Di Summa radiato? E' giallo all'Ordine

Di Summa radiato? E' giallo all'Ordine LA DECISIONE SUL CARDIOCHIRURGO SECRETATA DAI MEDICI Di Summa radiato? ' giallo all'Ordine La lunga riunione del consiglio si conclude con un imbarazzato silenzio Il professore attende la comunicazione ufficiale e annuncia battaglia «C'era un accordo per la semplice sospensione di 6 mesi dall'attività» Marco Accossato Sarà una raccomandata con ricevuta di ritomo a comunicare - fra tre o quattro giorni - al professor Michele Di Summa il verdetto della Commissione di disciplinare dell'Ordine dei Medici. Sospeso? Radiato dalla professione? Ieri pomeriggio si è riunito il Consiglio direttivo, che al termine di ima riunione fiume (quattro ore) ha ratificato il provvedimento e ha redatto un comunicato per la stampa: l'Ordine annuncia ai giornalisti di aver deciso il da farsi, ma non dice cosa farà. «Per rispetto della privacy, della persona, e secondo quanto previsto dai nostri obblighi», dice il presidente Amedeo Bianco. Prende però sempre più piede la versione della radiazione. Si conoscerebbe persino - ed è già stato addirittura pubblicato nei giorni scorsi sui giornali - il risultato: otto voti favorevoli, due contrari. Il segreto di Pulcinella. Un'ipotesi, questa, che fa infuriare Di Summa, certo invece della sospensione. «Mi era stato garantito quello», dice il professore. Sei mesi. In via Caboto, durante la riunione fiume del 7 luglio (altre quattro ore), il cardiochirurgo arrestato per mazzette avrebbe infatti accettato di rimmeiare alla pregiudiziale (al ricorso a Roma) in cambio di una «pena» che non doveva essere la radiazione. «Se invece l'Ordine ha deciso di radiarmi - sbotta ora Di Summa - la faccenda passerà immediatamente in mano ai miei avvocati. Non sono ancora neppure stato rinviato a giudizio dalla magistratura ordinaria, e lo stesso presidente Bianco, in una recentissima intervista a La Stampa, quando gli si chiedeva perché l'Ordine di Asti non avesse sospeso l'ex direttore generale Odasso accusato come me di tangenti, ha risposto: "L'Ordine non ha deciso nulla perché non può ancora decidere nulla. La magistratura non ha impedito, al dottor Odasso, l'esercizio dei diritti civili. E tra questi c'è il diritto al lavoro. Se l'Ordine dei Medici intervenisse prima della magistratura, adotterebbe un provvedimento sbilanciato. Prima della nostra, conta la sentenza penale"». Tutto secretato, dunque. L'Ordine continua a tacere. Non smentisce né conferma. «No comment» anche su quanto già pubblicato; radiato per otto voti contro due. Il 7 luglio, il professor Di Summa era stato ricevuto all'Ordine. Aveva incontrato la Commissione disciplinare e l'avvocato dell'Ordine, Roberto Longhin, ed era uscito dalla riunione con un foglio che lo riabilitava alla professione: la sospensione alla sospensione adottata dall'Ordine dopo l'arresto. E adesso? Di Summa aveva evidentemente interpretato quel messaggio come un segnale per lui positivo, dopo che, nella sede dell'Ordine, i medici si sono spaccati sulla pena da adottare. «Adesso non so più che cosa pensare. Ripeto che gli accordi erano altri, non certo la radiazione. Comunque aspettiamo la raccomandata e poi parlerò. Convocherò la stampa». In commissione disciplinare siedono, oltre al presidente Bianco, il vicepresidente Giacomo Milillo, il segretario Mario Nejrotti, e una serie di Consiglieri: Alberto Andrion, Alberto Angeli, Francesco Aragno, Giorgio Cappitelli, Giorgio Cavallero, Emilio Chiodo, Mario Costa, Anna Leoncavallo, Elsa Margaria, Dario Pavesio, Giuseppe Piccoli e Giulio Titta. Il loro verdetto sarà spedito stamattina, oltre che all'interessato, anche alla procura della Repubblica di Torino e al ministero della Salute. In concreto, ora, tutto dipenderà dal verdetto. Se la Commissione di disciplina ha deciso per la sospensione a sei mesi. Di Summa potrebbe essere «congelato», o si potrebbe decidere che quei sei mesi sono già stati scontati con la sospensione automatica dal momento dell'arresto. Se invece sarà radiato è scontato il ricorso: il provvedimento dovrà passare i tre gradi del giudizio. E l'appello del cardiochirurgo sospenderebbe automaticamente la pena: Di Summa, in sostanza, potrebbe tornare a lavorare con la «benedizione» dell'Ordine data soltanto una settimana fa, in attesa che la burocrazia faccia il suo corso. E chiedere poi addirittura la revisione della pena. Potrebbe essere questione di anni. «Ci sono molti malati che vogliono farsi operare da me, che si fidano, e io non aspetto altro che tornare in sala operatoria per riscattarmi».

Luoghi citati: Asti, Roma, Torino