Napoli: «Esco dalla battaglia per la Provinda»

Napoli: «Esco dalla battaglia per la Provinda» IL SINDACO DI GIAVENO: TROPPE DIVISIONI, RISCHIAMO DI PERDERE AL PRIMO TURNO Napoli: «Esco dalla battaglia per la Provinda» I candidato di Forza Italia lascia in polemica con Lega Nord e centristi intervista MaurizIoTropeajio SONO in pohtica da trent'anni. Ero nella De e, purtroppo, ho già visto come è finito il teatrino pohtico messo in scena dalla Prima Repubblica. Faccio il sindaco, sono in Parlamento. Ero pronto a sacrificarmi per una battagha dove la Cdl parte con almeno 12 punti di svantaggio. Avevo chiesto il consenso reale di tutte le forze del centro-destra. Non è arrivato. Anzi, si continua a prendere tempo. Perché dovrei farmi massacrare dal teatrino della Seconda Repubblica?». Osvaldo Napoh, sindaco di Giaveno e parlamentare azzurro, spiega così la decisione di ritirare la sua candidatura alla presidenza della Provincia di Torino. Una scelta annunciata alla vigilia di una riunione dei segretari provinciali di Forza Italia, An, Lega Nord e Udc - rinviata a data da destinarsi - e che di fatto spariglia il tavolo della Casa deUe Libertà. Le reazioni dei partiti? DaUa Lega Nord arriva un breve ma inequivoco messaggio hquidatorio pronunciato dal segretario regionale Roberto Cota: «Non sapevo che Napoh fosse candidato». An (Ghiglia) e Udc (Goffi), lo invitano a ripensarci ma i secondi avanzano subito una questione di metodo («E' megho ragionare su una rosa di nomi») e lanciano in pista il loro candidato l'assessore regionale Franco Maria Botta. Onorevole Napoh, la sua è una rinuncia definitiva? «Certo. Vorrei ricordare che sono stati il presidente Berlusconi e il Governatore Ghigo a lanciare l'idea di una mia candidatura. La mia disponibilità era legata al verificarsi di alcune precise condizioni la prima delle quah era quella di avere il consenso di tutte le componenti pohtiche della coabzione e di averlo in tempi certi in modo da iniziare la campagna elettorale presto, prestissimo, prima deh'estate con forti indicazioni programmatiche accompagnate da un'innovativa presenza della coabzione sul territorio. La risposta delle forze della coalizione è stata di incertezza». Chi ha fatto naufragare la sua candidatura? «Il possibile gioco all'alzare il prezzo pohtico a ogni passo per determinare vantaggi di partito, di gruppi o di persone non porta alla vittoria ma alla frantumazione e alla sconfitta. La mia disponibihtà era strettamente correlata alla decisione di non pagare e di non piegarsi al prezzo pohtico». Onorevole, chi ha alzato il prezzo della posta in gioco? «Il solo dubbio che divisioni nazionali e locali possano determinare la sconfitta del centrodestra mi ha convinto a non partecipare come protagonista alla battagha per la Provincia». Anche in Piemonte è colpa della Lega Nord? «Agh amici della Lega vogho sempheemente dire che l'idea di correre da soh al primo tumo è un errore pohtico e amministrativo che rischia di farci perdere al primo tumo». L'Udc avrebbe preferito sceghere tra una rosa di nomi e non su un candidato unico. Non era possibile accontentarli? «Io ero uno dei candidati possibili. Il problema dell'Udo è che gh uomini di Folhni voghono discutere il quadro regionale completo, provincia per provincia. Il problema è che io non posso aspettare la conclusione di queste discussioni. Non si possono sceghere i candidati a settembre o a ottobre. In Piemonte la Cdl è in grado di esprimere candidature forti e credibili ma la condizione per vincere è di partire in tempo». E se ad ottobre le chiedessero di tornare sui suoi passi? «Non parteciperò come protagonista alla battagha per la Provincia. Ma è mai possibile che nessuno nel centrodestra si sia reso conto di quello che è successo nelle ultime amministrative? Servono candidati vincenti scelti non in base a logiche di bandiera ma radicati sul territorio in grado di realizzare un preciso programma di govemo. I partiti possono poi trovare le loro legittime compensazioni nella formazione delle giunte». E invece? «Per vincere a Torino ci sarebbe stato bisogno, c'è bisogno, di una coalizione unita, sohdale capace di sacrificare alla vittoria del progetto della Cdl gli egoismi di partito. E invece si prende tempo. Si fanno piccoh giochini di ingegneria pohtica. Si parla di grandi scenari per non decidere mai. Comportamenti degni di una pohtica masochista. Vogliono continuare a farsi del male? Lo facciano pure, ma senza di me».

Persone citate: Berlusconi, Franco Maria Botta, Ghiglia, Ghigo, Goffi, Osvaldo Napoh, Roberto Cota

Luoghi citati: Giaveno, Napoli, Piemonte, Torino