Arpe nel da Mediobanca, francesi in attesa

Arpe nel da Mediobanca, francesi in attesa L'ISTITUTO SALE AL 61,607o NELLA MONEGASQUE DEL BANQUE. RIDEFINITE LE PARTECIPAZIONI STRATEGICHE Arpe nel da Mediobanca, francesi in attesa Ben Ammar e Azema rinviati a settembre MILANO In Mediobanca si moltiplicano le partecipazioni strategiche, tornano vecchie conoscenze (Matteo Arpe) sia pure con etichette diverse, mutano usi e costumi grazie alla loquacità dei soci francesi che davanti a un microfono non si trattengono. E così è il finanziere francese Vincent Bollore, prima ancora che arrivi la nota dell'istituto di piazzetta Cuccia, che anticipa ai giornalisti le novità contenute nelle delibere consiliari. Il consiglio di amministrazione della banca d'affari milanese, riunito sotto la presidenza di Gabriele Calateli di Genola, ha infatti deliberato all'unanimità la cooptazione, in sostituzione di Giorgio Brambilla (recentemente scomparso), del direttore generale di Capitalia Matteo Arpe, chiamato anche a far parte del comitato esecutivo, dove l'ex vice direttore di Mediobanca siederà accanto al presidente ai due vice presidenti Cesare Geronzi e Carlo Salvatori, e ai consigheri Bollore, Alessandro Profumo, Carlo Buora, Ennio Doris e Axel von Ruedorffer: e fin qui tutto è regolare. Il consiglio, però, ha deciso anche di mettere all'ordine del giorno della prossima riunione prevista dopo la pausa estiva - e precìsamente il 15 settembre - la cooptazione di Jean Azema (numero uno di Groupama) e del finanziere Tarak Ben Ammar ì cui meriti vanno ancora tutti decodificati. Tradotto in soldoni il postici- pò della cooptazione degli esponenti della cordata francese che almeno in una prima fase - si è mossa da controparte nella partita avviata da Unicredito Italiano per riportare Mediobanca alla normalità, sta a significare che nonostante le sollecitazioni o la moral suasion che i francesi in qualche modo debbono aver esercitato sui consiglieri in carica per convincerne un paio a farsi da parte, non debbono aver dato esiti positivi. «Il rinvio a settembre non è un problema per noi», diceva Bollore pago del fatto che Azema e Ben Ammar avessero ricevuto l'approvazione «unanime» del consiglio e che Mediobanca si fosse rimessa al lavoro «nella continuità e nella normahtà». Restava comunque il fatto che la partita per liberare le poltrone era ancora completamente aperta. Fuori dai riassetti conseguenti agli accordi siglati ad aprile, l'organo di governo della banca d'affari milanese - se non ha proceduto ad un esame a botta caldissima dell'esercizio che si è appena concluso (l'istituto di piazzetta Cuccia chiude il bilancio al 30 giugno) - ha compiuto due scelte comunque importanti. Innanzitutto ha rivisto il perimetro della sue partecipazioni davvero «strategiche» che l'ex amministratore delegato Vincenzo Maranghi rispondendo a un azionista nel corso dell'assemblea di un paio di anni fa - aveva ridotto ad una sola: quella nelle Assicurazioni Generah. Ieri il consiglio - come precisa la nota della banca d'affari - «ha deliberato una nuova composizione del portafoglio partecipazioni strategiche/permanenti» inserendo, accanto alle Generali, RcsMedia Group, Italmobiliare, Pirelli, Olivetti, Fiat e Gemina: scelta che, indubbiamente, è di garanzia anche per alcuni grandi azionisti per i quali Mediobanca concorre a consohdare il controllo. Sono partecipazioni strategiche, ancorché «strumentali» Banca Esperia e Compagnie Monegasque de Banque. In quest'ultima Mediobanca - in esecuzione degli accordi della primavera scorso, ha deliberato di acquisire in contanti il 34,3507o del capitale da Commerzbank e il 1007o di proprietà di azionisti locali per un controvalore complessivo di 250 milioni di euro. Con l'acquisto deliberato ieri dal consiglio la quota di Mediobanca in CMB salirà al 61,6407o. L'acquisto è stato giustificato con la scelta della banca d'affari milanese di crescere «anche per vie esterne» nel Private Banking: e l'istituto monegasco ha una massa amministrata di 6,3 miliardi e ha chiuso il bilancio 2002 con un utile netto di 22,3 milioni. [f.pod.j Matteo Arpe, direttore generale del Gruppo Capitalia

Luoghi citati: Commerzbank, Genola