All'ultimo minuto salta il piano-mutui per aiutare i consumi di Francesco Manacorda

All'ultimo minuto salta il piano-mutui per aiutare i consumi TROPPI OSTACOLI TECNICI E CRITICHE SULLA STRADA DELLA RINEQOZIÀZIÒNE DEI CONTRATTI CON LE BANCHE All'ultimo minuto salta il piano-mutui per aiutare i consumi La proposta stralciata dalla versione finale del documento portato ieri sera all'esame del Consiglio dei ministri Francesco Manacorda E invece no, il mattone non si tocca. Nel giro di ventiquattr'ore il governo parte all'attacco inserendo nel Dpef una proposta destinata a rivoluzionare i rapporti degli italiani con la proprietà immobiliare ma poi suona la ritirata. Chi ha un mutuo acceso in anni lontani, dunque, non avrà la possibilità (come era balenato martedì dalla lettura della bozza del documento) di rifinanziarlo, contando sulla caduta dei tassi di interesse e sull'aumento del valore della sua abitazione negli ultimi cinque anni e ottenendo così un reddito disponibile destinato - nelle speranze del ministero dell'Economia - ad alimentare i consumi. Idem per la possibilità data alle persone anziane di cedere a banche o fondi la nuda proprietà delle loro case in cambio diunareiuilita. , - QQ^ltl" Fino a ieri sera spiegazioni ufficiali sul perché sia stata cancellata l'equazione che legava il mattone al reddito disponibile non ne arrivano e in fondo il documento che conteneva le proposte poi archiviate non ha mai avuto alcun crisma di ufficialità. Ma certo sul governo devono aver pesato non poco sia considerazioni di ordine generale in un paese nel quale otto individui su dieci sono proprietari della casa dove abitano, spingere sulla leva immobiliare per finanziare i consumi è un vero e proprio sconvolgimento dei costumi nazionali - sia l'emergere di difficoltà tecniche legate al progetto quali ad esempio la necessità di modificare la legge bancaria per ampliare il raggio d'azione dei mutui, sia infine i commenti che già da martedì sera arrivano da più parti al progetto, quasi tutti oscillanti tra l'educato scetticismo e l'aperto dissenso. All'esecutivo dell'Abi di ieri mattina a Milano, dove i maggiori banchieri italiani si ritrovano come fanno.una volta il mese - ad esempio - la proposta letta sui giornali del mattino mette tutti d'accordo fm«!i;3iiG'ifiq nu co ' n y.'-'vi: su un solo punto: prima di poter dare un giudizio concreto seivono più elementi di valutazione. Dettagli tecnici che tanto dettagli non sono, perché proprio da questi dipenderà l'effettivo funzionamento di tutta la manovra ipotizzata dal governo. Così il presidente Maurizio Sella rinuncia alle dichiarazioni in attesa di un esame più esaustivo del Dpef. Altri non fanno lo stesso, e i commenti arrivano, anche diversi nei toni, a margine dell'incontro. «Una bella fantasia», commenta ad esempio secco il vicepresidente delle Banche popolari Unite Giuseppe Vigorelli, mentre il presidente dell'Unicredit Carlo Salvatori è decisamente più diplomatico: «La lettura a caldo è positiva, è una proposta che ha un senso». Secco Giovanni De Censi, ad del Credito Valtellinese: «non mi pare una cosa molto adatta alla mentalità degli italia- Kd. qui i banchieri. Ma la vera doccia fredda per chi s^era di rimettere in moto l'economia spin- gendo la domanda tramite una leva che si appoggi sul settore immobihare deve fare i conti con altri pareri di categorie che si sarebbero credute ben più calorose ne confronti della proposta. Già martedì sera Corrado Sforza Fogliani, presidente della- Confedili«^che, .isagT,;, ^roaipiccoUproprietari^inmobiUari esprime le sue «perplessità sul; : reale possibile funzionamento di|! questi meccanismi di tipica finanza creativa». E ieri anche il presidente della Confcommercio Sergio Bilie - quale categoria più della sua dovrebbe essere interessata al rilancio dei consumi? - non risparmia i fendenti: «E' un'idea che forse cipotevamo risparmiare». In scia i consumatori dell'Adusbef, che temono i costi della rinegoziazip^e^ei mutui e -,|}atura|raenr te l'opposizione politica. L'ex ministro dell'Industria Pierluigi Bersani, commenta sarcastico che «di questo passo Tremonti l'anno prossimo cartolarizzerà la nonna» e poi mette il dito su quella che forse è la vera piaga: «In Italia la casa è aseociata al concetto di formica, e non di cicala: È' un errore psicologico spaventoso che aggiunge scon,.certo al giudizio:sulDpef)».» ,D ,v Berlusconi, Letta e Marzano ieri a Palazzo Chigi durante l'incontro con le parti sociali

Persone citate: Berlusconi, Carlo Salvatori, Corrado Sforza Fogliani, Giovanni De Censi, Giuseppe Vigorelli, Letta, Marzano, Maurizio Sella, Pierluigi Bersani, Tremonti

Luoghi citati: Italia, Milano