L'Istai conferma solo i rincari della frutta

L'Istai conferma solo i rincari della frutta IL COSTO DELLA VITA A TORINO E'AUMENTATO DELLO 0,2 PERCENTO, 2,9 IL TASSO TENDENZIALE L'Istai conferma solo i rincari della frutta A luglio un aumento dell'I ,50Zo Manna Cassi Dopo una stagione avara di pioggia, ma prodiga di dibattiti sul caro vita è arrivata la rilevazione Istat di luglio che ha lasciato le cose così com'erano scontentando i consumatori e confermando i commercianti nella loro tesi di una tensione inflattiva nella norma. A Torino a luglio i prezzi sono saliti dello 0,20Zo rispetto a giugno con vm tasso tendenziale annuo del 2,9 che è superiore a quello di alcune altre città e di quello nazionale. Ma questo non significa che Torino sia la città più cara visto che nella media degli ultimi otto anni gli aumenti sono stati alla fine sostanzialmente uguali in tutte le città campione. Un po' a sorpresa la voce che ha subito i rincari maggiori non è l'alimentazione, ma il comparto di abitazione, acqua, energia e combustibili (con un più 0,4 su giugno) e questo perché luglio è il mese della rilevazione trimestrale degli affitti cresciuti dello 0,9 rispetto a tre mesi fa. Subito dopo arrivano - con il più 0,3 - alimentari e bevande, Il cuore dei dibattiti di questi giorni, la frutta, è salita dell'1,5 che non è poco, ma neppure un incremento da capogiro anche se si deve ricor- dare che nel luglio del 2002 era diminuita dell'1,4 come spesso accade nel mezzo dell'estate con gli alberi carichi. Lievissimo il ritocco degli ortaggi, lo 0,1 per cento in più. Anche pane e cereali, oh e grassi (-1-0,4), carni, latte, formaggi, uova, zucchero, caffè, the, cacao (+0,1) sono saliti mentre in discesa sono i pesci, dello 0,1. E dello 0,1 sono in crescita anche vino e birre. Grazie ai saldi l'abbigliamento è rimasto invariato e così pure mobili, servizi per la casa, spese per la salute, istruzione, mentre salgono gli stabilimenti balneari e le vacanze in genere compresi campeggi e agriturismi, i fiori e le piante. Ma ci si può consolare con una flessione dei personal computer e dei libri. Nel luglio del 2002 - anche allora con un incremento dello 0,2^0 - i prodotti alimentari erano aumentati dello 0,1 "/o con rincari guidati da pesci e prodotti ittici (-l-2,80Zo), ortaggi (-l-0,4o7o), latte, formaggi, uova (M-0,207o). Dodici mesi fa erano in calo, come ricordato, la frutta dello 1,4, le acque minerali e le bevande non alcoliche (-0,50Zo) e caffè, the e cacao (-0,407o). Di fronte ai dati dell'Istat, come sempre, divergono le reazioni. Per Diego Calabrese della Federconsumatori «il dato è sottostimato; da quando c'è l'euro con la sua impropria conversione, l'inflazione è del 6-707o l'anno». Aggiunge: «Inoltre questa inflazione apparentemente così controllata sconta il fatto che i consumi stanno calando almeno dell' 1 P/o e calano proprio su frutta e verdura in mesi in cui il loro consumo sarebbe fondamentale». Serafico il segretario della Confersecenti Tonino Carta: «Se l'Istat dice che quella è l'inflazione vuol dire che è così: non ci sono due inflazioni, una percepita e una ufficiale. Ci sono i dati Istat». Sulla frutta commenta: «Purtroppo si scontano, non la siccità di oggi, ma le gelate della primavera. In ogni caso ci sono molti prodotti in ribasso a partire dalle famigerate zucchine». Nello stesso perìodo del 2002 era scesa Stabili gli ortaggi Operatori soddisfatti consumatori scettici

Persone citate: Diego Calabrese, Manna, Tonino Carta

Luoghi citati: Torino