Iraq, tre nuotatori sfidano gli Usa di Giorgio Viberti

Iraq, tre nuotatori sfidano gli Usa MONDIALI DI BARCELLONA: SONO OSPITI DELLA FEDERAZIONE PERCHE' NON HANNO I SOLDI PER L'ALBERGO Iraq, tre nuotatori sfidano gli Usa Si sono allenati nel Tigri, uno è stato ferito da una bomba Giorgio Viberti inviato a BARCELLONA Non vinceranno medaglie in questo Mondiale di nuoto a Barcellona. Eppure cronisti, fotografi e giornalisti sono tutti per loro. SarmadMohamad, Mohammed Abbas e Zaid Saeed sono i tre atleti che rappresentano l'Iraq nella prima grande manifestazione sportiva alla quale partecipi il paese di Saddam Hussein dopo la guerra contro gli Stati Uniti. La loro storia è insieme eroica e patetica. Sono arrivati in Spagna dopo un viaggio interminabile e avventuroso. Partiti da Baghdad, hanno impiegato una settimana per ottenere i visti necessari e raggiungere Amman, da dove finalmente si sono diretti a Barcellona. Non avevano neanche i soldi per l'albergo: al loro sostentamento ha pensato la Fina (fedemuoto intemazionale). SarmadMohamad, 28enne insegnante di nuoto, sorriso amabile e orecchie a sventola su un faccione goliardico alla Paolo Panelli, doveva presentarsi domenica mattina sulla banchina del porto turistico di Barcellona per la 5 km di fondo, ma ha deciso in extremis di dare forfait. Lo sforzo su quella distanza sarebbe stato eccessivo dopo il terribile incidente nel quale Sarmad è rimasto coinvolto il 7 aprile nelle strade di Baghdad. Stava camminando con degli amici quando uno di loro è saltato in aria maneggiando un ordigno raccolto a terra. «Io ho sentito un forte dolore alle braccia e alla testa - ricorda Mohamad - ma mi sembrava di non avere ferite gravi». Invece, alzandosi la camicia, Sarmad ha quasi perso i sensi: una scheggia l'aveva colpito all'addome, da dove sgorgava un rivolo di sangue. «E' stato subito ricoverato in ospedale e immediatamente operato - aggiunge il suo compagno e amico Zaid Saeed, neolaureato in medicina, qui a Barcellona per disputare i 50 e 100 farfalla -. Sarmad è rimasto soltanto tre giorni in ospedale, poi è stato dimesso per far posto ai tanti feriti della guerra. Ma è stato tre settimane a letto immobile e un mese e mezzo lontano dal nuoto». Eppure non ha voluto mancare all'appuntamento con questo Mondiale di Barcellona. Non poteva certo rinunciarvi. In patria Mohamad è chiamato il Re del Tigri, fiume nel quale ha ottenuto i suoi successi più prestigiosi. «Sono anche stato premiato di persona da Saddam Hussein» dice. Proprio dal raiss o da uno dei suoi tanti sosia? «No, credo proprio che fosse lui». In queste gare iridate Sarmad farà le gare brevi di dorso a farfalla, anche se il medico gliel'ha sconsigliato. «Soprattutto a farfalla potrei risentire della profonda ferita all'addome - ammette -. Tenterò lo stesso». Ma che cosa proveranno a nuotare contro gli at eti americani? «Per noi è già una vittoria essere qui» precisa Mohammed Abbas, 25 anni, insegnante di educazione fisica, iscritto in questi Mondiali alle gare dei 50 e 100 stile libero. Però che effetto essere fianco a fianco con gli statunitensi: semplici avversari o nemici? «Noi non siamo politici interviene nuovamente Saeed -. Gli atleti americani non sono nostri nemici e qui abbiamo anche fatto delle foto insieme. Però i soldati Usa devono lasciare il nostro Paese». I tre iracheni non scaleranno certo il podio, ma di sicuro a Barcellona sono già saliti agli onori delle cronache. «Per noi è importante che si parli dell'Iraq - ammette sempre Saeed, il più loquace e smaliziato dei tre -. Da noi manca un governo (anche se ne è appena nato uno provvisorio, ndr), non c'è sicurezza nelle strade e tante strutture non esistono più. Noi nuotatori per esempio ci siamo dovuti allenare nei fiumi, visto che gli americani ci hanno sequestrato la piscina». Dopo i Mondiali di nuoto, è possibile sperare nell'Iraq anche ai Giochi di Atene 2004? «Negli sport individuali forse sì - conclude il dottor Saeed - ma in quelli di squadra sarà quasi impossibile. E poi da noi conta solo il calcio». Almeno per certe cose, tutto il mondo e paese. I nuotatori iracheni in allenamento a Baghdad, «sorvegliati» dai marines

Persone citate: Mohammed Abbas, Paolo Panelli, Saddam Hussein, Zaid Saeed