Un figlio rapito tra le vie di Torino

Un figlio rapito tra le vie di Torino NARRA TI V A Un figlio rapito tra le vie di Torino Nel terzo romanzo, «Tutto brucia», di Dario Buzzolan una storia drammatica che ustiona le carni e il cuore ■MANTA Torino nel terzo romanzo di Dario ■ Buzzolan, «Tutto brucia» (Garzanti, pp. M 468, euro 16,50). Ce n'era tanta già nei primi due, ma qui ce n'è forse di più. Si va da un pa^ zzo di via Viotti 2 (il vero e proprio cuore da cui si parte e a cui si torna) a piazza Castello ai Giardini Reali a piazza Carlina a via Rossini a via Po a piazza Vittorio ai Murazzi, da corso Giulio Cesare a Porta Palazzo a via Milano a via Sacchi a via Barbaroux a piazza Arbarello a via Cernala, fino ai corsi più aperti come corso Siracusa, il parco Ruffini, la strada per Airasca. Ma anche un po' di Milano, un po' di Roma e tanti luoghi lontani, l'America messicana, l'America statunitense, le ultime propaggini alaskane. Il giovane Buzzolan (trentasette anni), figlio del maggior e sempre compianto Ugo, è un torinese che abita a Roma, dove -fa il narratore, il traduttore, il cinéphile, il drammaturgo, lo scrittore di programmi televisivi, e con buona probabilità il viaggiatore, se è vero che le sue storie si muovono entro una geografia internazionale che ha tutta l'aria d'essere di prima mano. Nell'ultimo romanzo a bruciare è la storia intera, che ustiona le carni e il cuore di chi la vive. La storia di una ricerca drammatica sulle orme di un figlio rapito - un bambino sicuramente speciale - mette in gioco tutta una serie di emozioni primarie e prima di ogni altra l'ambigua frontiera che passa tra memoria e oblio, tra presente e passato, tra esercizi di rimozione e sorprendenti stupori. La concretezza narrativa di Buzzolan scioglie i meccanismi psicologici nei percorsi stessi dei fatti, dei gesti, delle azioni senza indugi interpretativi e soste analitiche. Un uomo esce di prigione, un altro uomo gli va incontro e che da quest'incontro riprende una ricerca che gli stessi protagonisti hanno fatto e interrotto sedici anni prima. A cercare è una coppia che ha perduto le tracce del figlio un po' «magico», a tutti i costi appetito da un regista folle, costretto alla sedia a rotelle e assistito da due collaboratori bislacchi, in preda ad una stravagante visione del mondo e a sua volta in cerca della copia perduta di un film interpretato da Bela Lugosi, «Januskopf» (versione del famoso «Dr. Jekyll e Mr. Hyde»), del regista del muto Friedrich Wilhelm Murnau. Tra l'orizzontalità di uno spazio spaesante e la verticalità di un'umanissima esperienza di vita, a imporsi - qui - è soprattutto una vicenda che si legge con gusto. Giovanni Tesìo Sotto i portld di via Po si muove anche il romanzo di Dario Buzzolan

Luoghi citati: America, Milano, Roma, Torino