«Gli studi Rai utilizzati a pieno ritmo da ottobre» di Luciano Borghesan

«Gli studi Rai utilizzati a pieno ritmo da ottobre» IL CENTRO DI VIA VERDI IMPEGNATO CON PROGRAMMI PER BAMBINI E MINI-FICTION, A GIORNI SARA' COMPLETATO IL «PALINSESTO» TORINESE «Gli studi Rai utilizzati a pieno ritmo da ottobre» Annuncio del direttore generale all'insediamento del segretariato sociale Luciano Borghesan Dopo una decina d'anni trascorsi a Milano, toma a casa l'Albero Azzurro, il programma per bambini che va in onda il sabato su Raidue. E sono in arrivo anche trenta mini-fiction prodotte per Rai educational. Sarebbero le attività alla base del rilancio del centro di produzione tv di via Verdi 16. «In autunno la sede di Torino lavorerà al cento per cento delle sue potenzialità, con l'inserimento di nuove produzioni, ho consegnato il programma al responsaDile del centro», ha annunciato il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo intervenuto alla giornata di insediamento, al palazzo della radio, in via Verdi 31, della Sede Permanente di confronto sulla programmazione sociale. Sono anticipazioni che il neo direttore del centro di via Verdi, Tommaso Genisio, ha precisato nei due filoni di cui si è detto: la tv dei bambini e Rai educational. L'«Albero azzurro» era uno dei programmi di cui si era parlato nel convegno promosso dai sindacati a fine maggio per il rilancio della Rai a Torino. E le mini-fiction su che temi saranno sviluppate? «Parlo solo a contratto firmato.. - ha risposto il direttore Giovanni Minoli -, vogho essere certo dell'impegno». Purtroppo Torino è già stata penalizzata nel difficile rapporto intemo Rai. «Parola mia» di Luciano Pispoli e Gianluigi Beccaria, rilanciata da Minoli nella sua città natale (è torinese purosangue), fu sospesa nonostante il buon risultato d'ascolto. «Serve ancora qualche giorno di tempo ,- ha detto Genisio -, devo incontrarmi con gli enti locali che hanno formulato una serie di proposte, e poi completerò il palinsesto torinese». In effetti, ieri mattina, di fronte al varo della Sede Permanente di confronto sulla programmazione sociale e alla presenza dei ministri Maroni, Gasparri e Prestigiacomo, i rappresentanti di Regione, Provincia e Comune avevano chiesto attenzione sul caso-Piemonte. Per Enzo Ghigo «si devono ampliare le attività dell'informazione regionale», per Mercedes Presso «il segretariato sociale è un'occasione importante, ma attendiamo notizie per dare a radio e tv produzioni adeguate alle potenzialità delle sedi», infine l'assessore comunale all'Assistenza, Stefano Lepri, ha apprezzato la scelta del capoluogo piemontese perché «adatto per sensibilità e solidarietà dimostrate in tanti progetti». Un concetto quest'ultimo ripreso dai ministri del governo Berlusconi per sottolineare l'importanza della scelta del luogo per un confronto che può segnare il rafforzamento del servizio pubblico tv. L'on. Maurizio Gasparri ha sostenuto che «Torino è una sede storica, da valorizzare: io credo - ha spiegato - nella funzione nazionale della Rai, ma distribuita sul territorio, che va stimolato per quello che esprime, non in guerra con altre regioni, ma in un quadro armonico». Il ministro Roberto Maroni ha rciordato che il 2004 sarà l'anno della famiglia e il 17 e 18 ottobre a Torino si svolgerà la conferenza europea sull'integrazione sociale. Stefania Prestigiacomo, ministro per le Pari Opportunità, ha indicato l'importanza del «sociale» sulla programmazione Rai: «Non dovranno essere tanto le trasmissioni specifiche, quanto le fiction, i programmi di intrattenimento ad affrontare tematiche sociali, come il disagio dei disabili, o particolari condizioni di lavoro, di ambiente. Mi fa piacere che si riparta di qui, dove è nata la tv, nel 1954». La riunione, infatti, si è svolta nell'auditorium A di via Verdi 31. In una pausa dei lavori il direttore generale Cattaneo ha visitato l'intera palazzina. Tra i presenti gli assessori Casoni, D'Ambrosio, Cotto, il deputato Ghiglia, il dirigente Rai dello staff dell'Annunziata, Maurizio Ardito. In precedenza, sindacalisti Cgil e dipendenti Rai avevano distribuito un volantino «Libertà è informazione» in cui denunciano «il conflitto d'interessi del presidente del Consiglio» e «il ddl Gasparri che tende a consolidare e sviluppare l'attuale assetto di monopolio, lasciando irrisolti i problemi del settore». Invito alla cautela da Giovanni Minoli, direttore di Rai Educational, che dovrà gestire parte delle nuove attività: «Piano, piano, non anticipo nulla se prima non avrò il contratto firmato» UgoTognazzi e Raimondo Vianello in uno sketch radiofonico in via Verdi 31, dove, più tardi, il 4 gennaio 1954, nascerà la tv

Luoghi citati: Milano, Torino