To-Lione, allarme del sindaco «Non mi fido delle promesse»

To-Lione, allarme del sindaco «Non mi fido delle promesse» I DS, A MAGGIORANZA, DICONO SI' ALLA TAV To-Lione, allarme del sindaco «Non mi fido delle promesse» «Siamo proprio sicuri che siano vere le rassicurazioni del presidente Berlusconi, che il governatore Enzo Ghigo ha prontamente rilanciato, sulla dìsponibihtà del govemo francese a reahzzare nei tempi previsti la Torino Lione? Io non ne sarei così sicuro anche perché alle precedenti preoccupazioni di Parigi si è aggiunto il non certo febee esordio itahano alla presidenza del semestre Uè». Nel giorno in cui il suo partito, i Ds, sì divide e approva a maggioranza il sì condizionato alla linea ad Alta Capacità, il sindaco Sergio Chiamparino lancia un nuovo grido d'allarme sui tempi di realizzazione del coUegamento: «Sinceramente le rassicurazioni non mi bastano più. Servono certezze perché a forza dì rassicurazioni si rischia di far slittare i tempi per ottenere importanti finanziamenti visto che i progetti preliminari devono essere pronti per il 2006*. Chiamparino chiede anche che la «Torino-Malpensa sia inserita tra le priorità» e si schiera apertamente con il documento preparato dal se¬ gretario provinciale. Rocco Larizza, e dal responsabile del programma, Stefano Esposito. E' duro l'intervento del primo cittadino di Torino che chiede ai sindaci Ds e ai militanti della Val Susa che hanno partecipato alle manifestazioni contro il tracciato della lìnea ad Alta Capacità dì «cambiare registro». Spiega; «Sfilare sotto gh striscioni con la scritta Mo Tav indebohsce la possibilità di dialogo per ottenere le modifiche richieste». Le critiche di Chiamparino, e prima di lui queUe del segretario regionale, Pietro Marcenaro, sono rivolte soprattutto alle posizioni espresse, e difese ieri nel corso della direzione, da Antonio Ferrentino, presidente di una delle Comunità Montane della Val Susa, contrario al progetto, e dal sindaco dì Collegno, Umberto D'Ottavio, che chiede dei cambiamenti ma non boccia la Tav. Posizioni che si sono trasformate in quattro emendamenti all'ordine del giomo della segreteria. Posizioni che l'ex ministro dei Trasporti, Pier¬ luigi Bersanì, concludendo la direzione ha cercato dì smussare sottolineando la necessità che non «vengano applicate le procedure della legge obiettivo per le autorizzazioni, perché queste non sarebbero in grado dì dialogare con il sistema locale. Chiediamo invece che si applichi lo stesso meccanismo utilizzato per la Torino-Novara, ovvero la Conferenza dei Servizi con tutti i comuni e derisione a maggioranza». Tutto questo, però, non è servito a convìncere i imlitantì della Val di Susa che hanno votato contro l'ordine del giomo. [m. tr.] - :.. .,.' - :. ;:-

Luoghi citati: Collegno, Novara, Parigi, Torino