Bertolaso: «Se non piove sarà una vera catastrofe»

Bertolaso: «Se non piove sarà una vera catastrofe» I TIMORI DEL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE Bertolaso: «Se non piove sarà una vera catastrofe» «E una situazione mai verificatasi in passato». «Abbiamo aperto i bacini fino al 3 agosto ma adesso deve darci una mano il tempo» intervista Fabio Polettl SEMBRA un paradosso in questa Italia che boccheggia con i rubinetti quasi a secco, le centrali elettriche a singhiozzo, i campi cotti dal sole, le coltivazioni che vanno a farsi benedire e il livello dei fiumi mai così basso. Sembra un paradosso, ma il capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso teme che il peggio arriverà questo autunno, quando pioverà e pioverà tanto. «Il rischio è che arrivi una stagione di alluvioni. Abbiamo un grande accumulo di energia nel Mediterraneo, come se ci fosse un boiler che scalda l'acqua e non si scarica con la pioggia. Basta guardare al passato: le grandi alluvioni del '94 e del 2000 sono state precedute da estati bollenti caratterizzate da una grande siccità». Dottor Bertolaso, siccità d'estate e poi inondazioni in autunno. Sembra un controsenso, non si può fare niente? «I grandi cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti. Ai giochi di Barcellona hanno dovuto mettere il ghiaccio per raffreddare le piscine. L« inondazioni in Germania e a Praga della scorsa stagione danno la dimensione europea per non dire mondiale del fenomeno. Adesso che i fiumi sono in secca, abbiamo chiesto alle Regioni di approfittare della situazione per pulire gli alvei. Non si tratta di fare allarmismi, ma il rischio è reale». E se nei prossimi giorni dovesse continuare a non piovere? «C'è la possibilità che si esauriscano le risorse idriche. La situazione meteorologica verosimilmente dovrebbe cambiare, ma siamo ancora in stato di grande emergenza. Ed è per questo che con la cabina di regia istituita a Parma nei giorni scorsi, abbiamo deciso di aprire i baci- ni fino al 3 agosto». Perchè proprio il 3 agosto? «Perché entro quella data finisce il periodo di irrigazione dei campi e chiudono quasi tutte le fabbriche per le ferie estive. A quel punto dovrebbe sensibilmente diminuire la richiesta idrica in tutto il Paese. Ci troviamo a gestire una situazione mai verificatasi prima: i livelli idrometrici del Po, ad esempio, sono inferiori rispetto ai minimi registrati nell'ultimo secolo. Questo è dovuto alla eccezionale scarsità di precipitazioni. Siamo di fronte a temperature medie superiori anche di cinque gradi rispetto alla norma. E poi tale anomala congiuntura non era prevedibile. Solo nel mese di luglio il livello del Po ha raggiunto e si è stabilizzato al di sotto dei suoi minimi storici. In passato tali eventi di magra si erano manifestati non oltre il mese di maggio e mai in modo così grave». Pochi giorni fa lei aveva posto una scelta draconiana: acqua per le centrali oppure per i campi. Com'è andata a finire? «Che abbiamo trovato un giusto equilibrio aprendo i bacini idroelettrici. Gli effetti dell'apertura dei bacini li vedremo maggiormente da giovedì, ci vogliono almeno quattro giorni da quando è stato dato il via al programma. In questo modo abbiamo garantito acqua per le coltivazioni e per le centrali idroelettriche. Adesso ci deve dare una mano il tempo. E poi anche i cittadini». I cittadini? «Gli appelli di queste settimane a qualcosa sono serviti. Ma manca ancora una cultura diffusa dell'acqua. Tutti dobbiamo imparare che l'acqua non è illimitata e non è gratuita. Se lei entra in un qualsiasi bar di Roma, troverà il rubinetto sempre aperto. Così, insieme al caffè, le offrono l'acqua fresca. E' solo un esempio. Ma ci vuole pochissimo a sprecare milioni di metri cubi di acqua. La gente deve imparare che è finito il tempo delle cicale. Sull'acqua, bisogna diventare come le formiche. Come Protezione civile, in accordo con la Presidenza del consiglio, abbiamo preparato una campagna di sensibilizzazione». In cosa consiste? «Spot, manifesti. I primi messaggi si vedranno in televisione alla fine di questa settimana. In Sicilia, dove da sempre c'è sofferenza di acqua, la campagna di informazione è già iniziata. Siamo il paese che consuma più acqua di tutti. E questo non va bene. Incrociare le dita perchè piova non basta». ^.igL In autunno ™" c'è il rischio che arrivi una stagione di alluvioni. E'come se nel Mediterraneo ci fosse un boiler che scalda ma non si scarica con la pioggia 99 Guido Bertolaso

Persone citate: Bertolaso, Fabio Polettl, Guido Bertolaso

Luoghi citati: Barcellona, Germania, Italia, Parma, Praga, Roma, Sicilia