CHIAMBRETTI Animatore sulle navi in manette a Istanbu di Roberto Pavanello

CHIAMBRETTI Animatore sulle navi in manette a Istanbu CHIAMBRETTI Animatore sulle navi in manette a Istanbu Roberto Pavanello «Le vacanze sono l'unico vero obiettivo di chiunque, il punto di forza assoluto - afferma serioso Piero Chiambretti - e nella mia lunga esistenza ne ho fatte tante e molto diverse tra loro». Brevi viaggi in Liguria, lunghi tragitti europei, il lavoro estivo sulle navi e l'incontro con le forze dell'ordine turche, sono alcune tappe del Chiambretti tour. Rievoca l'infanzia passata, come tanti torinesi, ad Alassio: «H mio primo ricordo sono le passeggiate nei budelli, a sette anni, con tanto di classica foto con la scimmia in braccio», poi il periodo del campeggio a Celiale: «Eravamo tutti maschi in una gigantesca tenda militare e il nostro fine erano le ragazze olandesi», quindi negli Anni 80 i viaggi in interrali: «Era importante timbrare il biglietto del treno il più possibile, e che importa se e città neanche le vedevamo. Tutto sembrava vicino, come quella volta in cui ci imbarcammo da Londra per Edimburgo senza nemmeno portarci la tenda. E chi immaginava che fosse così lontano? E quanto freddo patimmo io e i miei amici a Lochness, in maglietta e pantaloncini». Intanto, a 20 anni, Chiambretti compie i primi passi nel mondo dello spettacolo e per cinque estati lavora sulle navi da crociera russe : «Un periodo contraddistinto da un grande spirito di libertà: il mare aperto. le capitali del nord, i porti del Mediterraneo e la scoperta di mondi nuovi come Tangeri o Istanbul». Ed è proprio nella città turca che "Pierino" ha vissuto una delle sue più incredibili esperienze vacanziere, a raccontarcela è il regista tv Arturo Villone, suo inseparabile amico fin dal periodo delle crociere: «Era l'estate del '90, stavamo viaggiando sulla tangenziale di Istanbul a bordo della piccola jeep di Piero in direzione del porto, dovevamo imbarcarci per la Grecia. Ad un certo punto ride - un taxi ci tamponò e il taxista iniziò a Utigare con un nostro amico che ci seguiva in moto. Il delirio. Noi con le auto ferme in mezzo alla strada e imprigionati nel caotico traffico turco. Avevamo una ruota bloccata e la macchina messa contromano, Piero era disperato e furente e iniziò a Utigare con un poliziotto che voleva fargli togliere la macchina dalla strada. Il tutto con la sua fidanzata di allora, l'attrice Valeria Milillo, che, dalla macchina, osservava la scena impaurita. Morale della favola finimmo in questura». Mezza giornata tra poliziotti che non parlavano inglese, tantomeno l'italiano e la paura di fare la fine del protagonista del film «Fuga di mezzanotte»: «Ora ci rido, ma all'epoca... Ovviamente il taxi non era assicurato e il nostro trasferimento in Grecia rimandato. H giorno dopo, da uomini liberi, con un investimento di 50 mila lire, facemmo aggiustare la macchina e salutammo alla svelta la Turchia». La coppia Chiambretti-Villone è stata protagonista di altre avventure, come quella volta che che si persero nella casbah di Tangeri: «Le strade diventavano sempre più strette e le facce sempre meno amichevoh. Continuavamo a girare e rigirare e del porto, nel quale dovevamo andare, nemmeno l'ombra. Alla fine, non so come, ce l'abbiamo fatta e siamo riusciti a salire sulla nave in cui lavoravamo prima che salpasse abbandonandoci». Oppure quella volta che a Palma de Majorca, durante imo spettacolo-corrida per turisti, Chiambretti rischiò, curioso paradosso per un granata doc, di essere incornato da un torello: «Ouando se ne accorse - racconta divertito Arturo - iniziò a correre inseguito dall'animale e rimase terrorizzato per tutto il suo ninnerò». «Il lavoro sulle navi è stata ima grande palestra, vi ho imparato la determinazione» commenta Piero che durante le sue esibizioni era molto più cattivo di quanto oggi non appaia: «In cinque anni non ho mai fatto vincere nessun premio a nessun passeggero. I miei giochi erano troppo difficili». Eppure più Chiambretti era caustico, più il pubblico si divertiva: «E anche io. Quando uno va in un posto per divertirsi per forza, alla fine non ci riesce. Avete mai sentito di qualcuno che si sia divertito a Capodanno? Così lavorare era un piacere e non c'erano altri fini. Se non quello di conoscere nuove ragazze. Il vantaggio di stare su una nave è che non possono scappare, prima o poi dovranno cedere». E oggi qua] è la vacanza ideale? «Ormai tutti vanno in vacanza. Trovi la coda già sul pianerottolo di casa. H turismo di massa ha costruito altre città che sono proprio come quelle dalle quali si parte. Ecco che allora il mio sogno è una casa tutta bianca in un isola deserta, in mezzo alla natura, circondato solo dagli amici più cari. Ma case isolate non ce ne sono e tutti i posti meravighosi sono congestionati». E poi c'è sempre il rischio di incrociare un poliziotto turco. ^^ Nel '90, su "^ un piccolo fuoristrada sulla tangenziale della città turca fummo tamponati da un taxi e ne nacque un diverbio spaventoso con un poliziotto Finimmo tutti A A in caserma ^Js CLCL Lavorando W" in crociera mi sono divertito moltissimo: in cinque anni non ho mai fatto vincere un passeggero, i miei giochini erano difficilissimi e più ero cattivo più erano soddisfatti QA del mio show ^^ Sopra, Chiambretti oggi e, a destra, nel '90, l'anno del viaggio in Turchia

Persone citate: Arturo Villone, Chiambretti, Majorca, Piero Chiambretti, Valeria Milillo