I figli del raìss traditi dal loro ospite di Giuseppe Zaccaria

I figli del raìss traditi dal loro ospite IL PADRONE DI CASA, LO SCEICCO AL ZAIDANE, PROTETTO DAGLI AMERICANI: INSTASCHERA 30 MILIONI DI DOLLARI I figli del raìss traditi dal loro ospite Saddam incita alla resistenza, ma il nastro è di due giorni fa Giuseppe Zaccaria BAGHDAD Il Consiglio provvisorio iracheno, che adesso innalza lodi alla «giustizia divina» piuttosto che ai missili americani, ha l'occasione di compiere un secondo e significativo atto di governo: dichiarare festa nazionale, dopo il giorno della caduta di Saddam Hussein, anche quello dell'eliminazione dei suoi figli. Poiché il primo, possibile punto di svolta in tre mesi di occupazione militare, devastazione e guerriglia si verifica adesso. Uday e Qusay Hussein sono morti, all'aeroporto militare di Baghdad un primo esame sui corpi trasportati da Mossul rivela che le dentature corrispondono a quelle dei delfini della satrapia, e certe cicatrici alle ferite di Ouday subì anni fa in un attentato esplosivo. Adesso manca la prova finale, quella del Dna, ma anche qualcosa di più diretto e scioccante che convinca l'opinione pubblica irachena, sempre molto diffidente. Intanto la tv Abc diffonde un nuovo dettaglio: Uday si sarebbe suicidato, il suo cadavere presenterebbe una ferita d'arma da fuoco alla testa che sembrerebbe auto-inflitta. L'indicazione emerge da esperti americani che hanno compiuto i primi riscontri sui corpi dei due fratelli. Ora si sta pensando di diffondere immagini dei due cadaveri, «piuttosto malconci, brutti a vedersi ma ancora riconoscibili», secondo le parole di un ufficiale americano e d'altronde fra le turbe plebee molti già gridano: «Fateceli vedere». Sarà pure macabro ma potrebbe rivelarsi terribilmente efficace. E infatti il ministro della Difesa Usa, Donald Rumsfeld, ieri sera ha annunciato: «Diffonderemo delle foto». Quando? «Presto». La scelta è fra civiltà ed efficacia e, come sempre accade in questi casi, a vincere sarà la seconda. Esiste la possibilità, solo la possibilità, che la morte dei due rampolli attenui le ondate di guerriglia e dunque è meglio spingere la guerra psicologica alle estreme conseguenze. Nel frattempo la figura dell'informatore, della spia, viene già elevata al rango di testimone della Corona, di «pentito» che in questo momento vive protetto e potenzialmente ricchissimo. Trenta milioni di dollari, quindici per ciascuno dei ricercati fatti fuori, e nello stesso momento governatorato americano e servizi televisivi ricordano che la taglia su Saddam è di 25... Sull'uomo che ha segnalato i figli di Saddam a Mossul, nella villa bunkerizzata di uno sceicco, fioccano le indiscrezioni: qualcuno dice che per convincere i comandanti del lOI.mo fanteria la «gola profonda» abbia addirittura filmato Uday e Qusay con i loro guardaspalle. La mezza «gaffe» di un ufficiale che ha preso parte all'incursione rischia però di rendere più ardue eventuali «soffiate» future: anziché proteggere la fonte, il militare ha spiegato che l'informatore si trova sotto la protezione americana ((perchè la gente di qui sa chi era il proprietario di casa...». . Eccoci dunque al maggiore indiziato, il proprietario di quel villone ornato di colonne e protetto per tutto il secondo piano da blindature vere e proprie: è lo sceicco Nawaf Mohammed Al Zaidane, capo della tribù dei Bou Issa, nato a Sinjar ma da una famiglia originaria di Tikrit, la città di Salah Ed Din e di Saddam Hussein. Questa era probabilmente la ragione per la quale i figli del Raiss si fidavano così tanto di lui e questo il motivo che può rendere la sua «spiata» ancora più odiosa agli occhi di molti