«Nel petrolio poca concorrenza» di F. P.

«Nel petrolio poca concorrenza» GLI OTTIMISTI «Nel petrolio poca concorrenza» La Gst: avevamo già contatti prima, la guerra li aveva interrotti LA guerra ha mandato a monte «un contratto sicuro», ora la Global System Technology (Gst) spera di beneficiare della pace imposta all'Iraq. «Le saldatrici per fusti per greggio prodotte ad Alpignano sono merce di qualità, non sono molti a investire su questo settore», dice il responsabile delle vendite con l'estero Andrea Rizzi. Pochi produttori in giro vuol dire poca concorrenza sul mercato petrolifero mediorientale, dove la Gst è pronta a investire «pesantemente». Ci aveva già provato qualche mese fa la società della provincia torinese con 15 dipendenti e 2,5 milioni di euro di fatturato. Dopo l'accordo con l'Arabia Saudita per la fornitura di macchine per barili e scaldabagni, toccava all'Iraq. L'Onu aveva dato il via libera al commercio con imprese dell'area di Bassora, intermediato da un gruppo di engineering francese. Lo scambio di posta elettronica lasciava intendere un'intesa economica a portata di mano. A marzo il conflitto ha staccato le comunicazioni. Racconta Rizzi che «il colpo per l'azienda è stato forte. Avevamo puntato sulla fornitura irachena circa la metà del nostro fatturato». L'export in direzione di paesi europei e del sudest asiatico interessa il 700Zo dell'attività di Gst. Le linee d'espansione però, puntano al mercato arabo: «I grandi produttori di petroho sono i nostri naturali clienti». Il sito Internet della società (www.gstmachinery.it/) acco¬ glie il visitatore con una schermata di barili per oro nero. Dopo la fine della guerra, a maggio, la società di Alpignano ha ripreso il mano il contato pre-bellico. C'è da seguire una strada differente, d'accordo, le commesse sono ora in mano alla Casa Bianca, ma la consulenza garantita dal desk del Centro estero di Torino ser'e a questo. «Le Camere di commercio ci aiutano a partecipare alla ricostruzione dell'Iraq investendo nel settore petrobfero, per noi strategico», continua il responsabile delle vendite. Le email hanno ripreso a viaggiare. Rizzi no, aspetterà ancora un po' prima di visitare Baghdad, «troppo pericolosa». Intanto, avanti gli affari. [f. p.]

Persone citate: Andrea Rizzi

Luoghi citati: Alpignano, Arabia Saudita, Baghdad, Bassora, Iraq, Torino