Delitto del forno, resta in carcere la donna di Massimiliano Peggio

Delitto del forno, resta in carcere la donna CARMAGNOLA: SECONDO GLI INQUIRENTI, INSIEME AVREBBERO UCCISO E BRUCIATO IL MURATORE Delitto del forno, resta in carcere la donna E' la moglie dell'assassino, accusata di complicità nell'omicidio Massimiliano Peggio CARMAGNOLA C'è un buco di circa tre ore nell'alibi fornito ai carabinieri da Monica Scaglia, la moglie del piastrellista di Carmagnola accusata di concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Il gip di Alba, Francesca Di Naro ha accolto in pieno le motivazioni formulate dal pm Laura Deodato, confermando il fermo della donna e il provvedimento di custodia cautelare in carcere per gb stessi reati contestati al marito, Loris Cornetto. Insieme avrebbero ucciso con tre o quattro coltellate, nel cortile della loro abitazione in frazione Tuninetti 17, Alessando Collura, ventenne di Torino, apprendista muratore. Insieme, poi, avrebbero gettato il cadavere del giovane nel forno a legna, cospargendolo di olio bruciato per alimentare le fiamme. Il delitto, secondo gli investigatori, sarebbe stato commesso intorno alle 19 del primo luglio, e non in piena notte, come aveva dichiarato Loris Cometto nei giorni scorsi durante la confessione nel carcere di Alba. Il punto di partenza nell'indagine è l'incontro tra la vittima e la coppia, al distributore A^ip di Carignano, alle 18. I carabinieri non credono alle spiegazioni contraddittorie di Monica Scaglia: i tre si salutano e se ne vanno via quasi subito, a bordo della Opel Vectra della donna, lasciando lì un amico di Collura. In pochi minuti raggiungono la frazione alla periferia di Carmagnola, discutono e lo ammazzano. A sostenere questa ricostruzione c'è soprattutto il racconto della vicina di casa, che ricorda di aver sentito intomo alle 19,30 una discussione animata nel cortile dei Collura e di aver visto del fumo nero liberarsi nell'aria. Verso le 20 la moglie del piastrellista esce di casa per un appuntamento. Ma oltre agli orari c'è di più: ci sono anche i riscontri delle impronte digitali. Gli uomini della scientifica di Torino avrebbero isolato una serie di impronte su un telone utibzzato per coprire la scena dell'omicidio. «Il Gip ha condiviso punto per punto la tesi della procura, motivata da gravi indizi», spiega il pm Laura Deodato. Sul movente del delitto, invece, non ci sono ancora certezze. I carbinieri del Nucelo Operativo di Torino e della compagnia di Moncalieri stanno lavorando intensamente al caso, per ricomporre le tessere del mosaico. Loris Cometto nella sua confessione aveva omesso di parlare del movente, probabilmente per paura di ritorsioni. Gli investigatori stanno seguendo tutte le piste, dalla droga ai debiti. Monica Scaglia ha deciso comunque di fornire una sua versione dei fatti, di fronte al magistrato. Un racconto che potrebbe aiutare a ricostruire la verità.

Luoghi citati: Alba, Carignano, Carmagnola, Moncalieri, Torino