Quando la vita diventa una soap

Quando la vita diventa una soap DIETRO LE QUINTE DJ «CENTOVETRINE» Quando la vita diventa una soap | ROBERTO PAVANELLO | Ci sono incontri che cambiano una vita, a volte sono libri, altre film, difficilmente soap opera. Eppure a San Giusto Canavese, a pochi metri dalla Torino-Aosta, negli studi della Videodelta, si sta verificando questo insolito evento. La soap in questione è «CentoVetrine» che, proprio questa settimana, ha terminato le riprese per la pausa estiva. Si ricomincerà a settembre con il quarto anno della serie che ogni pomeriggio, su Canale 5, appassiona milioni di spettatori. Dietro le quinte, tra torinesi e milanesi, lavorano in 150 circa per confezionare cinque puntate ogni quattro giorni e rendere più efficace possibile la macchina lavorativa (oltre a 630 comparse al mese a 50 euro al giorno). Falegnami, sarte, impiegati, operatori, tecnici, arredatrici, scenografi, truccatori e parrucchiere tutti al servizio della produzione e dei sei registi. Andrea, trentenne di Romano Canavese, seduto davanti al computer, fa parte della squadra di «CentoVetrine» fin dall'inizio della serie: «Mi occupo dell'impaginazione dei copioni e della distribuzione. Prima lavoravo come metalmeccanico ma sono sempre stato appassionato di informatica, così ho provato a giocarmi questa opportunità e ho vinto. Passare dall'officina al mondo dello spettacolo è un salto dal giorno alla notte». Accanto a lui siede Diletta, ventottenne di Marentino, laureata in filosofia: «Ho scritto una tesi sulla percezione dell'opera d'arte e del visivo, perciò mi interessava lavorare nella televisione. Sono qui da gennaio e non immaginavo proprio quanto lavoro potesse esserci dietro 20 minuti di trasmissione», ora lavora come segretaria di direzione, una figura che normal¬ mente non esiste sui set, ma la soap è una struttura giovane che crea quindi nuovi ruoli. Più tradizionale è il compito deUe trentacinquenni Nadia Frola e Cristina Piazza che curano il planning. Entrambe torinesi arrivano dal mondo del cinema: «Partendo dalla sceneggiatura, organizziamo il calendario settimanale per i due registi che girano, per i due che vanno al montaggio e per i due che vanno in preparazione». Tutto deve essere scandito al minuto, per evitare sovrapposizioni o ritardi, e preparato con largo anticipo: «Infatti in questi giorni ci stiamo occupando delle puntate che gireremo a ottobre». La post-produzione audio è affidata a tre tecnici, tra i quali c'è il trentottenne di Giaveno Riccardo Olivero Meanotto; «Ho sempre fatto il rumorista e ancora lo faccio, ma ho lavorato anche come fonico per radio e tivù private. Per "CentoVetrine" ho unito le mie capacità artistiche a quelle tecniche e, dopo un corso e uno stage a «Vivere», eccomi qui ad operare con una delle apparecchiature più sofisticate d'Italia». Il mondo della fiction ha invece radicalmente cambiato quello di Laura Oliviero, 28 anni di Mercenasco e sorella di Gabriel Garko: «Adesso sono truccatrice, ma prima facevo la camionista. Ho seguito un corso a Milano e lavorato a "Il bello delle donne 3". Sono qui solo da febbraio». Anche per Arianna Necchio, 26 anni, di Settimo Torinese, è un'esperienza nuova: «Sono stata assunta a settembree sono molto contenta. Prima lavoravo in una ditta che si occupa di promozione pubblicitaria. Qui sono la segretaria di produzione - racconta interrotta di continuo dal telefono che non smette di squillare - e mi occupo dei piani ài lavoro giornalieri: convoco gh attori, comunicò dia¬ ri e pause, controllo i titoli di coda, seguo gh spostamenti degh attori e cose così». La torinese Vera Castrovilli, 43 anni, arriva dal cinema e cura l'arredamento del set: «La serialità della soap richiede molto impegno e quasi non si ha più una vita privata», con lei lavora Isabella Santerano, 48 anni di San Giusto: «Avevo un negozio di abbigliamento, mi è capitata l'occasione di cambiare professione e ne ho approfittato», il suo è un caso raro di sangiustese che lavora a «CentoVetrine»: «Per il paese è come se la serie non esistesse e anche gh attori che vivono a San Giusto sono trattati come chiunque altro». Domenico De Mario, 31 anni, e Marco Gambertoglio, 34, sono assistenti scenografi e arrivano da esperienze diverse. Il primo, settimese, ha lavorato anni al Teatro Settimo con Lucio Diana: «La tivù permette la continuità del lavoro, mentre il teatro era un impegno più saltuario, anche se resta il mio preferito», Marco, invece era un tecnico di impianti termici: «Mi incuriosiva questo lavoro perché non è monotono e richiede inventiva. Sono qui da due anni e spero di rimanere in questo campo anche quando finirà "CentoVetrine"». «Mi occupo dell'impaginazione dei copioni e della distribuzione Nella mia vita precedente ero metalmeccanico appassionato d'informatica» «Sono laureata in filosofia e sognavo la televisione Non immaginavo quanta fatica potesse esserci per fare venti minuti di trasmissione» «Adesso sono truccatrice ma facevo la camionista: ho seguito un corso» «Ero impiegata in una ditta qui sono la segretaria di produzione» i fa .a^/ AL LAVORO PER LE ULTIME PUNTATE PRIMA DELLA PAUSA ESTIVA

Persone citate: Castrovilli, Domenico De Mario, Gabriel Garko, Gambertoglio, Laura Oliviero, Lucio Diana, Nadia Frola, Riccardo Olivero

Luoghi citati: Giaveno, Italia, Marentino, Mercenasco, Milano, Romano Canavese, San Giusto Canavese, Settimo Torinese