L'Enel vuole il 5% dell'energia francese di Francesco Manacorda

L'Enel vuole il 5% dell'energia francese IERI L'INCONTRO CON ROUSSELY, IL GRUPPO PUNTA A UN RUOLO DA TRADER L'Enel vuole il 5% dell'energia francese Scaroni da Edf per portare la luce nelle case d'Oltralpe Francesco Manacorda MILANO Almeno 6 Gigawatt di potenza annuale. E' la quantità di enei-gia che l'Enel vuole dal colosso transalpino Edf nelle trattative per ottenere un «droit de tirage», il diritto di acquistare all'ingrosso e a prezzo prefissato elettricità dalla stessa Edf e poi rivenderla al dettaglio proprio sul mercato francese creando ima sorta di «centrale virtuale». Paolo Scaroni, l'amministratore delegato del gruppo italiano, che ha incontrato ieri a Parigi il presidente di Edf Frangois Rq.ussely, sta cercando di spingere verso la conclusione il negoziato che va avanti già da alcuni mesi approfittando della situazione in cui Edf si trova in Italia. Il 180Zo che l'operatore pubblico francese possiede in Edison è bloccato infatti ormai da due anni da un decreto legge che limita i diritti di voto al 2I!4, in attesa che la Francia liberalizzi il suo mercato. Aprendo il mercato della distribuzione all'Enel i francesi potrebbero presentarsi in Italia con qualche chance in più di ammorbidire le resistenze della maggioranza di governo, che ha seguito la linea di Giuliano Amato - fu lui a firmare il decreto biocca-francesi - e sfida le ire della Commissione europea pur di non lasciar espandere Edf. Così ieri Scaroni ha cominciato la settimana apparendo sulle pagine dell'edizione tedesca deljHnancial Times per spiegare in un'intervista che l'obiettivo dell'Enel è crescere sul mercato francese e nell'Est europeo. Poi è volato a Parigi dove, oltre a un incontro con la comunità finanziaria, ha avuto una colazione con lo stesso Roussely. E dopodomani, giovedì, il presidente di Edf è annunciato a Roma per incontri al ministero dell'Economia dove anche i colloqui con l'Enel giocheranno indubbiamente un ruolo. I 6 Gigawatt che l'operatore italiano chiede ai francesi -ma secondo alcune fonti la richiesta potrebbe arrivare fino a 7-8 Gigawatt - non sono una quantità scelta a caso. Ammontano a circa il 50Zo dei 110 Gigawatt a cui arriva l'intera potenza installata in terra francese (al 9007o di Edfl e sono una percentuale equivalente a quella di cui già dispongono alcuni operatori tedeschi cui la Francia ha aperto il suo mercato. Come in ogni trattativa che si rispetti, comunque, Scaroni e Roussely continuano a scontrarsi su alcuni aspetti non secondari: il prezzo dell'energia acquistata dagli italiani, naturalmente è il primo. E poi c'è anche il problema della commercializzazione: Edf teme che l'Enel voglia acquistare l'energia ma poi finisca per rivenderla allo stesso gruppo francese; gh uomini di Scaroni assicurano invece che il loro obiettivo è proprio quello di mettere in piedi al più presto una rete commerciale i^ Francia per distribuire l'energia ai clienti «eligibili», ossia le aziende. L'eventuale sbarco dell'Enel in Francia, comunque, non aiuterebbe a risolvere il problema della carenza di elettricità in Italia, né ad abbassarne i prezzi favorendo l'import. L'elettrodotto che attraversa le Alpi e già trasporta l'energia Edf nel nostro Paese, infatti, è già sfruttato al massimo delle sue capacità. Resta invece «sullo sfondo» l'idea che era circolata agh inizi della trattativa: quella di un ingresso dell'Enel nel nucleare francese. L'ipotesi di un ingresso diretto di Enel in una società comune che avesse sotto di sé centrali nucleari è stata archiviata innanzitutto perché non lo permette lo statuto dell'Edf : finché il governo francese non avrà dato avvio alla privatizzazione è impossibile che altri soci entrino nelle centrali nucleari o che la stessa Edf si associ a una joint-venture nel settóre. Ma anche l'Enel vedrà sancita esplicitamente la possibilità di occuparsi di nucleare all'estero solo con la conversione del decreto Marzano. Di nucleare, anche se in prospettiva, Scaroni e Roussely continuano però a parlare. Anche negli ultimi colloqui si è toccato il tema, specie con riguardo al progetto Epr, il reattore europeo che promette di ridurre al minimo le scorie, nel quale i francesi hanno un ruolo di primo piano e dove gh italiani potrebbero rifarsi alarne competenze specifiche che negli toltimi due decenni hanno completamente perso. La nuova versione dell'Enel, tutta concentrata sull'energia e che punta a una crescita su scala europea per sfuggire ai vincoli Antitrust in Italia, prevede del resto che il gruppo riprenda a camminare anche usando la gamba deh'energia atomica. Aprendo le frontiere alla concorrenza Parigi realizzerebbe quella reciprocità di trattamento la cui assenza ha finora bloccato al 2 per cento i diritti di voto nell'italiana Edison DUE SISTEWII A CONFRONTÒ # FRANCIA ITAUA Prezzo dell'elettricità per usi industriali* 67 100 Ranqe dei prezzi dell'elettricità per rutente finale (cent/kwh) 3,22-6,89 4,80*11,07 Produzione da petroiio/carbone/gas 26,2 GW 54,2 GW Produzione da centrali nucleari 63,2 GW zero Produzione da fonti rinnovabili 25,4 GW 21,3 GW *. '- m,. ,. Import di elettricità 3879 GWh 44.347 GWh Clienti che hanno cambiato fornitore C/o fra i grandi consumatori) iC/o circa meno del 50Zo