Sacchi non è Petacchi Allo sprint vince Pili una fuga pazza j I l I l

Sacchi non è Petacchi Allo sprint vince Pili una fuga pazza j I l I l TAPPA MASSACRANTE AL TOUR: 219 KM DA GAP A MARSIGLIA CON 40 GRADI DI TEMPERATURA. OGGI RIPOSO, DA SABATO COMINCIANO I PIRENEI Sacchi non è Petacchi Allo sprint vince Pili una fuga pazza j I l I l Al momento decisivo il danese fa valere l'esperienza delle Sei giorni Ma il milanese promette: ««Je ci riproverò». Garzelli (malato) si ritira Giovanni Cerruti Inviato a MARSIGLIA La rima c'è, ma proprio non basta. E poi mancano una sillaba e qualche altra cosina, dai muscoli allo stile. E ancora, il biondone danese Jakob Piil è uno che viene dal bel mondo della pista e delle le Sei Giorni, astuzie spericolate e consumate malizie. Morale, Sacchi non è Petacchi. E perde una volata che avrebbe potuto vincere solo per grazia ricevuta. Unico milanese al Tour risponde nel francese di Porta Cicca; «Je me dispiass». Gli dispiace perché questo Fabio Sacchi, 29 anni, corre da sette e ha vinto sette volte: fuga di un grup da sette e ha vintofuga di un gruppetto e volata. «Provarci ci ho provato, ma contro Piil le possibilità erano scarsine». Anche per questo, a due chilometri dall' arrivo, già su questo rettilineo infinito, l'ha avvicinato con parole olimpiche: «Che vinca il migliore...». il migliore...». Il migliore, Piil. Anche Sacchi è uno che conosce la pista, e fino a due anni fa, quando Cipollini era un Saeco, era l'ultimo vagone del treno rosso. Di quei tempi con Re Leone a Sacchi è rimasta qualche stravaganza e qualche eccesso: i capelli a scacchi castano e ossigenati, la tigre disegnata sul casco e sulla bicicletta. Al Tour si sarebbe dovuto occupare di Simoni, ma i troppi acciacchi del capitano ora gli concedono libertà di fuga e prove per la vittoria. Ai duecento metri si è improvvisato Petacchi. E' uscito dalla ruota convinto di lasciar lì il biondone, che invece l'ha guardato con un accenno di ghigno. Per un seigiornista era quasi un giochino. Si è messo al coperto, ha respirato, ha dato a Sacchi il tempo dell'illusione e l'ha battuto facile a pugni alzati. Da Gap a Marsiglia, 219 chilometri e mezzo. Il termometro arriva anche ai 40 gradi. Con un caldo cosi è una giornata da fughe pazze e rese irrinunciabili. Se ne va Stefano Garzelli, vittima del mal di gola e del mal di Tour, che indebolisce e abbatte chi lo sottovaluta. Come Simoni pensava che Giro d'Italia e Tour de France nella stessa annata fossero possibili senza brutte figure. Non si era lasciato prendere dall'euforia di Simoni, non aveva annunciato distacchi e attacchi sulle Alpi all'invincibile Armstrong. Malaticcio dall'inizio, sperava di rimettersi a posto per i Pirenei. «Il giorno di riposo è il mio compleanno, come regalo vorrei mi passasse il mal di gola». Il giorno di riposo è oggi, e Garzelli è già arrivato a casa. Unico buon ricordo, è passato primo sul Galibier. La fuga pazza c'è stata davvero. La tre giorni sulle Alpi deve aver lasciato abbondanti tracce nei muscoli e nelle toste. L'afa, l'aria che manca, la terrificante caduta dello sventurato Beloki. Per mettersi in fuga in una giornata così ci vogliono coraggio o follia. Se ne vanno in nove al km 16 e ne avranno per altri 203. C'è il