Ms e toscani nel forziere della liquidità

Ms e toscani nel forziere della liquidità LE RICCHEZZE DEGLI EX MONOPOLI Ms e toscani nel forziere della liquidità Con la trasformazione in spa, nuovi prodotti e dismissioni la storia ■ gioielli più conosciuti sono i toscani e le sigarette Ms. L'Ente Tabacchi Italiano ha però dentro la sua pancia un' altro tesoro, più nascosto, ma non meno allettante. Bat si porta a casa anche un polmone finanziario che, almeno in Italia, ha pochi eguali. Attraverso l'Eti transitano, infatti, le imposte su sigari e sigarette, oltre 9 miliardi di euro (18 mila miliardi ragionando in lire). Una liquidità enorme che, prima di essere versata all'erario, rimane a disposizione per una media di 22 giorni. Un eredità arrivata dai Monopoli Sali e Tabacchi che tre estati orsono da ente pubblico vennero trasformati nell'Eri Società per azioni. Una fortuna che British American Tobacco ottiene facendo fare un salto esponenziale alla sua posizione nel mercato italiano delle bionde e dei toscanelli, il quarto al mondo per profittabilità e il nono per dimensioni. I tempi delle Nazionali (quelle senza filtro sono diventate praticamente introvabili) e del trinciato forte per la pipa appartengono ormai ad un'epoca lontana. Di fronte ad un mercato sempre più agguerrito, l'Eti ha saputo aggiornarsi, non solo nel marchio abbandonando la tradizionale foglia di tabacco ora stihzzata. E andato incontro all'evoluzione dei gusti. lanciando sul mercato nuove marche di. sigarette (la linea Sax), i sigari «Moro», formato king size, stile Cuba e anche una serie di «sigarilli» aromatizzati alla vanigha, alla cola e alla pesca. Con la fine dell'ente pubblico è stato anche riorganizzato il gruppo che ha fatto un balzo nella redditività grazie alla vendita di attività non strategiche, soprattutto nel settore della carta agli agli inglesi della Filtrona e al gruppo Reno De medici, e del sale. Due anni fa sono state fondate Terzia, società per la distribuzione di prodotti non fumo e servizi on-line, ed Etlnera, società per la distribuzione dei tabacchi lavorati italiani ed esteri, la cassaforte della liquidità. L'Eti produce 44 milioni di chili di tabacco, 16 in concessione alla Philip Morris, e 440 mila sigari. Nel 2001 ha chiuso il bilancio con un utile di 190 milioni di euro. Il patrimonio comprende cinque stabilimenti per la produzione di sigarette, tre di sigari, altrettante saline e proprietà immobiliari per 550 milioni di euro. Il dato dei dipendenti (nel 2001 erano oltre seimila, ora sono 3300 e a regime saranno 2100) fa intendere inoltre un piano di riduzione dei costi notevole. Sono cessate le attività produttive a Mesola, Catania, Firenze, Palermo, Lungro, Bari, Cagliari, Modena, Napoli e Verona. L'ultimo esercizio, tra l'ottobre 2001 e il 30 settembre 2002, si è concluso con un utile ante imposte di 92 milioni. I dati economici del semestre 1 ottobre 2002 - 31 marzo 2003 hanno evidenziato un fatturato gestionale di gruppo di 336,6 milioni di euro con uno scostamento positivo rispetto al budget del 50Zo grazie al buon andamento delle vendite di sigarette (+ 60Zo rispetto all'anno precedente) e ai maggiori volumi distribuiti. Il margine operativo lordo ed il risultato operativo si sono attestati rispettivamente a 90,9 milioni 1+25,IVa rispetto all'anno precedente) e 79,7 milioni (4-33,l0Zo). Anche quest'ultime poste hanno evidenziato una forte fiammata rispetto al budget (4-210Zo e+31%). [f.mon.l La società beneficia di miliardi in cassa frutto delle accise che poi gira al Fisco

Persone citate: Moro, Philip Morris