Rossi: salviamo il calcio dai tribunali

Rossi: salviamo il calcio dai tribunali Rossi: salviamo il calcio dai tribunali Il Toro vuole Fabbrini, Osmanovski o Franco candidati a partire Aurelio Benigno MACUGNAGA Dopo la pioggia e il grigiore del primo giorno, finalmente i granata hanno potuto ieri osservare la maestosità del Monte Rosa. Illuminato dal sole sembrava ancora più imponente sulla Val Anzasca che circonda il campo dove si allena il gruppo sempre unito e concentrato. Ma non c'è molto tempo per osservare lo splendido paesaggio perché il lavoro di Ezio Rossi è durissimo, come lui stesso aveva anticipato. Tanta palestra e lavoro atletico al mattino, poi un durissimo pomeriggio dedicato alla tattica. Per ora niente corse tra i boschi o noiose passeggiate ossigenanti, solo tanto pallone. E si nota già un comune denominatore al duro lavoro voluto da Ezio Rossi, coadiuvato dai due preparatori atletici Bellini e Filati: il possesso di palla. Sempre due squadre identiche a confronto che interpretano il 4-3-3, dove i centrocampisti non devono uscire da un quadrilatero molto ristretto disegnato in mezzo al campo vietato però agli estemi, sia quelli di difesa che i due che appoggiano la punta centrale. Nessuno, insomma, sta fermo ad aspettare la palla e questa è già una sostanziale novità di quello che sarà il nuovo Toro. Intanto, Zac e Graverò insistono per avere in granata Andrea Fabbrini, ma per concludere devono prima trovare una collocazione a Franco o Osmanovski. E tra una fatica e l'altra c'è anche il tempo per commentare la sorprendente sentenza della Caf che ha retrocesso definitivamente il Catania in serie C. Ezio Rossi ne ha preso atto, anche se dalle sue parole non traspare molta serenità: «Perché vorrei che fosse il campo ad emanare i suoi verdetti e non i tribunali, sia quelli sportivi che quelli civih. Purtroppo però bisogna accettare anche questo e allora se devo proprio commentare dico che la serie B a 20 squadre è la cosa mighore per tutti, anche se ormai diventa diffìcile credere alla trasparenza dei verdetti». Il ds Roberto Cravero va ancora più a monte e parla delle regole: «Occorre cambiarle e definirle in fretta. Le regole nel calcio non devono essere interpretate ma applicate rigidamente. Prendiamo gh squalificati: il mercoledì ci sono le decisioni del giudice sportivo? Bene, se è per una giornata, vorrà dire che il giocatore starà fermo fino al mercoledì successivo, così si evita il pericolo di schierarlo m qualsiasi tipo di campionato». Un po' più semplice da applicare l'idea del dg Renato Zaccarelli: «Basta che lo squalificato non giochi da nessuna parte, sia. in Primavera che in prima squadra. Comunque, abbiamo sempre detto di aspettare il Consigho di Lega del 23 lugho, solo in quella sede sarà definito il tutto e sr prenderanno le decisioni ufficiali su questo tipo di problema». E i giocatori? Luca Mezzano indica un suggerimento: «Le regole che lasciano spazio alle interpretazioni non vanno bene nel calcio. Questa, ad esempio, da quello che ho letto dava ragione a tutti ed è per questo che è nato questo pasticcio. Basta cambiarla e renderla drastica per tutti, così da evitare errori e soprattutto l'interpretazione». Anche Marco Ferrante la pensa cosi: «Mi dispiace per quanto è accaduto, squadre che si sono illuse e che devono rassegnarsi, altre che hanno riassaporato il gusto della promozione che invece adesso devono prendere atto di questa ennesima sentenza-sorpresa. Insomma, c'è stata troppa confusione, una situazione che non deve più ripetersi per il bene di tutti, calcio compreso». Andrea Fabbrini: dal '96 al '99 ha giocato con la Pro Vercelli