Tra mare e monti, lungo le strade dell'entroterra ligure

Tra mare e monti, lungo le strade dell'entroterra ligure A bordo della nuova Touran alla scoperta di antichi borghi medievali che ancora trasudano storia e cultura Tra mare e monti, lungo le strade dell'entroterra ligure Dal Colle di Tenda alla Riviera dei Fiori dove impazza la movida estiva La Valle della Roya: un susseguirsi di tornanti e curve a gomito inserite in scorci di rara bellezza, porta d'ingresso alle località balneari della Riviera dei Fiori e la Costa Azzurra francese, a ridosso di Mentone. E poi su, nell'entroterra ligure alla scoperta dei paesini medievali che ancora trasudano di storia e di coltura. Un itinerario impegnativo, cbe però permette di assaporare una vacanza a cavallo tra mare e monti, godendo di quel senso di libertà che solo i grandi spazi riescono ad offrire. Compagna di avventura, la Volkswagen Touran 1.6 FSI nella versione 7 posti, agile e compatta, con un vano bagagli a misura di globetrotter che arriva a quasi 2000 litri di capacità di carico. Il week-end vacanziero comincia da Limone Piemonte, percorriamo la statale 20 del Col di Tenda sino alla galleria, frontiera tra Italia e Francia. Praticamente un tunnel vecchio stampo, poche luci, volte grezze scavate a suon di piccone nella roccia, che immette su una serie di tornanti mozzafiato. I ciclisti (un gruppo arriva dall'Ungheria, almeno stando alla targa dell'auto al seguito), non sembrano preoccuparsene: dopo ore di fatica, sostano nelle piazzole disposte lungo la strada, vuoi per un panino, vuoi per una foto ricordo. Il cielo è di un blu intenso, l'aria frizzante. Un Paradiso per chi è abituato all'afa della metropoli. Siamo al confine del Parco nazionale del Mercantour, creato nel 1979 in un ambiente naturale unico in Europa, dove prolificano lecci, olivi, pini cembri e larici, in una rara sinfonia di odori e colori. Alzandolo sguardo s'intravedono i forti nulitari, costruiti nel XIX secolo, lungo la cresta del confine. Il silenzio ci accompagna, pochi chilometri di discesa e ci troviamo a Tenda. Qui, è tutta un'altra storia: strada traffìcatissima, bancarelle in piazza, gente che va e che viene. Caos da ore di punta, atmosfera tipica da città di frontiera. Francese dal 1947, il comune di Tenda è il più grande delle Alpi Marittime, e vanta un patrimonio culturale invidiabile. Posteggiata la Touran davanti alla stazione, ci lasciamo affascinare dalle bellezze architettoniche. Prima tappa, gli edifici religiosi: se ne contano undici. Meritano ima visita le cappelle dei Penitenti bianchi (con affreschi del XV secolo) e neri, dedicate all'Annunciazione e alla Misericordia, che - ci viene detto - sono inserite nella «Strada del Barocco Ligure Nizzardo» (aperte dalle 15 alle 18 nei weekend estivi). Poi, la Collegiata Nostra Signora dell'Assunzione con lo straordinario portale scolpito in pietra verde locale. Un'occhiata veloce al Museo delle Meraviglie che racconta cinquemila anni di incisioni rupestri nella Valle (tutti i giorni ore 10-18,30, chiuso il martedì) e si ritorna on-the-road. Rieccoci alla guida della Touran, condizionatore acceso, radio sintonizzata su un canale di musica non-stop. L'audio è perfetto. Tabella di marcia alla mano, scendiamo a Fontan, cuore della vallata. Etimologicamente il nome deriva da «Fontes Aquarum» che la dice lunga sulle sue celebri sorgenti le cui acque pare posseggano virtù curative. Da qui, imbocchiamo sulla sinistra il bivio per Saorge, un paesino arroccato sulla montagna raggiungibile in due chilometri di strada a picco sulla valle che fa ricordare il tracciato dei Rally più spettacolari. Sorpassata la deliziosa stazione in quota con tanto di piscina (sì, proprio piscina), ci si immette in una piccola galleria. Minuscola, stretta e buia. In fondo, Saorge appare come un miraggio: transito vietato alle auto, vicoli stretti ricavati nelle pietre vive, casupole affacciate sul corso della Roya, micro giardini terrazzati, empori con odori di Provenza e vecchi lavatoi, mentre tra gli ulivi si snodano sentieri e camminamenti. Un paese bonsai classificato tra i più bei villaggi francesi. Una serie di oleandri fioriti lungo la route nationale preannunciano - dopo dieci chilometri circa l'arrivo a Breil sur Roya, villag¬ gio dalla forte impronta artigianale conosciuto come il paese degli uliveti, frequentatissimo da pescatori