrebbe raccoghere il consenso dei califomiani. E' per questo che, costretti a fare una scelta, i repubblicani vorrebbero Schwarzenegger, che oltre a essere un nome popolare è considerato un moderato sul piano sociale. Un altro candidato possibile è Dick Riordan, ex-sindaco di Los Angeles, centrista con base bipartisan. Anche se umiliato, Gray Davis non si dà comunque per vinto. Il suo indice di gradimento è sceso al 25 per cento, ma i democratici si sono stretti attorno a lui e, per adesso, non ha rivali nel partito. Il «recali», accusa il governatore, è un'operazione orchestrata dalla destra per portare via con i quattrini ciò che non ha saputo ottenere con il voto. E ha già lanciato un avvertimento: «Ho vinto ogni elezione cui ho partecipato. Vincerò anche questa volta». m Gray Davis, governatore democratico della California: rieletto nel novembre 2002 per un secondo mandato di quattro anni, è diventato rapidamente impopolare per le difficoltà economiche dello Stato, che ha raggiunto un deficit di 38 miliardi di dollari