Schroeder: Prodi mi ha invitato andrò con lui all'Arena di Verona di Francesca Sforza

Schroeder: Prodi mi ha invitato andrò con lui all'Arena di Verona INCONTRO A BERLINO TRA IL CANCELLIERE E IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE Schroeder: Prodi mi ha invitato andrò con lui all'Arena di Verona Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Strette di mano, pacche sulle spalle, grandi sorrisi. Se le relazioni bilaterali tra Italia e Germania si misurassero dalla cordialità tra il cancelliere Gerhard Schroeder e il presidente della Commissione Romano Prodi, allora si potrebbero definire ottime e completamente risanate. Per l'incontro, ieri a Berlino, è stato previsto un protocollo particolarmente informale: passeggiata dal Palazzo della Cancelleria all'Hotel Adlon passando attraverso la porta di Brandeburgo, pranzo a base di pasta al tartufo, costolette d'agnello e sorbetti misti nel lussuoso Hotel Adlon, e poi ancora a piedi attraverso il viale di Unter den Linden fino alla pinacoteca «Alte Nationalgalerie», per ima breve visita ai capolavori dell'arte moderna tedesca. Per tutto il corso del tragitto, i due politici si sono soffermati per qualche fotografia con turisti di passaggio, hanno stretto le mani dei passanti, hanno rilasciato autografi, sono stati applauditi dalla gente comune e seguiti passo passo da un corteo sempre più curiosjo di vederli da vicino. Persirip .uri organista ambulante -a chi u CanceUiére ha voljitq, donale cinque euro - ha intonato per loro una melodia popolare: «Avevo suonato anche per la regina Elisabetta, ma non mi era ancora mai capitato di suonare per il Kanzler». Stabilità economica dell'Unione Europea, futuro della Convenzione, stato delle relazioni transatlantiche viste dalla prospettiva delle missioni in Afghanistan e in Iraq: Schroeder e Prodi hanno toccato tutti i temi importanti dell'agenda intemazionale. Ma al centro di tutto, al fondo, c'era il rapporto fra Italia e Germania. L'incontro, ufficialmente, era stato programmato da due mesi, ma autorevoli fonti della Cancelleria dicono che l'invito è partito da Prodi «in modo del tutto spontaneo». E' stato lui - secondo le fonti - a volere un incontro informale e amichevole con Schroeder «per rimettere a posto le cose tra di noi». La risposta del governo federale non si è fatta attendere: le dissonanze con l'Italia «sono superate», e «se il presidente del Consiglio non ha obiezioni» - ha detto Schroeder- «accetterò l'invito di Prodi per il 22 agosto a Verona», in occasione di qualche bell'allestimento della stagione lirica. Anche se le vacanze a Pesaro sono saltate, il Cancelliere ha già detto che tornerà in Italia l'anno prossimo e che ha «molta ammirazione per il popolo italiano, la sua cultura, la sua bellezza». Chi ha seguito i colloqui dice però che l'in esa personale tra i due, al momento, è molto più forte di quella tra il governo italiano e quello tedesco. Si tratta di un'intesa istituzionale, ma anche di una comune visione politica delle cose. «Ci auguriamo che il semestre italiano di presidenza sia un successo - ha detto il Cancelliere ai giornalisti al termine del pranzo con Prodi -. La Germania è pronta a fare la sua parte». Il programma economico avviato dal Paese prima della chiusura estiva è, secondo il CanceUiére, in piena consonanza con quanto previsto dai criteri di Maastricht: «Rispetteremo il patto di stabilità, ma ci teniamo a ricordare che il patto di stabilità è anche un patto per la crescita, e che tra le nostre priorità ci deve essere anche quella di dare nuovi impulsi per una ripresa dell'economia». Rispetto dei criteri, dunque, ma con un occhio alla flessibihtà se serve per stimolare la crescita. «U patto non si sospende né si congela - ha affermato Prodi -. Ma le regole vanno interpretate con una certa flessibilità». Alla domanda sui suoi programmi per il futuro. Romano Prodi ha risposto che non intende lasciare il suo mandato in Europa prima del novembre 2004: «Sono rimasto fedele al mio compito - ha detto ai giomahsti -. C'è stata la moneta unica, c'è stato l'allargamento, adesso l'Europa ha bisogno di stabilità». Per questo le prossime elezioni europee sono importanti: «Sono le prime dopo l'allargamento - aggiunge Prodi -. Sono le elezioni di un'Europa definitiva, la fase di costruzione è finita, comincia quella che prepara il ruolo dell'Europa nel mondo». Per questo, alla domanda se è bene che i diversi partiti si presentino uniti, il presidente della Commissione ha risposto che «mai come in questo momento l'Europa ha bisogno di una politica coerente», dove le divisioni lascino il posto all'unità d'intenti. «I partiti - ha concluso Prodi - devono elaborare una pohtica comune per l'Europa, non devono pensare nella logica dei partiti nazionali, ma mobilitarsi per una strategia europea». «Naturalmente solo se il presidente del Consiglio non ha obiezioni» «Mi auguro che il semestre italiano sia un successo, noi faremo la nostra parte» !! "ncelllere tedesco Gerard Schroeder con il presidente della Commissione Uè Romano Prodi