Londra al contrattacco «Uranio, sicure le fonti»

Londra al contrattacco «Uranio, sicure le fonti» IL PREMIER: ERANO ATTENDIBILI LE ACCUSE MOSSE A BAGHDAD Londra al contrattacco «Uranio, sicure le fonti» Alla Camera dei Comuni Blair ha negato che le informazioni passate agli Stati Uniti si basassero sui documenti rivelatisi falsi .Fbi ha aperto un'indagine che coinvolge anche l'Italia dal corrispondente da NEW YORK Tony Blair ha difeso l'attendibilità delle fonti d'intelligence sul! uranio che Saddam Hussein avrebbe voluto acquistare in Africa nel giorno in cui il capo della Cia, George Tenet, è stato messo sotto torchio dal Senato in un'audizione fiume sul caso. Il premier britannico è intervento ieri di fronte alla Camera dei Comuni, a Londra, per allontanare il sospetto che il dossier sulle armi proibite di Saddam Hussein, reso noto il 24 settembre 2002, fosse basato su documenti falsi come quelli che sarebbero stati consegnati al Sismi da un diplomatico del Niger alla fine del 2001. «Le informazioni di intelligence sulle quali ci basammo non sono i cosiddetti documenti falsi che vennero denunciati dall'Agenzia intemazionale per l'energia atomica nel marzo scorso - ha detto Tony Blair -. Avevamo in proposito fonti indipendenti che avvaloravano l'intenzione da parte di Saddam Hussein di acquistare uranio da Paesi africani». Le parole di Blair confermano quanto detto tanto dal presidente americano, George Bush, quanto dal ministro degli Esteri britannico. Jack Straw, in merito alla qualità «dannatamente buona» delle informazioni che erano state raccolte sull'Africa, non riguardanti soltanto lo Stato del Niger. In particolare Londra afferma che fu un «Paese terzo» a far avere le informazioni decisive ma che questa fonte non venne svelata a Washington in quanto aveva chiesto di restare anonima, in base alle norme che regolano i rapporti fra servizi segreti di Paesi alleati. Forte di questa posizione comune dei governi di Londra e Washington il capo della Cia, George Tenet, si è presentato ieri di fronte alla commissione del Senato che sta tentando di appurare se vi siano stati dei «fallimenti dei servizi segreti» alla h-™ li quanto dichiarò Bush nel cu^jrso del 28 gennaio sullo Stato dell'Unione di fronte al Congresso: «Il governo britannico è venuto a conoscenza che Saddam Hussein ha tentato recentemente di ottenere significative quantità di uranio dall'Africa». Senatori democratici e repubblicani hanno martellato Tenet per lunghe ore a conferma che il clima nel Paese si sta surriscaldando sul caso-Niger anche a causa dell'incombente campagna elettorale per la Casa Bianca 2004. «Sono due le domande a cui bisogna trovare una risposta - ha scritto il «Washington Post» in un editoriale -: se l'intelligence ha commesso un grave errore rendendosi responsabile di un fallimento e se il presidente Bush, ha consapevolmente tratto in inganno gh americani per portare il Paese in guerra». In assenza delle due risposte i democratici restano all'offensiva mentre i leader del partito repubblicano evitano di entrare nella mischia rimettendosi alle parole di Tenet, a cui la Casa Bianca ha rinnovato la fiducia. Il candidato presidenzitde John Kerry, in una lunga intervista alla Cnn, ha affermato che le «bugie di Bush» sono la cartina di tornasole del più ampio errore commesso nella gestione della crisi irachena, a cui bisogna «mettere riparo» facendo la scelta di «andare alle Nazioni Unite e dire che abbiamo bisogno di loro per vincere la pace». Howard Dean, governatore dello Stato del Vermont e anch'agli candidato democratico alla presidenza, aggiunge: «Tenere tutti quei soldati in Iraq è un grave errore». Se l'offensiva dell'opposizione è contro la Casa Bianca, nel mirino c'è la Cia di Tenet, che con le sue parole potrebbe segnare il destino del presidente Bush. Proprio Tenet assumendosi la responsabilità dell'errore sul riferimento all'uranio nel discorso al Congresso ha compiuto un passo teso ad allontanare ogni sospetto dalla Casa Bianca. Ma intanto l'Fbi ha aperto un'inchiesta sulla vicenda dei falsi documenti attestanti il traffico, allargata anche alle presunte fasi della vicenda che avrebbero avuto luogo in Itaba, per appurare chi e a quale scopo avrebbe contraffatto i documenti consegnati alla Cia a Roma. A conferma della tensione che si respira dentro l'Agenzia di spionaggio degli Stati Uniti proprio Tenet ha dato ordine di «rivedere» le dfccuse alla Siria di sviluppare armi di distruzione di massa. Il dossier era frutto di mesi di lavoro e ieri il sottosegretario di Stato, John Bolton, lo avrebbe dovuto presentare di fronte al Congresso. L'effetto della decisione di Tenet è stato immediato: Bolton ha fatto annullare la sessione di lavoro, che è stata rimandata a settembre. Per allora la Cia avrà dovuto riscrivere il dossier top secret a carico di Damasco. [m. mo.j MmmmMMMmM L'ANTEFATTO All'intelligence statunitense arriva, attraverso i servizi segreti italiani e britannici, un documentò che fa riferimento allo scambio di lettere tra Iraq e Niger per l'acquisto di uranio a fini militari. Nel tradizionale discorso sullo stato dell Unione che i presidente Bush pronuncia il 28 gennaio vengono inserite 16 parole che si riveleranno fatali: «li governo britannico ha appreso che Saddam Hussein ha recentemente cercato significative quantità di uranio dall'Africa» (HANNO DETTO)- ^ Confermo in pieno W la mia fiducia in ciò che era scritto nel dossier. Le informazioni sulle quali abbiamo basato le asserzioni sul Niger non provenivano dai documenti falsi che erano stati presentati all'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Avevamo m.m. fonti indipendenti Sono io il responsabile della procedura di conferma nella mia agenzia. Quelle 16 parole non dovevano essere incluse nel discorso scritto per il presidente. Che aveva tutte le ragioni per credere che il testo presentatogli mm fosse a posto HADJIO ADBOULMOUMINE INCARICATA D'AFFARI DEL NIGER IN ITALIA iitek ',Jessuno della nostra Pw rappresentanza diplomatica ha mai falsificato documenti. Ciò è stato anche riferito dal presidente Mamadou Tandja a George Bush nel colloquio che hanno avuto la settimana AA scorsa in Africa ^7™