Dopo le rapine notti da favola in Costa Azzurra di Massimo Numa
Dopo le rapine notti da favola in Costa Azzurra LA POLIZIA RIESCE AD ARRESTARE LA BANDA CHE IN TRE ANNI HA MESSO A SEGNO 19 COLPI NEL TORINESE E IN LIGURIA Dopo le rapine notti da favola in Costa Azzurra Con gli assalti in banca auto di lusso, donne e champagne a Montecarlo Massimo Numa Le notti al «Café Sas», il locale più trendy di Montecarlo, «Agostino 'o pazzo» non se le dimenticherà mai. I poliziotti gli hanno trovato, in ordine nel portafogli, i biglietti del Jimmi'z, dello Sporting, dei templi notturni della Costa Azzurra più alla moda, come il Loewe Casino o l'intramontabile Café de Paris. Vicino al suo tavolo potevano capitare nientemeno che la principessa Stéphanie e i suoi amici; lui - Agostino Coppola, 34 anni, camionista, incensurato detto appunto «Agostino 'o pazzo», casa a Volpiano, via Pavese 8 - invece era con un barista dalla fedina penale immacolata, che si chiama Roberto Capuano, 34 anni, titolare del «Revolution» di strada Lanzo, Torino, alloggio in via Monferrato 18 scala b. Quello con più carisma: il capo della gang. Sposati e separati, ma con due giovanissime fidanzate romene, ideali per condividere viaggi e notti brave. Le ragazze adesso piangono, e dovranno ritornarsene in Romania. Estate finita, niente vacanze al mare. Terzo uomo un altro incensurato: il camionista Bruno Massara, 39 anni, Torino, corso Belgio 26. Di colpi ne ha fatto pochi, Massara. A febbraio era rimasto coinvolto in ima rissa e il capo lo aveva messo in freezer. «Ti hanno preso le impronte, ora sei bruciato e resti a casa». Tutti a Montecarlo: non c'era modo migliore di spendere i soldi accumulati in tre anni di rapine nelle banche del Torinese. Belle donne e belle macchine. Ultimo acquisto (di Capuano) una Bmw 330, valore 40 mila euro. Gli agenti della sezione antirapine della squadra mobile li hanno individuati dopo mesi di indagini. Mesi passati a guardare e riguardare le immagini riprese dalle videocamere interne alle banche. Volti sconosciuti, atteggiamento superprofessionale, armi micidiali, parrucche, passamontagna, cronometro per stabilire i tempi di intervento della polizia e quanto ci vuole per raggiungere il bersaglio dal punto X. Che sarebbe poi un garage in via Vandahno. Dentro, un arsenale, compresa una pistola elettrica in grado di stenderti con una scarica molto potente, marca Elettrochoc. Poi due pistole, una Sites calibro 780 e ima Peretta 7,65. Poi le munizioni, le parrucche e le fascette di plastica usate dagli elettricisti, a loro servivano per immobilizzare gli impiegati durante gli assalti. Quanti? Diciannove sicuri, molti altri ancora da accertare, forse anche in Liguria e in altre aree del Nord Ovest. Il primo il 4 giugno 2000 (Crt di via Bibiana), l'ultimo il 15 aprile scorso, allaUnicredit di Collegno, corso Francia 65, bottino 99 mila euro. Tecnica sempre uguale e molte curiosità. Come quando, nell'agenzia Unicredit preferita, quella di via Asiago, «Agostino 'o pazzo», vestito come un manager, in piedi a fianco del cassiere (che sta per servire un cliente ignaro di trovarsi nel bel mezzo dì una rapina e di avere di fronte una cassa appena svuotata), tira fuori il suo denaro per concludere l'operazione. I tre non sono pentiti. Ci ha provato il capo della mobile, Claudio Cracovia, incuriosito di trovarsi di fronte a delle persone incensurate dalla vita più o meno normale, a chiedere «perché»? Risposta di Coppola: «Dottò, le dico la verità. Di lavorare non avevo proprio più vogha...». E poi: «Se ci prendevate non sparavo a voi, ma a me stesso». Beata sincerità. In realtà lui e Massara, colleghi nella stessa ditta, erano stati licenziati. Fu Capuano, alle prese con il suo bar, a fare la proposta di cambiare mestiere. Vita dorata a Montecarlo, frequenti blitz in aereo in Romania a trovare le fidanzate che li credevano facoltosi imprenditori: traditi dalla movida in Costa Azzurra e da un paio di rapinatori veri, gelosi dei successi della gang. Un giorno qualcuno soffiò a un poliziotto tre parole: «Bar di via Lanzo». Un controllo, le intercettazioni, un paio di mosse sbagliate. E addio notti elettrizzanti al «Sas». Agostino Coppola, camionista dì Volpiano detto «Agostino 'o pazzo» era l'indiscusso capo dell'organizzazione Per mesi gli agenti della mobile hanno esaminato le immagini riprese dalle videocamere interne alle filiali Agostino Coppola, ripreso durante uno dei colpi in banca dalle telecamere interne dell'istituto di credito
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