Carraro: «Catania, caso chiuso»

Carraro: «Catania, caso chiuso» IL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE CONFERMA: NON MI DIMETTO. RICCARDO GAUCCI, SQUALIFICATO PER 10 MESI, INSISTE: SE NE DEVE ANDARE, RICORREREMO OVUNQUE Carraro: «Catania, caso chiuso» Ma il Tar intima: iscrivete la squadra in serie B Piero Serantonì ROMA Carraro sente la vittoria in pugno e chiama a rapporto, distribuisce bacchettate a chi dubita della sua correttezza e di quella dei vari organi di giustizia sportiva, poi chiude con un appello alla ragione: «Il caso è chiuso, chiunque ritenga lesi i suoi diritti può rivolgersi alla Camera di Conciliazione e Arbitrato, potremmo anche rinviare la composizione dei campionati prevista a fine mese, sempre che tutti considerino l'organo del Coni come la sede dove ogni discussione si chiude. Dobbiamo calmarci, anche se è difficile e far ripartire il calcio». Tutto a posto? No è tutto da rifare. Il Tar siciliano ieri sera ha nominato commissari ad acta Emilio Del Mese, prefetto di Roma, ed un consigliere del Tar del Lazio perché riportino il Catania in serie B: la sentenza della Caf del 16 è giudicata elusiva e quindi ritenuta inefficace. «Incarico divertente - sorride Del Mese - sto studiando gli atti. Questa mattina vedremo se Coni e Figo saranno stati inadempienti, poi decideremo come intervenire». E i legali di Gaucci junior minacciano un'azione penale. A 24 ore da quel verdetto che dava partita persa al Catania (posizione irregolare del giocatore Grieco contro il Venezia) e rispediva gh etnei in C, la bufera aumenta d'intensità. Sul fronte politico ima protesta trasversale (con rappresentanti di An, Forza Itaha, Margherita e Ulivo) per salvare la credibilità del calcio invoca l'intervento del ministro Urbani e le dimissioni del presidente della Figo; in Senato un'interpellanza chiede al governo il commissariamento del Coni, mentre il leader del Movimento dei diritti civih. Corbelli, vuole l'acquisizione di tutti gh atti da parte di 4 Procure (Catania, Salerno, Genova, Cosenza) per accertare eventuali ipotesi di reato. Sindaco e amministrazione provinciale della città etnea si schierano al fianco del club per ogni iniziativa. Alla ribalta esperti di marketing: «La vicenda provoca danni per milioni a tutta la Sicilia». Alle dimissioni Carraro proprio non pensa: «Mi sento oggettivamente responsabile come presidente della Figo, ma abbiamo ancora tanto da fare. Ho avuto largo consenso quando sono stato eletto e parole di stima dall'ultimo Consiglio federale. L'anno prossimo si vota, se lasciassi non sarebbe un vantaggio per la Federcalcio». Su un punto Carraro insiste con durezza: «Ognuno può avere un'opinione, che va rispettata, sulle capacità dei dirigenti sportivi e sugh organi di disciplina, ma non possiamo tollerare l'ipotesi che questi agiscano su impulsi dei primi. E la combatteremo in tutte le sedi. Capisco che si faccia il mio nome quando si parla della Figc, non ammetto che si pensi che io possa influenzare i giudizi della giustizia sportiva. Mi stupisco nel legge- re certe insinuazioni». Un'oSservazione sui politici: «Qualche tempo fa commentavano entusiasticamente la sentenza della Caf per Catania-Siena, la giudicavano definitiva e intangibile. Ora criticano. L'organismo è lo stesso, la composizione differisce di poco. Prima di giudicare tutti dovrebbero aspettare le motivazioni. Anche in campo uno vince e uno perde, bisogna saper accettare le regole dello sport». Mercoledì è in calendario un Consigho federale: vuole norme più moderne per il codice di disciplina, sono da approvare i test antidoping urina-sangue, da valutare modifiche allo Statuto. Ma sarà dura, da Catania si sta organizzando una megaspedizione di tifosi che si accamperanno sotto le finestre di via Allegri. Intanto la Disciplinare ha inibito per IO mesi e multato di 80.000 euro il presidente della squadra etnea, Gaucci junior, che si è rivolto al Tar senza chiedere l'autorizzazione. E non demorde la Salernitana. Contro la sentenza Caf che, riportando la B a 20, praticamente annulla sospensiva del Tar e la rimanda in C, i legali dei campani sembrano decisi a setacciare il campionato cadetto alla ricerca di altri casi Grieco, convinti di poter ancor rivoluzionare la classifica. Ormai esauriti i giudizi degli organi federali resta l'arbitrato del Coni Possibile lo slittamento dei calendari annunciati per la fine del mése Gììm: Franco Carraro, 63 anni, è presidente della Federcalcio dal dicembre del 2001