Appiah: ho meno grinta di Davids ma un gran bel tiro e sono veloce di Fabio Vergnano

Appiah: ho meno grinta di Davids ma un gran bel tiro e sono veloce IL CENTROCAMPISTA GHANESE IERI E' ARRIVATO NEL RITIRO DI CHATILLON PORTANDO UNA VENTATA DI ALLEGRIA. L'EREDE DELL'OLANDESE SI PROPONE A LIPPI PER UN POSTO Appiah: ho meno grinta di Davids ma un gran bel tiro e sono veloce Fabio Vergnano inviato a CHATILLON La mannaia di Lippi ha colpito ancora. Dopo Miccoli, anche Stephan Appiah ha lasciato a casa ;li orecchini. Ne portava due nel obo sinistro, restano soltanto i segni. Non si è separato, invece, da braccialetti e anelli che sono un po' il segno distintivo di tanti calciatori africani. Ieri il sub primo giorno di Juve dopo un supplemento di vacanza. Alle 9,30 era in campo perchè non è smemorato come Camoranesi e non voleva mettere mano al portafogli senza aver neppure ricevuto il primo stipendio. Altri primati lo stuzzicano, per esempio essere il secondo ghanese a giocare la Champions League. Il primo è stato Kouffour ed ora ad Accra non aspettano altro che il via del torneo europeo per vedere all'opera il giovane Stephan che immodestamente ammette: «Mi amano nel mio Paese, sono il giocatore più popolare. Finora hanno avuto poche occasioni di vedermi, adesso che ho fatto il grande salto la mia fama si impennerà ancora di più». Cresciuto nel Parma, maturato a Udine e Brescia, ha debellato un'epatite che gh ha fatto perdere una stagione nel periodo friulano. Ha soltano 23 anni, ma ha già provato emozioni forti. Anche se nessuna pare sia stata intensa quanto quella di essere stato scelto dalla Juve come rinforzo di centrocampo ed erede di Davids: «Mi è successo qualcosa di incredibile, il massimo che potessi sperare dal giorno in cui ho iniziato a fare il calciatore. Ho il massimo rispetto per i campioni di questa squadra, ma sono pronto a sfruttare la grande occasione. Non esagero se dico che la mia carriera comincia oggi, anche perchè non sono io che ho scelto la Juve, sono loro che hanno voluto Appiah. Scoprirò poco alla volta i segreti di questa squadra vincente, senza pretese, senza suggerire a Lippi dove farmi giocare». Bontà sua, si definisce soltanto un piccolo Davids: «Mi manca ancora la sua grinta. Di Edgar per ora ho la velocità nel muovermi e in più, forse, la prontezza nel tiro». Intanto ha la battuta prontissima. Ieri, primo pranzo con i compagni, ha detto a Buffon: «Ragazzo mi porti l'insalata?». Gigi, che lo conosce dai tempi di Parma, non ha battuto ciglio e ha risposto: «Calmino che sei qui per giocare soltanto nella Primavera». E' sempre molto allegro Ap¬ piah anche quando spiega: «Avrei voluto la maglia numero 4, ma con Monterò è meglio non scherzare». Lo seguiranno a Torino la moglie e i figli di 4 e 2 anni. Il più piccino è un vero tornado. Tempo fa, rimproverato dal padre, si è vendicato gettandogli il telefonino nel water. Da oggi andrà a ripetizione di Juve dai compagni pluriscudettati. Lo erudirà anche Gigi Buffon, che dopo un'estate da giramondo anche per seguire la nuova fidanzata Vincenza Cali, sprinter azzurra in camera, ha ripreso ad entusiasmare le folle. Un paio di parate da fenomeno nella partitella di ieri hanno scatenato i tifosi. La Juve avrà di nuovo una montagna rosa in mezzo ai pali: cambia lo sponsor tecnico, non cambiano i gusti del portiere che ha chiesto alla Nike di disegnargli ancora una maglia rosa. Ormai un portafortuna da sfoggiare nella stagione che deve portare la Juve all'ennesima finale di Champions. Il ricordo di Manchester è ancora bruciante, fra dieci giorni Buffon ritroverà Shevchenko autore del rigore decisivo il 29 maggio: «Spero di rifarmi, di sicuro non partiamo battuti e sprero di vincere la mia terza Supercoppa italiana. Il Milan si sente fortissimo e ha ragione. Tuttavia pure la Juve riparte ancora più potente, completa, con tanta qualità e molte possibilità di ruotare i giocatori. Anche se l'ossatura base non si tocca è importante avere tante alternative per tanti impegni». E poi c'è anche la Nazionale. Fra un mese l'amichevole con la Germania, Buffon non si sente titolare: «Lo sarò finché mi daranno il numero 1, altrimenti mi prendo ili 2 e vado in panchina». La sensazione è che, in realtà, non ahbia affatto paura della concorrenza di Toldo. L'ex bresciano ha subito scherzato con Buffon facendosi servire Il portiere è già in grande forma e le sue parate hanno scatenato l'entusiasmo dei tifosi «Fra 10 giorni ritrovo Shevchenko, mi rifarò» Buffon in allenamento e, a destra, le prime lezioni di Juve per il ghanese Stephan Appiah subito a «rapporto» da Lippi tStoh*,

Luoghi citati: Accra, Brescia, Chatillon, Germania, Manchester, Torino, Udine