Fra Roma e Bruxelles un altro round su Edf di Luigi Grassia

Fra Roma e Bruxelles un altro round su Edf AL VERTICE SULLA COMPETITIVITÀ MARZANO PROPONE AIUTI PER L'INNOVAZIONE NONOSTANTE IL PATTO DI STABILITÀ Fra Roma e Bruxelles un altro round su Edf Buttiglione: mandate i carabinieri in Francia. Monti: via il blocco del 207o Luigi Grassia La politica europea si fa sempre più con le battute. Ieri c'è stato un botta e risposta fra Mario Monti e Rocco Buttiglione sul caso EdisonEdf. Il commissario Uè alla Concorrenza ha criticato ancora una volta lltalia per il decreto che congela al 207o in Edison i diritti di voto del socio francese Edf, poiché la Commissione di Bruxelles, ha spiegato, «è contraria a che gli Stati si facciano giustizia da soli», e il ministro delle Politiche comunitarie gli ha risposto: «Allora mandateci i carabinieri e noi manderemo in soffitta le nostre doppiette, altrimenti dovremo farci giustizia da soli o subire le prepotenze degli altri». Buttighone, che parlava dopo il vertice informale dell'Unione europea sulla competitività, ha poi chiarito megho il senso della sua uscita: «Aspettiamo fiduciosi i carabinieri di Bruxelles», cioè un intervento d'autorità che risolva il problema della mancanza di reciprocità fra i partner europei (in Italia il mercato dell'energia è liberalizzato ma in Francia no, perciò le imprese francesi possono scalare quelle italiane del settore ma l'opposto non è possibUe). Sul caso Edison-Edf il commissario Mónti, che svolge a Bruxelles il ruolo di custode imparziale della concorrenza in tutti e quindici i Paesi (anche in contrapposizione con Roma se necessario) non si è limitato a rihadire la ben nota posizione dell'Ue, ma ha anche espresso comprensione per la questione sollevata da Buttiglione: ha detto infatti che «nel caso di Edf ci sono problemi legati alla liberalizzazione as'imettrica e alla mancata reciprocità», per cui ITTe potrebbe riaprire il dossier «riconsiderando l'operazione ima volta che la situazione sarà stata modificata». Insomma, una volta risolto.il proble- ma del blocco ai 20Zo la Commissione prenderà iniziative autonome sul caso Edison-Edf. Cioè «manderà i carabinieri» come chiede Buttighone. In che modo? Monti ha sottohneato che finora «non si è configurata per Edf una posizione di controllo proprio perché i diritti di voto sono stati bloccati al 207o» ma l'Antitrust europeo «sta sottoponendo Edf a un'indagine dal punto di vista degli aiuti di Stato». Lo scorso ottobre ha inviato a Parigi la richiesta di «misure utili» che il governo francese ha rifiutato, per cui «a inizio aprile abbiamo aperto una formale procedura» (la richiesta è che Edf restituisca allo Stato francese 900 mihoni risparmiati ingiustamente con agevolazioni fiscali). Invece Monti è fermissimo sul divieto di «farsi giustizia da sé». La restrizione dei diritti di voto in assemblea, al pari di artifici come la «golden share» per ripristinare l'equilibrio dove c'è mancanza di reciprocità fra Paesi partner, sono misure alle quah la Commissione è contraria, come ha fatto sapere ufficialmente anche il commissario per il mercato intemo Bolkestein, che pochi giorni fa ha inviato al governo italiano una lettera che precede il deferimento alla Corte di giustizia di Lussemburgo. L'Italia ha solo due mesi per adeguarsi. Al vertice informale Uè sulla competitività si è anche parlato di altri argomenti. Buttighone e il suo collega per le Attività produttive, Antonio Marzano, hanno chiesto di ripensare al Patto di stabilità e di sviluppo che vincola i bilanci dei Paesi dell'euro, puntando a privilegiare lo sviluppo rispetto all'equilibrio dei conti, promuovendo «massicci investimenti in ricerca e inno¬ vazione». Marzano in particolare ha sottolineato che «le condizioni di stabilità sono state realizzate in larga parte, come dimostrano la bassa inflazione e il basso livello dei tassi», mentre per lo sviluppo c'è ancora molto da fare. Monti aveva detto già l'altroieri che nuovi investimenti per la ricerca e l'innovazione e per il sostegno alle nccole e medie imprese sono possibili, ma nell'ambito di una riduzione complessiva dell'intervento pubblico nell'economia. Il commissario alla ricerca Philippe Bousquin ha perorato la necessità di destinare almeno il 307o del pil europeo all'innovazione; Erkki Liikanen, responsabile della politica industriale, ha auspicato «norme meno onerose per le imprese che puntano all'innovazione». Per favorire la competitività è stato istituito un Consiglio che si propone come complementare al'Ecofin dei ministri finanziari.

Persone citate: Antonio Marzano, Bolkestein, Buttiglione, Erkki Liikanen, Mario Monti, Marzano, Philippe Bousquin, Rocco Buttiglione