Continua Tecatombe in lraqf Stati Uniti al bìvio di E. R.

Continua Tecatombe in lraqf Stati Uniti al bìvio GLI ITALIANI DANNO IL VIA ALL'OPERAZIONE «SESTERZI»:PAGHE PER L'ESERCITO Continua Tecatombe in lraq, Stati Uniti al bivio Un altro soldato ucciso. «Servono più truppe per coprire tutti i fronti» WASHINGTON Quello che ormai si prospetta sempre più come un impegno a lungo termine in Iraq, rischia di far saltare tutti i conti sul numero delle forze necessarie a coprire il rinnovato impegno intemazionale degli Stati Uniti come «custodi» della democrazia mondiale. L'allarme arriva dal Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld che con i suoi collaboratori ha passato l'intero weekend a studiare soluzioni nel tentativo far quadrare i conti.- La situazione è sempre più pesante nel Paese mediorientale dove si intensificano le voci di un'imminente sostituzione dell'amministratore Paul Premer e dove ieri l'ennesimo attentato è costato la vita a un soldato statunitense e al suo interprete iracheno mentre altri tre militari sono rimasti feriti. Due fuoristrada Humvee di pattuglia nella zona nord di Paghdad sono stati colpiti da un rudimentale ordigno lungo una rampa di uscita dell'autostrada e subito dopo è stato aperto il fuoco contro i soldati che si trovavano a bordo. A complicare le cose le recenti perquisizioni e gh arresti effettuati in un ufficio del movimento sciita Sciri, il Supremo Consiglio della rivoluzione islamica in Iraq, e del Partito islamico iracheno (sunnita), hanno provocato una piccola crisi diplomatica .tr^ il comando della coalizione anglo-americana e il Consiglio di joverno transitorio iracheno, che ia chiesto un incontro urgente allo scopo di discutere i motivi delle perquisizioni e degli arresti compiuti negli ultimi due giorni nelle sedi di partiti politici sciiti e sunniti e in abitazioni di iracheni. Riusciranno forse più graditi i militari italiani che partecipano alla missione «Antica Pabilonia», da ieri impegnati nell'operazione «Sesterzi», ovvero nel pagamento degli stipendi agli ex militari iracheni, bloccati fin dalla caduta del regime. I fondi utilizzati arrivano dalla Cpa (Coalition Provisionai Authority) e 1' iniziativa rientra nel quadro della cooperazione civile-militare (cimic), così come il montaggio, già avvenuto, di un nuovo trasformatore presso la centrale elettrica di An Nasiryah. Intanto negli Stati Uniti il dibattito si accende sui numeri dei soldati statunitensi impegnati sui vari fronti intemazionali. Ventuno brigate sono attualmente in servizio all'estero, di cui ben sedi-. ci nel solo Iraq. E anche quelle in patria sono in gran parte destinate a subentrare ,ai colleghi impegnati in altre missioni, come quella in Afghanistan, o sono allertate per la crisi nordcoreana. La scommessa di Rumsfeld è quella di riuscire a trovare contingenti «freschi» per l'Iraq e, al contempo, conservare abbastanza forze da dispiegare nelle altre operazioni internazionali in corso, senza tuttavia lasciare sguarnito il fronte della lotta al terrorismo in patria e all'estero. Prima che il Pentagono chieda ulteriori fondi per nuovi arruolamenti, tuttavia, la strada ipotizzata sarebbe quella di diminuire l'impegno sui fronti ormai meno «caldi», come Posnia, Kosovo e Sinai, rendendo operativi i militari attualmente impegnati in compiti meramente amministrativi e riaggiustando l'equilibrio fra le forze in campo, la Guardia Nazionale e la Riserva. I riservisti, in particolare, costituiscono un prezioso serbatoio di professionalità e dovrebbero, secondo Rumsfeld, svolgere un ruolo più attivo. Ma i conti comunque faticano a.tornare: oggi 370 mila effettivi sono dispiegati in 120 IPaesi su 'un totale di forze in servizio di 491 mila. I riservisti e la Guardia Nazionale in servizio sono 136.835 su un totale di circa 550 mila. Inoltre il principio di impiegare più uomini contrasta con la strategia fin qui perseguita: massiccio ricorso alle nuove tecnologie per permettere attacchi più efficaci con numeri più piccoli. Tanto basta perché dal campo democratico si levi l'allarme: il timore è che si voglia tornare alla leva, un istituto abolito dopo il disastro della guerra nel Vietnam e particolarmente inviso agli americani, [e. r.]

Persone citate: Donald Rumsfeld, Paul Premer, Rumsfeld