«Il nuovo progetto della Tav tutela la Val di Susa» di Maurizio Tropeano

«Il nuovo progetto della Tav tutela la Val di Susa» PROVINCIA E REGIONE: L'INTERCONNESSIONE DELLA GRONDA IN CORSO MARCHE PORTA A 40 I CHILOMETRIIN GALLERIA «Il nuovo progetto della Tav tutela la Val di Susa» Maurizio Tropeano «Le modifiche al progetto della Gronda presentato da Rete Ferroviaria Italiana condivise anche dalla Regione sono così sostanziali da rendere il progetto definitivo che le recepisce non più aderente al preliminare presentato». Per la Provincia, «è necessaria la riadozione del progetto preliminare in modo da evitare rischi di illegittimità nell'iter complessivo di approvazione». La richiesta è contenuta in una lettera che gli assessori provinciah Luigi Rivalta e Franco Campia hanno inviato lo scorso venerdì all'assessore regionale ai Trasporti, William Casoni. Una richiesta ribadita ieri nel corso del consiglio provinciale aperto dedicato all'argomento e dove non sono mancate le contestazioni da parte del comitato No Tav. Una richiesta che la Regione non è disposta ad accogliere anche se lo stesso Casoni ha annunciato «che la delibera regionale che recepisce le modifiche del progetto sarà approvata non oggi (ieri per chi legge, ndr.) ma la prossima settimana». Questa «pausa di riflessione» servirà a Casoni per verificare la richiesta della Provincia e per precisare nei dettagli le modifiche apportate al progetto di Rfi. Spiega il vicepresidente della Giunta: «La riadozione del progetto preliminare comporterebbe un allungamento dei tempi. Nella delibera saranno recepite le modifiche e sarà specificato che il via libera al progetto definitivo avverrà solo se le prescrizioni obbligatorie saranno rispettate». Il vicepresidente della Giunta ha anche ribadito il «no della Regione all'ipotesi del raddoppio del tunnel autostradale del Frejus» e a sottolineato - tra le contestazioni dei mihtanti no Tav - che «con l'abolizione dell'interconnessione di Caprie 40 dei 47 chilometri del tracciato che attraversano la Val Susa saranno realizzati in galleria e che i treni merci viaggeranno sulla nuova linea». Ma quali sono le modifiche del tracciato che hanno messo d'accordo Provincia di Torino e Regione? La prima è, appunto, la decisione di abolire l'interconnessione tra la Gronda e la nuova linea ad Alta Capacità prevista inizialmente a Caprie. Spiega Campia: «Il collegamento sarà realizzato all'altezza del bivio Prenda lungo corso Marche in modo da rendere possibile l'utilizzo deU'Interporto di Orbassano». Verso Est il collegamento con la linea di Milano sarà realizzato all'altezza di Torino-Stura mentre il tracciato della Gronda scorrerà a Sud della tangenziale. Campia ha anche proposto la creazione di «un tavolo di concertazione esteso a tutti gli enti interessati dalla nuova infrastruttura e dalle sue ricadute territoriali» che dovrebbe anche definire gli «orientamenti e le valutazioni relative alle opere di compensazione». Provincia e Regione sono d'accordo sulla «necessità che il ministero delle Infrastrutture stanzi il 5 per cento del valore delle opere realizzate», spiega Casoni. Aggiunge: «Il costo complessivo dell'opera, comprese le nuove interconnessioni e i lavori in galleria dovrebbe aggirarsi sui 12-15 miliardi, dunque per le compensazioni di carattere ambientale e urbanistico ci sono a disposizione circa 300 milioni». E qui le proteste si sono fatte più accesse. Dalla platea del pubblico dove penzolava uno striscione rosso con la scritta «giù le mani dalla Val di Susa» una trentina di persone ha gridato «i valligiani non si faranno comprare». A parte queste intemperanze il dibattito voluto dal presidente del Consiglio, Luciano Albertin, e dal responsabile della Consulta, Marco Canavoso, si è svolto in un clima tranquillo. Rifondazione Comunista e Verdi hanno ribadito la loro contrarietà alla Tav. Critiche anche dai Comunisti Italiani. Sostanziale via libera, invece da Ds, Margherita, Forza Italia e An. Nella discussione sono intervenuti anche Marco Ferrentino, presidente della Comunità Montana Bassa Val di Susa che ha ribadito la necessità di un tavolo «decisionale dove gli enti locali abbiano davvero una voce in capitolo» ed Evelina Bertero, presidente della Comunità dell'Alta Valsusa che ha chiesto una regolamentazione dei passaggi e il «coinvolgimento degli enti locali». La presidente Mercedes Bresso, concludendo la seduta, ha sottolineato la necessità di «dire un sì non supino ma motivato alla linea ad Alta Capacità» e ha chiesto al Governo il «varo di una legge speciale che in analogia con quanto fatto per i Giochi Olimpici consenta di affrontare in modo organico la reahzzazione di tutta la Transpadana, dal confine francese a quello sloveno».

Luoghi citati: Caprie, Ds, Milano, Orbassano, Susa, Torino