Ciclone Ullrich domina la crono

Ciclone Ullrich domina la crono TOUR INCERTO: TRE CORRIDORI IN 50". RUMSAS SQUALIFICATO PER UN ANNO Ciclone Ullrich domina la crono Armstrong resta in maglia gialla ma non è più invincibile CAP'DECOUVERTE Ciclone Ullrich ha spazzato ogni certezza rimescolando le carte del Tour del Centenario. Mai aveva battuto Armstrong a cronometro anche nei momenti migliori: ieri, in 47 km, ha distanziato l'americano di oltre un minuto e mezzo. Ora gh sta addosso in classifica, a soh 34 secondi. Tutto è possibile, da questo momento, perchè se è vero che la Maghe Gialla in salita va meglio del tedesco, e da oggi per tre giorni ci sono i Pirenei, certi valori potrebbero livellarsi o capovolgersi, piallati dalla gran fatica e dal caldo. Dietro i due protagonisti ha retto bene Vinokourov, che resta vicinissimo in classifica e finora in salita ha dimostrato di essere il migliore; si è tenuto a galla Hamilton, una mina vagante fra il terzetto dei favoriti, mentre l'unico verdetto che non ammette replica riguarda il giovane spagnolo Iban Mayo, che ha preso 5' da Ullrich e si fa da parte nella lotta per il primato. Insomma, la tappa di ieri ci ha consegnato un Tour bello, incerto e sempre meno itahano. Ivan Basso si è difeso ma è scivolato indietro: dovrà lottare per restare fra i primi dieci. Doveva essere il giorno di Armstrong: fino al km 13 è andato forte come Ullrich, poi ha cominciato a perdere terreno facendosi distanziare dal rivale di 3 secondi ogni chilometro. La pedalata agile e frenetica del texano, spesso devastante su percorsi misti come quello di ieri, nulla ha potuto contro la potenza del tedesco. Lucido, tirato, ben piantato sulla sella, ha fatto il vuoto. Quando Ullrich ha superato Basso, che era partito 2 minuti prima di lui, pareva andasse in moto. Eppure il nostro non era piantato per terra. E' stato l'unico, il vincitore, a impiegare meno di un'ora sui 47 km. E' piombato sul traguardo con un viso che non accusava fatica, è stato lucidissimo poi a esaminarsi, esprimendosi co¬ sì: «In questa crono ho ritrovato me stesso. Pensavo di essere qui per preparare il Tour deh'anno prossimo, invece mi rendo conto che ora tutto è possibile». Ricordiamo che Jan Ullrich, 29 anni e mezzo, vinse il Tour del '97, fu secondo dietro a Pantani nel '98, poi il grande avversario di Armstrong fino al 2001. In seguito una vita privata non esemplare sembrava averlo ingoiato. Era grasso, beveva. L'ha ammesso lui stesso: «Ho passato momenti difficili, ho pensato a lungo di ritiranni, nel 2002». Ma ecco la reazione (((ho voluto rimettermi in gioco»), ecco la fiducia accordatagli dalla Bianchi con il suo team manager Felice Gimondi, e ora l'exploit. Se gh itahani debbono trovare qualche motivo di soddisfazione possono sentimentalmente applaudire la maglia che fu di Coppi, finalmente prima a una tappa del Tour dopo 24 anni di attesa (l'ultimo successo fu di Parsani nel'79). Armstrong è parso stanco all'ar- rivo. La prova della verità contro le lancette ha confermato che non è più invincibile, anche se resta il mighore. Da oggi i Pirenei diranno altre verità. Ci riproporranno un po' di Simoni? Ieri il trentino è andato a passeggio, per immagazzinare forze. Chiudiamo con una notizia: Raimondas Rumsas è stato squalificato per un anno dalla sua federazione, dopo la positività riscontrata al Giro d'Itila. Un anno fa Rumsas fu terzo al Tour, poi ci fu la vicenda della moghe incastrata con tanti medicinah alla frontiera. E'la fine di una carriera. [j. s.l II tedesco Jan Ullrich