iracheni. Lo sceicco, comunque, l'altra mattina è stato il primo a essere portato il salvo. L'operazione - ha spiegato in una conferenza stampa il generale Usa Ricardo Sanchez - era stata organizzata in gran fretta la notte di lunedì, non appena ricevuta l'informazione. I fanti avevano circondato la villa di Mossul e alle dieci del mattino avevano tentato una prima incursione. «Dal secondo piano alcune persone rispondevano al fuoco e anciavano granate», ha detto il generale. Quattro soldati americani sono rimasti feriti mentre dal piano terra della villa altri uomini del «commando» portavano via lo sceicco Zaidane ed i suoi. Un secondo attacco è stato tentato un paio d'ore dopo, con esiti egualmente scarsi: a quel punto è stato chiesto l'intervento di elicotteri e di blindati «Humwee» armati di missili. Il secondo piano della villa è stato bersagliato come si fa con una casamatta e quasi certamente a uccidere ò stato un missile di tipo «Tow». Adesso la villa dello sceicco è ridotta a reperto pompeiano, un reparto di fanteria la circonda e gli iracheni che vi curiosano attor¬ no esprimono i sentimenti più vari: dal ((mostrateci i resti di quei bastardi» all'accusa di genere opposto, «E' stato un atto di terrorismo, avrebbero dovuto arrestarli e giudicarli, non ucciderli». In effetti l'operazione avrebbe potuto essere più accorta, un arresto dei figli di Saddam avrebbe assunto un peso enormemente maggiore, ma il solito generale Sanchez dice: «Non è un fallimento: la nostra missione era di trovare, catturare o uccidere i figli di Saddam». D'ora in poi si fa sempre più realistica la prospettiva di trovare, catturare o uccidere anche il «Raiss», che proprio ieri è tornato a farsi vivo con un messaggio registrato ed affidato per la diffusione alla tv «Al Arabiya». Dal sotterraneo o dalla villa blindata in cui si trova, Saddam dice: «la guerra non è ancora finita, prendete l'iniziativa ed attaccate gli occupanti senza aspettare ordini dai superiori, con l'aiuto di Dio e del popolo la leadership è capace di rifornire l'esercito delle armi che ha perso...». E' un messaggio registrato il 20 maggio, ossia il giorno prima che il «Raiss» perdesse i suoi figli. Ma da una località imprecisata dell'Iraq altre sequenza trasmesse in tv mostrano guerriglieri mascherati che minacciano: «Se davvero Uday e Qusay sono stati uccisi, allora esporteremo la violenza fino in America». Nel frattempo è stato catturato il numero II della lista dei super ricercati del Pentagono: Barzan Abd Ghafur Sulayman al-Tikriti, comandante della Guardia repubblicana speciale. Nel mazzo delle carte era la donna di cuori. Resta da capire se la fine dei due rampolli segnerà anche l'attenuarsi del terrorismo. Per il momento, si direbbe di no, ieri altri due soldati Usa sono stati uccisi a Mosul e Ramadi (in tre mesi di «pace», fanno 155) e le sparatorie che l'altra sera hanno invaso il cielo di Baghdad forse non erano solo di festeggiamento. La fine dei due Hussein può scompaginare un'area della guerrigUa, quella condotta dagli ex «fedayn», ma può avere poco a che fare con gli attacchi armati di senti del Sud, «hezbollah» di formazione iraniana e gruppi criminali assortiti. Per il momento in tutto l'Iraq c'è un solo gruppo etnico che non partecipa ai tumulti, mantiene grande coesione e continua a far crescere una borghesia che prepara grandi svolte: è quello curdo, che prepara un'indipendenza sostenuta dal petrolio ma paventata dai turchi. Un'immagine satellitare della dislocazione delle forze per il blitz di Mosul POLIZIA IRACHENA

Persone citate: Barzan Abd, Di Casa, Donald Rumsfeld, Qusay Hussein, Ricardo Sanchez, Saddam Hussein, Salah, Sanchez