«Petacchi, l'italien» di Giovanni Cerruti

«Petacchi, l'italien» AULA PRIMA SALITA LASCIA IL TOUR «Petacchi, l'italien» Giovanni Cerruti f' poi si lamentano se i france' si non li invitano al Tour. Alessandro Petacchi, «l'italien Roi des sprinters», si ritira sul primo cavalcavia della tappa di Morzine. Petacchi come Cipollini, appena deve mettere il naso all'insù scende dalla bici e toma a casa. Un paragone che non gli garberà, ma se l'è proprio andato a cercare. Petacchi che alza i tacchi. Più che per il Tour è una pessima notizia per gli appassionati italiani. Stava diventando una piacevole abitudine, Petacchi ha vinto anche oggi? Quattro tappe e si è arreso. Due ore più tardi ha capito d'averla combinata grossa e ha chiesto scusa. Almeno questo, ma non può bastare. Strano tipo. Ombroso, lamentoso, modesto, gentile, pochi sorrisi. Nel suo genere, le volate, il migliore. Uno che sta mandando in pensione Cipollini. Però sempre incerto, dubbioso, «sono un insicuro che sa di esserlo». E' il migliore, ma non doveva arrendersi, doveva arrivare fino a Parigi. Sarà stato un colpo di sole, lo stesso che ha mandato all'ospedale lo spagnolo Jesus Manzano; in delirio mistico invocava San Firmin. Meno male che Petacchi l'ha ammesso. «Ho sbagliato, è stato lo stress, la testa». C'è chi l'ha visto piangere, «ho rovinato tutto». Tranquillo Petacchì, alla prima perdonano sempre. Anche al Tour del Centenario.

Persone citate: Alessandro Petacchi, Aula, Cipollini, Jesus Manzano, Petacchi

Luoghi citati: Parigi