Villa e Marzoli beffati in extremis di Franco Bocca

Villa e Marzoli beffati in extremis SEI GIORNI: DOPO AVER CAPEGGIATO LA CLASSIFICA PER CINQUE TAPPE I DUE AZZURRI HANNO DOVUTO ACCONTENTARSI DEL 30 POSTO Villa e Marzoli beffati in extremis Con un colpo di mano si impongono McGrory e Gibb Franco Bocca Finale al cardiopalmo per la terza edizione della Sei Giorni di Torino, che si è conclusa lunedì notte nel velodromo Pietro Francone di San Francesco al Campo con la vittoria in extremis della coppia più titolata, quella composta dal campione olimpico in carica dell'americana, l'australiano Scott McGrory (33 anni), e dal britannico Tony Gibb (27), argento l'anno scorso nella prova iridata dello scratch. Come spesso accade in questo genere di competizioni, la kermesse canavesana, cui hanno preso parte 17 coppie in rappresentanza di 11 nazioni, ha regalato nell'ultima mezz' ora di gara le emozioni più intense. Grazie ad una entusiasmante rimonta di cui si sono resi protagonisti nel corso della spettacolare americana conclusiva, disputata sulla distanza di 125 giri di pista, pari a 50 km, McGrory e Gibb hanno ribaltato a loro favore una situazione di classifica che, a 40 giri dal termine, sembrava ormai francamente compromessa. In quel momento, infatti, gli italiani Marco Villa e Samuele Marzoli guidavano la corsa con più di 30 punti di vantaggio sulle altre tre coppie ancora a giri pieni: gli slovacchi Liska-Zabka, gli argentini Perez-Curuchet (quest'ultimo la settimana scorsa aveva vinto con Lombardi la Sei Giorni delle Rose a Fiorenzuola) e, appunto, la coppia angloaustraliana McGroryGibb. I due azzurri, che avevano preso il comando della classifica della Sei Giorni al termine della prima tappa e poi non avevano più ceduto lo scettro. Erano addirittura riusciti ad incrementare il loro bottino vincendo la penultima prova del cartellone, il giro lanciato a coppie, davanti al tandem composto dall'avvocato argentino Donadio (che anche lunedì ha dato prova delle sue qualità canore) e dal giovane australiano Young. Come se non bastasse, nelle prime fasi dell'americana conclusiva Villa e Marzoli avevano fatto incetta di punti in occasione dei traguardi parziali, palesando una autorevolezza che sembrava ormai inattaccabile. L'agguato, inatteso e beffardo, è invece arrivato a 39 giri dal termine, poco meno di 16 km, proprio nel momento in cui Marzoli, diciannovenne piacen- tino di sicuro avvenire, stava rifiatando dopo aver mandato in visibilio il pubblico con una delle sue splendide stoccate vincenti. L'olimpionico McGrory e lo slovacco Zabka sono partiti in contropiede guadagnando subito un centinaio di metri, ma poi hanno dovuto faticare moltissimo per doppiare il gruppo, in testa al quale tiravano come forsennate le altre due coppie ancora a giri pieni: Villa-Marzoli, appunto, e Perez-Curuchet. La determinazione dei fuggitivi ha però avuto il sopravvento, e così le due coppie in caccia hanno infine conquistato il giro a 9 tornate dal termine, giusto in tempo per giocarsi fra loro il successo all'ultimo sprint, vinto nettamente dall'esperto McGrory. Gli sconsolati Villa e Marzoli hanno così dovuto accontentarsi del 3" posto: una sconfitta in extremis che brucia parecchio soprattutto al maturo cremonese (34 anni), che vanta nel suo palmarès due titoli iridati e un bronzo olimpico nell'americana, sempre in coppia con Silvio Martinello. E' così calato il sipario su una manifestazione organizzata con la consueta professionalità dagli appassionati dirigenti della S.C. Pietro Francone, che nel giro di pochi anni hanno saputo inserire il loro velodromo nel circuito mondiale della pista. «Siamo soddisfatti - ha detto Giacomino Martinetto, presidente del comitato organizzatore - intanto perché per la prima volta le condizioni atmosferiche sono state benevole e non hanno rovinato la festa come nelle precedenti edizioni. Anche il pubblico era assai più numeroso rispetto agli anni scorsi. E' stata azzeccata, a nostro avviso, la scelta di inserire in quattro serate alcune prove giovanili di contomo, alle quali hanno partecipato complessivamente più di 200 ragazzi. Un esperimento che verrà sicuramente ripetuto». L'attacco decisivo è arrivato a 39 giri dalla conclusione ed ha reso inutile il largo margine di punti messo insieme della coppia italiana Molto soddisfatti gli organizzatori: «Pubblico superiore agli anni passati; azzeccata la scelta di presentare corse giovanili di contorno» li britannloco Tony Gibb e l'australiano Scott McGrory esultano per il successo conquistato nella Sei Giorni di Torino

Luoghi citati: Fiorenzuola, S.c. Pietro Francone, San Francesco Al Campo, Torino