Le parti sociali

Le parti sociali Le parti sociali Tutti insoddisfatti per il nuovo Dpef ROMA DaUe forze sociab il governo si aspetta cobaborazione per «scrivere insieme» la legge finanziaria 2004, ma sono perlopiù peiplessi o cauti i commenti a ciò che del Dpef è stato presentato ieri. Al di là dell'usuale gioco deUe parti, alcuni punti concreti restano nel vago: per esempio Cgil, Osi e Uil non Eianno ottenuto una risposta sui nuovi contratti degb statab. Altri sono stati chiariti: la Confindustria ha salvato gb incentivi a fondo perduto per le imprese al Sud, che il ministero dell'Economia progettava di trasformare in mutui. La Confcommercio trova il documento «asdutto come il Po» quanto a misure di rilando, e lamenta il rinvio degb sgravi fiscab. ((Impossibile qualsiasi valutazione» e la formula scelta concordemente dalle tre associazioni degb artigiani, perché ((mancano proposte concrete per invertire u ciclo economico», tìi una fase di contrattazione in cui è naturale che ogni gruppo di interesse tenti di ottenere qualcosa in più per sé. E se il presidente deba Confindustria Antonio D'Amato chiede mosse più meisive sube pensioni, «una svolta chiara, perché non c'è più tempo da perdere», un'altra voce del mondo industriale, il presidente deba Confapi Roberto Radice, al contrario chiede di evitare ogni blocco delle pendoni di anzianità «che costituiscono l'unico strumento di flessibibtà a disposidone deUe piccole e medie imprese». Il metodo del dialogo non è rifiutato da nessuno, benché il segretario generale-deUa-Ggil'Gugbelmo Epifani tema una trappola: «E' un po' difficile che le parti sociab. possano riijiplvere.i.prQblemi cbè il goVériiddeW'affrbnfere. Potrebbe essere il tentativo ài scaricare sui sindacati responsabibtà che sono solo del governo». Più Drudente, il segretario generale dela Uil Luigi Angeletti conclude che «ci hanno detto tanto poco che non si può nemmeno dire che si sia trattato di un incontro negativo»; e al rinvio degb sgravi fiscab è senz'altro favdr^vole, perché «una ridudone deUe 'tasse sarebbe un lusso». Il sindacato di destra, l'Ugl, vede (di rischio di passare dalla finanza creativa a una finanza punitiva per i pensionati». D'Amato della Confindustria teme che «senza una politica incisiva di riforme e di ridudone della pressione fiscale l'Itaba non farà che accrescere il ritardo competitivo nei confronti degli dtri Paesi». Non si può limitarsi ad attendere la ripresa che verrà; occorre ((procedere senza indugi suba strada deUe riforme finora non fatte o fatte in maniera soltanto perdale» che sono le uniche a poter risolvere i problemi di bilancio. Diverse altre forze economiche chiedono, con accenti diversi, che si faccia di più. La Lega delle Cooperative tra l'altro chiede al governo di mantenere la promessa del calo dell'Irap. La Confcooperative chiede sgravi fiscab per gb investimenti innovativi. La Coniederadone dirigenti d'adenda propone di raddoppiare i finandamenti per la ricerca. La Confagricoltura esorta a «non rinviare éuTinfinito la risoluzione dei problemi». E' una lunga lista di richieste in vista della stesura deba legge finandaria, che avverrà in settembre. Alcuni degb interlocutori richiamano il governo a rispettare promesse precedentemente fatte. Lo Snals,. sindacato autonomo degb insegnanti, dà un giudizio negativo perché (di governo sembra tradire ancora una volta il suo programma per scuola, università e ricerca». La Confederazione italiana agricoltori sostiene che «sono ignorate le indicadoni contenute nel Patto per l'Itaba». I commercianti sono tra i più critici: Sergio BiUè, presidente deba Confcommerdo, .amenta tra l'altro che non vi sia un efficace rilando dei consumi deUe famigbe, mentre il presidente deba Confesercenti Marco Venturi vede nel Dpef «una boba di sapone conpoco dentro». Le nuove cifre del Dpef sub'infladone, assai più alte (4,30Zo come somma tra il 2003 e il 2004) di quebe del Dpef deb'anno scorso (2,70Zo nel biennio), spingono la Fiom a sostenere di aver avuto ragione nel rifiutare le intese separate sottoscritte da Uilm e e Fim per il contratto dei metalmeccanici, che su quel valore più basso erano fondate. In soldi, sarebbero 23 euro al mese di mancato aumento, r. r.

Persone citate: Antonio D'amato, D'amato, Epifani, Luigi Angeletti, Marco Venturi, Roberto Radice, Sergio Biuè

Luoghi citati: Roma