e appassionati di kayak. Sulle rive del laghetto artificiale d'acqua dolce, forma¬ to dalla diga impiantata subito oltre il centro abitato, è stato allestito un tendone bianco, sede di concerti e spettacoli durante le serate estive. Breve pausa caffè per poi puntare dritti ver- so il mare. Mèta: Ventimigha e a quattro chilometri - Bordighera, che quest'anno ha scippato lo scettro di «regina delle vacanze» a Cervia, sulla costa romagnola. Il colpo d'occhio è da cartolina: il mare sembra dipinto da un pittore tanto appare denso di sfumature, dal verde acqua al blu intenso, piccoli motoscafi sfrecciano in lontananza, mentre sulla spiaggia pare si sia dato appuntamento il mondo. La SS 1 Aurelia è come sempre trafficatissima, parcheggiare diventa un'utopia. Così, non resta che ingranare la marcia e godersi il panorama sulla strada che costeggia il mare inerpicandosi sulla collina, in direzione Mentone, già pregustando l'atmosfera vivace della Còte d'Azur. Tornando sui nostri passi, seguiamo le indicazioni per Bordighera, con il suo splendido lungomare, l'elegante passeggio, i negozi di classe, gli hotel blasonati. Una cittadina gradevole, non solo per i turisti ma anche per i residenti, che vivono in un «ambiente salvaguardato». La Città Vecchia, gli edifici lasciati dagli inglesi, le testimonianze della cultura locale formano un complesso di interesse storico notevole. Sono zone queste che offrono la possibilità della classica vacanza balneare aggiungendo il gusto per la scoperta di un'entroterra di grande fascino. Così, ci concediamo una deviazione sulla provinciale in direzione Dolceacqua (7,5 chilometri dalla costa), borgo medievale della Val Nervia, distribuito lungo il torrente omonimo. La parte più antica, dominata dal castello dei Doria e chiamata Terra (Téra nel dialetto locale), è posta ai piedi del monte Rebuffao; la parte più moderna, il Borgo, si allunga sulla riva opposta, ai lati della strada che risale la valle. Negli ultimi anni, il turismo è salito alle stelle: 70-80 mila visitatori nel 2002, una media di 500/600 autobus Gt provenienti da ogni dove fanno tappa in questo villaggio di antica memoria che conta 1700 anime. Capitato a Dolceacqua in un giro di studio, il pittore impressionista Claude Monet rimase colpito dall'aerea struttura del ponte a schiena d'asino ricostruito nel XV secolo dopo un'alluvione per congiungere la parte più antica a quella più «nuova» del Borgo. Famosa resta la sua affermazione: «Siamo giunti lungo la Valle Nervia in un piccolo borgo straordinariamente pittoresco... il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza». Quel ponte è oggi il simbolo del paese. Paese che ha ottenuto la Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico-ambientale per l'entroterra del Touring Club Italiano, e che ha saputo mantenere intatti nel tempo scorci di grande suggestione, come i carugi dai tipici archi di sostegno tra le case, i passaggi coperti, gli appartati angoli di Medioevo. Dodici chilometri di strada scorrono via veloci, e in un amen si giunge a Pigna, altro suggestivo Borgo medievale, un tempo avamposto dei Savoia. Da non perdere, la visita alla chiesa di San Bernardo, nelle vicinanze del cimitero, un piccolo «gioiello» quattrocentesco decorata dagli affreschi di Giovanni Canavesio: il ciclo della Passione e il Giudizio finale. Ma soprattutto. Pigna è rinomata come centro termale: le acque sulfuree, ricche di sali minerali, sgorgano dall'antica sorgente «Madonna Assunta» alla temperatura costante di 30,8 "C. La fonte, conosciuta sin dai tempi dei Romani, era utilizzata a scopo terapeutico dai monaci benedettini, come testimoniano alcuni documenti del XIII secolo. Proprio qui, accanto a una cascata naturale, è sorto recentemente il Grand Hotel Antiche di Pigna, una imponente e fascinosa struttura nata sulle basi delle antiche terme già frequentate, attorno al 1950, dalla nobiltà genovese e inglese. il*^S***?**a,*rt «?. La strada panoramica che costeggia dall'alto II lungomare di Ventimiglia, a cavallo tra la Riviera del Fiori e le località della Costa Azzurra, luoghi dove Impazza la movida estiva per eccellenza. La Touran di fronte all'oasi di benessere del Grand Hotel Pigna Antiche Terme ^^ La Liguria è terra di contrasti, di spiagge affollate e monti dove regna la quiete Tenuta e agilità di guida per affrontare in sicurezza i percorsi dell'entroterra