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Pizzaioli, acciughe crude e acciughe cotte LA GOLA ROCCOMJUTERNI Pizzaioli, acciughe crude e acciughe cotte C'è differenza tra un acciuga cotta e una cruda? Noi pensiamo di sì. Non altrettanto i pizzaioli d'un locale nuovo e trendy aperto da poco dalle parti di piazza Vittorio. L'ambiente è accattivante: sembra di entrare in una piazzetta tra i vicoli di Napoli, ci sono bambole e vecchi grammofoni. La musica è piacevole: è un sottofondo non invadente di classici della canzone napoletana, che vanno da «Toma a Surriento» a «0 Marinariello». Peccato che se chiedi una pizza napoletana rischiano di portarti una margherita, e se fai notare che mancano le acciughe hanno la bella pensata di portarti la stessa pizza con l'aggiunta di qualche acciuga cruda. Forse il locale è agli inizi e con il tempo migliorerà, ma se il buongiorno si vede dal mattino... A Torino una certa attenzione nei confronti dei clienti talora latita. Come dimenticare quella volta in uno dei locali più blasonati della città, in corso Unione Sovietica, dove capitammo un giorno per festeggiare «alla grande» con un'amica 3 suo compleanno e per prima cosa ci sentimmo chiedere dal cameriere «è un pranzo d'affari?». Non basta: dopo esserci affidati allo chef per il menù e aver specificato che non mangiavamo formaggio (nessuno è perfetto) ci vedemmo portare una taghata con il parmigiano. Come stupirsi se il locale è precipitato nella valutazione delle guide? Oppure quella volta che in una piola in precollina, famosa per il nome di una categoria di lavoratori edili, chiedemmo allo chef di farci cuocere un po' di più la bistecca semicruda che ci era arrivata nel piatto e ci sentimmo rispondere che quella carne si mangiava così? E che dire di quel locale di corso Vittorio dove stanno mezz'ora a spiegarti quello che mangerai e poi chiedi dei tagliolini ai frutti di mare e ti arriva un piatto di tagliolini con panna e gamberetti? Forse siamo solo sfortunati, ma quando qualcuno dice che anche a tavola Torino rantola, non riusciamo a dargli torto del tutto.