STIAMO FRESCHI di Marco Belpoliti

STIAMO FRESCHI ARIA CONDIZIONATA E ARCHITETTURA STIAMO FRESCHI Marco Belpoliti A far sballare i consumi energetici nazionali durante il mese di giugno si dice siano stati i condizionatori d'aria. Da un paio d'anni infatti molti uffici e case private si sono dotate di impianti di raffreddamento. Soprattutto nelle grandi città sono pochi gli appartamenti o gli studi professionali dove non spiri la fresca brezza prodotta dal condizionatore. Percorrendo le vie delle città, sospesi sui davanzali, si vedono le ventole e le casse di plastica delle macchine aspira aria, e i vetri presentano il taglio circolare che serve ad alimentare i «pinguini» di una celebre ditta di minicondizionatori. Con trenta o quarantanni di ritardo rispetto agli Stati Uniti - dove il clima in alcune zone è particolarmente afoso - anche l'Italia si è munita degli strumenti per generare artificialmente aria fresca. Allo stesso modo nessuna autovettura di recente produzione, utilitaria, station wagon o macchina sportiva che sia, esce dalla casa di produzione priva di dimatizzatore. L'estate non fa più paura, almeno a chi possiede un impianto di condizionamento dell'aria. Gli storici dell'architettura sostengono che due sono state le invenzioni che hanno cambiato la forma degli edifici: l'ascensore e l'aria condizionata. Liberati dalla necessità di far salire fino ai piani alti le scale o di provvedere ad aperture strutturali per la ventilazione, nel XX secolo gli architetti hanno potuto aprire e chiudere spazi a loro piacimento. Su quale sia stato il primo edificio a possedere un impianto completo di aria condizionata (cioè di controllo della temperatura, di pulizia e di circolazione forzata dell'aria) è una questione ancora aperta. Reyner Banham in The Architectnre of the Well-Teinpereted Environment (1969) ritiene che il primo edificio del genere sia il Royal Victoria Hospital di Belfast nel 1903- In realtà il termine «condizionamento d'aria» fu coniato da Stuard W Cramer in una serie di conferenze e brevetti tra il 1904 e il 1906; tuttavia, l'invenzione decisiva fu il sistema di controllo a temperatura di condensazione per la regolazione dell'umidità, realizzato da Willis Carrier, brevettato nel 1906; suo è infatti il nome della ditta che produsse i primi apparecchi. Non è un caso che questa invenzione sia successiva a quella del cemento armato, realizzato con barre di acciaio da Francois Hennebique, un ingegnere francese nel 1892. Tra l'aria condizionata e la realizzazione di nuove architetture in cemento armato c'è un nesso molto stretto; il cemento e il condizionamento dell'aria permettono di pensare le forme costruite svincolate dall'idea tradizionale dell'edificio composto di muri e soffitti; con loro l'architettura diventa davvero un'arte dello spazio. La necessità di vivere con una temperatura stabile tutto l'anno intorno ai 18-20 gradi -, con punte invernali di 22, è strettamente connessa al dominio dello spazio da parte dell'architettura. Il freddo e il caldo sono manipolabili come le casseforme del cemento. Il nostro sogno di abitare una città proteiforme e temperata, città ideale più che reale, si infrange, alla pari di altri sogni collettivi, contro il duro scoglio del problema energetico. L'allarme suonato questa estate, sia esso prodotto da condizionatori d'aria, lavatrici e lavastoviglie, fa a pugni con le nostre risorse energetiche che, come si sa, non sono infinite.

Persone citate: Banham, Cramer, Francois Hennebique, Royal Victoria, Well, Willis Carrier

Luoghi citati: Belfast, Italia, Stati Uniti