L'asta da record dì Gibilisco (5,82) scalda la notte romana delle stelle di Giorgio Barberis

L'asta da record dì Gibilisco (5,82) scalda la notte romana delle stelle ATLETICA: GREENE E GEBRE KO, EL GUERROUJ E ALDAMA TOP DELL'ANNO L'asta da record dì Gibilisco (5,82) scalda la notte romana delle stelle Giorgio Barberis inviato a ROMA Primati mondiali stagionali in serie al Golden Gala, a confermare la qualità dell'organÌ27azione il cui neo è, nonostante i dipinti messi a riempire le curve, di non riuscire a portare il grande pubbhco all'Olimpico per un avvenimento vero. Ma, si sa, senza protagonisti nostrani è difficile stimolare il pubbhco, specie se la competenza di base è relativa. E lo dunostra il fatto che, se i romani si sono spellati le mani, lo hanno fatto soprattutto per Giuseppe Gibihsco al quale va comunque riconosciuto il merito di aver mighorato, saltando 5,82, di 7 cm il jrimato italiano dell'està che Pizzoato aveva ottenuto 6 anni fa. Bravissimo Gibihsco, che ha così coronato il lungo inseguimento al record, ma nella tiepida serata romana le impresa degne di nota sono state tante. A partire dal modo in cui Chandra Stumip ha ribadito di voler restare in corsa per il milione di dollari della Golden League : la bahamense ha infatti vinto i 100 in 10"89, prestazione di assoluto rilievo, e a questo punto Pintusevich e Thanou avranno le loro difficoltà per batterla ai Mondiah. Non meno autoritaria la vittoria di Maria Mutola negli 800 (r57"2I) davanti allo slovena Jolanda Ceplak (r57"44): la coppia che punta al jackpot rimane così ben salda e adesso potrà rifiatare per qualche giorno visto che il prossimo impegno sarà a Berlino il 10 agosto. Il piatto forte del Golden Gala era indubbiamente la gara dei 5000, in grado di dare una prima gerarchia dei valori attuah, in attesa dei Mondiah di Parigi. Chi si aspettava un tempo da primato sbaghava, troppo alta la posta in palio: questo c.a già chiaro alla vigilia. Le stesse lepri hanno lanciato la gara su ritmi elevati ma non da record. E in ogni caso quando, dopo i primi 3 km, si è ritrovato a guidare il gruppo Kenenisa Bekele è stato ancor più evidente che tutto si sarebbe deciso in volata. H tentativo di Gebrselassie di tramortire gh avversari, segnatamente Bekele e il keniano Abraham Chebii, con un volata lunga, partendo cioè a 600 metri dal traguardo, era probabilmente l'unica tattica valida per un corridore ancora grandissimo ma le cui caviglie non hanno più le spinta esplosiva che, ancora a Sydney, gh ha permesso di bruciare d'un soffio Tergat sul traguardo dei diecimila. E difatti Bekele e Chebii gh sono rimasti in scia: a questo punto Bekele, per giocare le sue carte, ha aspettato i 120 finali, probabilmente troppo visto il finish di Chebii già una settimana fa a Parigi aveva mostrato di avere un cambio irresistibile negli ultimi 200 metri. E questa volta ha potuto tardare ulteriormente a piazzare lo spunto: niente da fare per gli altri. Dunque primo il keniano in 12'57"14, con due decimi su Bekele, e terzo Gebre in 13'00"32. Sarà interessante a questo punto vedere come si comporterà in una gara del genere, probabilmente anche più lenta, Hicham El Guerrouj che ai Mondiah è deciso a cercare il 4" titolo iridato dei 1500 e, successivamente, a misurarsi sui 5000 per tentare di ripetere la doppietta riuscita soltanto nel 192^, a Paavo Nurmi. La gara di ieri sera deve essere stata particolarmente interessante nel suo svolgersi per il marocchino, che dal canto suo si è misurato nel primo 1500 della stagione (finora aveva corso solo a Torino sui 3000 e a Osti-ava sui 5000) mostrando la bontà del lavoro svolto a Ifrane. Per lui il 29" tempo sotto i 3'30" (3'29"77) in questa stagione in cui ha scelto di gareggiare poco e allenarsi molto. Prima dei Mondiah correrà soltanto a Gateshead la prossima settimana e a Zurigo il 15 agosto, dove ha già annunciato di voler tentare di mighorare il mondiale del miglio. Senza particolare succo i 100 metri di Maurice Greene, a) quale i manager degh avversari hanno impedito di correre due volte visto che, in base ai tempi, è stilata la classifica e conseguentemente vengono distribuiti i premi in denaro. Ma non è stata una grande perdita in quanto, pur uscendo bene dai biechi, Mo si è poi perso in una gara anonima (3 in 10"09; stesso tempo di Gatlin nella serie minore), battuto nettamente da John Capei (10"04) e Bernard Williams (10"06). Di grandissimo livello il risultato di Yamilé Aldama nel salto triplo: 15,29, ossia terza prestazione di tutti tempi a 21 cm dal record della Kravets. Per Magdelin Martinez un terzo posto 14,75 che la conferma a buoni livelli, mentre invece Fiona May si è persa completamente nel lungo, 10a con appena 6,23. La Sturrup (a sin.) ha vinto i 100 e resta in corsa per il jackpot con la Mutola (800)

Luoghi citati: Berlino, Parigi, Roma, Sydney, Torino, Zurigo