E con BORIS EIFMAN la magia russa a Vignale di Sergio Trombetta

E con BORIS EIFMAN la magia russa a Vignale E con BORIS EIFMAN la magia russa a Vignale N EGLI Anni 70, anni bui di repressione brezbneviana, Boris Eifman faceva una danza molto lontana dalla tradizione accademica. Metteva in scena testi poco amati dalla ufficialità come «Il maestro e Margherita» di Bulgakov o «L'Idiota» di Dostoevskij. Soltanto il clamoroso successo di pubbhco impediva al potere di obbligarlo a chiudere bottega. Poi sull'onda della perestrojka, la caduta del regime sovietico e la liberabzzazione, Boris Eifman, con la sua compagnia di Pietroburgo, è diventato una star. Complice anche i trionfi cbe da anni gli tributa il pubblico americano dove ogni primavera va in tournée. Lui, coreografo ispirato e visionario, grande narratore, facitore di complesse architetture di danza, ospite di Vignaledanza sabato 12 luglio, mette in scena e fa ballare l'anima russa, i suoi miti, i suoi personaggi. E in questi dieci anni ha forgiato balletti che mescolano filosofia, storia, letteratura. Per esempio «Un Amleto russo» dedicato al complesso rapporto fra la zarina Caterina la Grande e il figbo, il futuro zar Paolo I. Oppure «I fratelli Karamazov» dove Abosba, Ivan e Dmitrij raccontano le proprie anime tormentate fra amori, sensualità, spirito e odio per il padre. O ancora «Ciajkovskij» dove mette in danza, le tempestose passioni d'amore del grande compositore russo. La «Giselle rossa» non è una riscrittura del famosissimo balletto romantico, ma un omaggio a Olga Spesivzeva, stella della danza del Novecento, in bibco fra Rivoluzione e Balletti russi, arte e follia. Ormai Eifman è una star. Il prossimo anno a New York parteciperà con un suo babetto per il New York City Ballet alle celebrazioni per i cento anni della nascita di Balanchine. E sabato 12, mentre la sua compagnia si esibirà a Vignale, lui a Bolzano riceverà il premio Danza&Danza per «La Giselle rossa», presentato proprio neba città altoatesina due estati fa, e lunedì 14 presenterà sempre a Bolzano, in prima itahana, «Un Amleto russo». Ma intanto ecco l'appuntamento di Vignale dove il Balletto di Boris Eifman presenta due titob che insieme fanno serata. Il «Requiem» di Mozart e «La mia Gerusalemme». E non è un caso: Eifman è figlio di ebrei vittime della repressione staliniana. Ancora due temi forti presentati da ima compagnia in cui il coreografo ha saputo raccogliere non soltanto danzatori di alta quabtà tecnica, ma straordinarie personalità, grandi intepreti, ideali per le sue danze ad alto voltaggio di visionarietà. Ma Vignale non è soltanto Eifman. Venerdì 11 luglio la Artemis Danza presenta «Kiss Time» di Monica Casadei. Domenica 13 luglio è il momento del tango con la compagnia argentina Azabache e l'Hyperion Ensemble. Giovedì 17 lugbo infine è di scena il «Naturabs Labor» di Luciano Padovani con la novità «That's Life». Tango e folk anche al vicino Festival di Acqui m palcoscenico. Sabato 12 lugbo infatti ecco la prima italiana del Ballet FoUdorico de Cuba scatenato in «Danze caraibiche». Giovedì 17 lugbo invece tocca aba Tangokinesis della argentina Ana Maria Stekelman con lo spettacolo «Tangos y valses». Sergio Trombetta