Per i campioni bianconeri un giorno in tribunale

Per i campioni bianconeri un giorno in tribunale GIOCATORI-TESTIMONI NEL PROCESSO CONTRO L'AMMINISTRATORE DELEGATO E IL MEDICO SOCIALE ACCUSATI DI FRODE SPORTIVA Per i campioni bianconeri un giorno in tribunale Giorgio Ballano Birindelh, Pessotto, Conte, Tacchinardi e Del Piero. Non è uno scampolo della formazione della Juventus per la stagione 2003-2004, ma l'elenco dei giocatori bianconeri che ieri sono sfilati in Tribunale per essere ascoltati come testimoni nel processo contro l'amministratore delegato Antonio Girando e il medico sociale Riccardo Agricola, accusati di frode sportiva. Nel corso dell'udienza, andata avanti fino a metà pomeriggio, si è parlato a lungo di creatina, di flebo somministrate prima delle partite e persino nell'intervallo delle gare, di una cura a base di non meglio precisate pastiglie colorate («vitamine» ha precisato Del Piero) in prossimità della finale di Champions League del 1998, persa contro il Real Madrid. Ma su almeno un paio di circostanze la testimonianza del calciatori juventini non ha del tutto convinto il giudice Giuseppe Casalbore, che a un certo punto lo ha fatto chiaramente capire. Vittima della sfuriata è stato l'ex capitano Antonio Conte, che aveva appena terminato di «non ricordare» alcuni particolari sulla somministrazione di creatina nello spogliatoio bianconero. «Se venite tutti a dire e non dire è ancora più allarmante - ha escla¬ mato Casalbore interrompendo il giocatore - da stamattina ascolto tanti "non so", "non ricordo" e adesso sono veramente troppi». E rivolto ai difensori di Agricola e Giraudo, ha poi aggiunto: «E' anche previsto dal codice che se un teste si sta rendendo inatten- dibile, il giudice è tenuto a dirglielo». Poco prima anche Gianluca Pessotto si era preso una tirata d'orecchi: «Pessotto, guardi che per legge lei deve dire non solo la verità, ma tutta la verità». Conte avrebbe dovuto essere ascoltato per ultimo, ma un cu¬ rioso contrattempo ha costretto il giudice a modificare l'ordine delle testimonianze. Al momento di chiamare a deportre Alessandro Del Piero, Casalbore si è infatti accorto che non avrebbe potuto interrogare il bomber bianconero come teste perché l'atleta era stato indagato per frode sportiva nella stessa inchiesta. Indagato a sua insaputa nel luglio del '99 insieme a Deschamps e Di Livio e prosciolto sempre a sua insaputa - un anno più tardi. A far scattare le indagini sarebbero stati i valori di ematocrito troppo elevati, ma in seguito la Procura non ha ravvisato profili penali. La notizia che Del Piero sia rimasto iscritto per oltre un anno nel registro degli indagati della Procura è stato un piccolo colpo di scena, che ha pure provocato la vivace reazione dei difensori della Juventus. Alex ha così dovuto nominare in tutta fretta un avvocato e decidere se farsi interrogare oppure no. Lo status di «indagato di reato connesso», infatti, gli avrebbe consentito di avvalersi della facoltà di non rispondere. Dopo un rapido consulto con l'avvocato Luigi Chiapperò, uno dei legali di Agricola e Giraudo, l'attaccante bianconero ha deciso di accettare il confronto con il giudice e con i pubblici ministeri Sara Panelli e Gianfranco Colace. «Ho scelto di rispondere comunque al giudice, con la serenità e la trasparenza che ho e ho sempre avuto nei confronti di questa ormai lunga vicenda», ha detto poi Del Piero. «Non abbiamo nulla da nascondere», ha aggiunto Chiapperò. Ha parlato dell'intreccio fra calcio, farmaci e doping anche Ciro Ferrara, che dal ritiro valdostano di Chàtillon ha commentato la presenza dei suoi cinque compagni in Tribunale: «A questo punto della vicenda è anche meglio che qualcuno di noi sia andato a testimoniare e a ribadire che la Juventus e i suoi giocatori con il doping non c'entrano assolutamente niente. A distanza di cinque anni - ha aggiunto Ferrara - non si è arrivati ancora ad una conclusione della vicenda giudiziaria e sono convinto che alla fine nessun giocatore potrà essere incolpato di una simile e così grave accusa. Posso essere d'accordo solo su una cosa con Zeman, e cioè che dopo tanti anni il calcio doveva uscire dalle farmacie: se prima si ricorreva per qualsiasi problema ai farmaci, oggi non capita più». Del Piero ha scoperto solo ieri di essere stato indagato nel luglio '99 e quindi prosciolto In aula vivace dibattito con il magistrato La società: non abbiamo nulla da nascondere Alessandro Del Piero, ieri, durante l'interrogatorio del giudice Casalbore

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