«Via gli arancieri dal centro storico di Ivrea»

«Via gli arancieri dal centro storico di Ivrea» PROPOSTA DELL'ASSESSORE ALLA CULTURA ALBERTO STRATTA: «LA BATTAGLIA E' DIVENTATA TROPPO RISCHIOSA SIA PER CHI TIRA CHE PER IL PUBBLICO» «Via gli arancieri dal centro storico di Ivrea» Mauro Revello LUI dice di aver «lanciato un sasso». In realtà Alberto Stratta, assessore alla cultura, sta scatenando un terremoto nella manifestazione più importante della città e tra le più note d'Italia, il carnevale. La sua idea riguarda la battaglia delle arance, spettacolo unico al mondo: Stratta la vorrebbe fuori dalle mura del centro storico, magari nell'area mercatale. Nessuna imposizione, per carità. «La mia è una proposta, quasi una provocazione». Arriva ad ipotizzare un referendum popolare, per coinvolgere tutta la città. «Ma dobbiamo iniziare a parlarne dice -. Non possiamo continuare a far finta di niente ed ignorare i problemi». In effetti, il carnevale di oggi è molto cambiato. «Una volta gli arancieri erano 200, adesso sono 5 mila - è l'analisi dell'assessore -. E la battaglia costa al Comune 300 milioni di vecchie lire ogni anno: è giusto che i cittadini si sobbarchino questi costi? Oppure che molte attività commerciali del centro debbano restare chiuse, quando in città si riversano migliaia di turisti? O ancora, che i proprietari siano costretti a ritinteggiare case e palazzi? Pensiamo a piazza Ottinetti: stiamo investendo molto per farla diventare veramente il salotto di Ivrea, ma la battaglia delle arance creerà sempre dei seri problemi». Stratta assicura di amare il carnevale. «Proprio per questo - dice - credo debba essere rivisto, il centro storico deve tornare ad essere fruibile per tutti. So che la mia idea risulterà impopolare, ma so anche che molti la pensano come me. E spero di poter confrontarmi al più presto con gli addetti ai lavori e, soprattutto, con gli arancieri». Le prime reazioni lasciano intendere che non sarà un confronto facik. «I turisti che affollano Ivrea nei giorni di carnevale - dice Daniela Bro- glio, direttrice dell'Atl del Canavese - lo fanno per la battaglia delle arance. Estrometterla dal contesto del centro sarà una valutazione politica, ma dovrà comunque essere ben ponderata». Cauto Giancarlo Spagna, ideatore e primo presidente del Consorzio organizzatore della manifestazione: «E' vero che da alcuni anni le vie e le piazze del centro sono quasi impraticabili, ma è anche vero che una battaglia nell'area mercatale sarebbe orribile. E' comunque positivo che finalmente il Comune prenda iniziative concrete sul carnevale». Il mondo del commercio attende sviluppi. «E' un argomento delicato - commenta Valter Giachino, della Confesercenti -. I negozi del centro sono sì penalizzati, ma il carnevale perderebbe molto fascino senza la battaglia». Parla a titolo personale Maura Calhera, presidente Ascom: «Una regolamentazione è necessa¬ ria, ma non possiamo snaturare il carnevale. La battaglia deve restare in centro». E gli arancieri? Paolo Cafasso, presidente dell'Associazione che unisce la nove squadre, non nasconde, innanzitutto l'amarezza per appreso questa proposta dai giornali. Poi replica: «Negli ultimi anni ci siamo dati molto da fare per autodisciplinarci, per limitare il numero degli arancieri, per far nascere uno spirito di identità, di appartenenza a una squadra o a un rione. Andare a tirare nell'area mercatale sijnifica vanificare tutto qvesto avoro, snaturare la battaglia, trasformarla in uno spettacolo privo di senso». Gli arancieri si dichiarano disponibili al confronto: «Purché costruttivo, finalizzato al bene del carnevale. Siamo pronti a rivedere qualsiasi posizione, ma senza imposizioni: chiediamo rispetto, crediamo di meritarlo per tutto quello che diamo alla città e alla manifestazione».

Persone citate: Alberto Stratta, Daniela Bro, Giancarlo Spagna, Mauro Revello, Paolo Cafasso, Stratta, Valter Giachino

Luoghi citati: Italia, Ivrea