Governo pronto a commissariare il calcio

Governo pronto a commissariare il calcio INCONTRO DEL PRESIDENTE FIGC COL MINISTRO: UN DECRETO LEGGE DARÀ' ALLO SPORT UN MAGISTRATO «INAPPELLABILE» Governo pronto a commissariare il calcio .a lega di B: «Restiamo 20 o non partiranno i campionati» Piero Serantoni ROMA E' caos totale fino a sera: poi il ministro Urbani, dopo due ore mezzo di vertice dà al mondo dello sport i classici sette giorni. E' ammesso un ragionevole slittamento dei calendari, ma i campionati devono cominciare regolarmente il 31 agosto: ci sono anche interessi pubblici (leggi concorsi e scommesse). Alla giustizia sportiva pasticciona verrà in aiuto un decreto legge ancora da definire in dettaglio: ai vari organi di Figc e Coni si aggiungerà un magistrato amministrativo che deciderà la legittimità e cancellerà ogni possibilità di ricorso ai Tar. Il decreto partirà prima dell'inizio dei campionati. La Figc si è poi chiusa in un ennesimo vertice. Non sorride mai, Canuro, dal ministro Urbani. Poche parole: «Mi scuso, noi abbiamo preso un impegno e lavoreremo per trovare una soluzione in tempi adeguati. Non riteniamo di dover parlare, cercheremo di dare risposte con i fatti». In realtà sembra che la Figc sia nell'angolo. Dando per scontato che domani il Tar siciliano dia ragione al Catania, il mondo del calcio potrà aspettare solo il 31, quando il Cga di Palermo (ultima istanza) affronterà il ricorso della Figc. Intanto oggi pure la Salernitana conoscerà l'esito del suo appello al Tar. Se sarà un altro sì, serie B a 24 perché Cosenza e Genoa non staranno a guardare. L'ipotesi al momento più attendibile è di un campionato con 21 squadre. Le «regolari» più il Catania. Eppure in via Allegri insistono: sarà a 20. «Faremo di tutto dice Galhani - per raggiungere questo risultato». Doppio Consiglio federale mercoledì e giovedì. Se non ne uscirà una soluzione a prova di Tar il commissariamento (tramite Coni) diventerà inevitabile. Carraro risponde in punta di penna al vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini (che aveva detto: «Prima se ne va meglio è per tutti» ) : «Il giudizio non mi fa naturalmente piacere considerando il prestigio della persona e la carica che ricopre. La Figc è un organo democratico alle cui cariche si è eletti. L'assemblea federale mi ha conferito un mandato fino al 30 giugno 2004, io intendo rispettare la volontà dei rappresentanti di 14.000 società. La fiducia può essermi revocata in ogni momento dall'assemblea o dal Consiglio che la rappresenta». Ma l'assedio dei pohtici continua. «Se tutti ragionassero come Carraro, l'istituto delle dimissioni - dice Ignazio La Russa, presidente dei deputati di An - non esisterebbe. Anziché trincerarsi dietro il numero ipotetico delle società rappresentate, se vuole può fare anche da solo una rapida indagine su ciò che pensano gli sportivi italiani». Enzo Bianco (Margherita) chiede l'azzeramento dei vertici Figc: «Le dichiarazioni di Carraro hanno sfondato il muro del surreale, si atteggia a vittima di una situazione assurda, ma dimentica di averla creata lui stesso». Luciano Ciocchetti (Udc): «D diritto sportivo è stato calpestato. Carraro si rende conto degli errori e orrori commessi dalla Federazione che lui presiede?». Il ministro Urbani rassicura e ammonisce: «Bisogna tutelare l'autonomia sportiva, non è bello questo intrecciarsi di provvedimenti e sentenze da parte della magistratura amministrativa. Dobbiamo aumentare i vincoli contro il ricorso facile ai Tar. Per questo stiamo preparando un decreto legge. Se il campionato di B sarà a 20, 21 o 24 squadre non può e non deve essere competenza del ministro. Ma il calcio faccia cominciare i campionati nei tempi stabiliti». Il sottosegretario Mario Pescante spiega cosa dovrà cambiare nella giustizia sportiva: «Abbiamo indicato una strada che prevede un giudice amministrativo come ultima istanza, quando saranno stati esauriti i diversi gradi della giustizia sportiva. Toccherà solo aspetti di legittimità, non di carattere tecnico sportivo. Presenteremo il decreto il 28 agosto, sempre che che le carte siano in regola per la partenza dei campionati. Il nostro provvedimento rafforza l'autonomia dello sport e di fatto supera l'ormai vecchia clausola compromissoria. Dopo il riordino si potrà pensare alla radiazione di chi non si attiene. La giustizia sportiva deve essere meno domestica, assomigliare di più a quella ordinaria». In Lega, a Milano, presidenti compatti' contro l'allargamento del torneo di B. Un plebiscito alla proposta di mantenere invariato il numero di 18 squadre per A e 20 per la B. Matarrese è ripartito all'attacco di Coni e Federazione: «Bisognerebbe evitare intrusioni per non consegnarsi ai pohtici e salvaguardare l'autonomia dello sport. Paghiamo gli errori passati e la rifoima Melandri. Voghamo restare in 38: se ci impongono qualcosa di diverso non faremo partire i campionati». Senza calendari, il 31 agosto gli stadi rischiano di restare deserti

Luoghi citati: Cosenza, Milano, Roma