tigrato Sacchi, c'è Piil, ci sono l'austriaco Haselbacher, i francesi Damien Nazon e Gaumont, il belga Baguet, l'olandese de Groot e gli spagnoli Guitierrez e Garcia Acosta. Armstrong e gli altri si stanno riprendendo dalle Alpi, nessuno ha voglia di massacrarsi per questi nove. Arriveranno ad un vantaggio di 24'10", record. Un minuto è regalato da un blocco stradale di no-global che invocano la scarcerazione di José Bove. I nove ringraziano, ma non ne avevano bisogno. Arm- | strong aveva deciso che alme¬ no una fuga pazza in questo Tour deve pur esserci. Sono quasi a Marsiglia e il distacco è sempre quello, ma nel gruppetto c'è chi sa di avere speranze zero e dunque tenta la fuga solitaria. Parte Garcia Acosta sul Colle di Jaillet e lo riprendono i francesi. Parte Gutierrez e lo riprendono ancora i francesi. A questo punto se ne va Piil e i francesi restano lì, dobbiamo sbatterci solo noi? I nove rimasti in otto stanno per farsi del gran male, Piil sta andando e loro bisticciano. E' a questo punto che Sacchi si salva dal suicidio di gruppetto, abbassa il casco e in un chilometro acciuffa il danese. Mancano 16 chilomeii cano 16 chilometri. Arriveranno con 49" su de Groot e più di 2' sui litigiosi della compagnia. «Je ci riproverè», annuncia Sacchi mica tanto deluso. Vincesse una tappa avrebbe di nuovo il posto fisso in nazionale, come l'anno scorso quando ha servito il vec servito il vecchio capitano Cipollini. Ma sempre da Sacchi arrivano voci su Simoni che migliora, che forse non va a casa, che forse sui Pirenei lo sfizio di andare all'attacco dei garretti di Armstrong se lo può togliere: e magari a vantaggio di Vinokourov, Mayo o Ullrich. Oggi riposo, giovedì tappa fino a Tolosa e venerdì la cronometro. Quando Armstrong dovrà dimostrare di essere ancora l'Invincibile, il padrone assoluto anche di questo Tour. Il giorno dopo arriveranno le minacciose montagne dei Pirenei. Dove gli scatti fanno peggio. Dove Armstrong il suo quinto Tour lo può conquistare. O perdere. La protesta contro l'arresto di Bove ha regalato 1 ' ai due fuggitivi Armstrong conserva la maglia gialla VINOKOUROV RESTA A 21 Ordine di arrivo della 10a tappa, Gap-Marsiglia di 219,5 km: 1. Jakob Piil (Dan) in 5h 9'33 (media: 42,739 km/h); 2. Sacchi st; 3. De Groot (Ola) a 49"; 4. Nazon (Fra) 2,07; 5. Haselbacher (Aut) st; 6. Gaumont (Fra) st; 7. Baguet (Bel) st; 8. Acosta (Spa) st; 9. Gutierrez (Spa) a 5'06; 10. Cooke (Aus) a 21'23"; 14. Guidi st; 19. Paohni st; 28. Lelli st; 34. Ullrich (Ger) st; 36. Hamilton (Usa) st; 42. Mayo (Spa) st; 45. Armstrong (Usa) st; 48. Basso st; 53. Vinokourov (Kaz) st; 73. Caucchioli st; 168. Bertolini a 21'53"; 169.PeUizottist. Classifica generale: 1. Lance Armstrong (Usa) in 45h 46'22"; 2. Vinokourov (Kaz) a 21"; 3. Mayo (Spa) 1"02; 4. Mancebo (Spa) 1*37; 5. Hamilton (Usa) l'52"; 6. Ullrich (Ger) a 2'10"; 7. Basso a 2'25"; 8. Heras (Spa) 2'28"; 9. Zubeldia (Spa) 3'25"; 10. Menchov (Bus) 3'45"; 15. Caucchioli 5'17"; 32. Lelli .14'45"; 40. Nardello 23'08"; 43. Guerini 26'23"; 45. Sacchi 28'40"; 68. Simoni 52'08". Prossima tappa. Oggi è giornata di riposo, la prima delle due in programma. I ciclisti si trasferiranno in auto a Narbonne. Da qui ripartiranno domani alla volta di Tolosa (153,5 km).