Duisenberg vede grigio: la fiducia non risale

Duisenberg vede grigio: la fiducia non risale IL PRESIDENTE BCE: «RIPRESA GRADUALE, SOLLIEVO PER LA STABILIZZAZIONE DELL'EURO». LA UE CONFERMA: CRESCITA BASSA Duisenberg vede grigio: la fiducia non risale «Mancano segnali forti, economia ancora in bilico. Ma i tassi sono adeguati» ROMA «Non ci sono ancora segni di rafforzamento dell'attività produttiva e della fiducia» nei Paesi dell'euro: Wim Duisenberg ieri, nell'annunciare che come previsto la Bce lasciava al 20Zo il costo del denaro, ha messo nella sua analisi un po' di pessimismo in più. Però chiede che siano i governi a darsi da fare per avvicinare la ripresa. Poco prima, la Banca d'Inghilterra al debutto del nuovo governatore Mervyn King aveva abbassato il suo tasso di interesse dal 3,750Zo al 3,50Zo, ai minimi dal 1954. L'Europa ristagna, e la tendenza dei tassi resta al ribasso. Ma, con il cambio dell'euro che si stabilizza, l'attesa di un nuovo calo si allontana un poco. Riassumendo ai giornalisti la riunione del consiglio della Bce a Francoforte, Duisenberg ha accolto «con sollievo» che si sia interrotta l'ascesa dell'euro rispetto al dollaro. Una stabilizzazione ai livelli di questi giorni (1,13-1,14 dollari per euro), come alcuni esperti prevedono, sarebbe probabilmente benvenuta; accennando agli «squilibri macroeconomici fuori dell'area euro» la Bce biasima la (non dichiarata) politica Usa del dollaro debole. Duisenberg ieri ha sottolineato di aver detto che «l'attuale orientamento di pobtica monetaria è appropriato» per segnalare che l'attuale tasso, deciso il 5 giugno, resterà stabile per «un considerevole spazio di tempo». Ovvero? Forse per la durata dell'estate, nell'interpretazione dei mercati. Nell'analisi esposta ieri, la Bce si lascia aperta la strada a una revisione verso il basso più in là: l'inflazione non preoccupa, nemmeno dal lato dei salari; si «continua ad attendere un graduale rafforzamento dell'attività economica nell'area dell'euro», ma «i rischi negativi sono ancora rilevanti». La prima data possibile per una decisione potrebbe essere il 2 ottobre, nella riunione che il consiglio della Bce terrà a Lisbona. Da Bruxelles ieri la Commissione europea ha confermato le sue previsioni di una crescita minimale, tra lo zero e il -l-0,40Zo, sia per il secondo trimestre che si è appena concluso sia per il terzo trimestre. Osservatori privati puntano più in basso. Per esempio, alla Hypovereinsbank di Monaco, l'economista Julian von Landesberger ritiene che Duisenberg «sia ancora troppo ottismista»: in autunno, «la Bce constaterà che la ripresa non arriva e ridurrà i tassi». Gianluigi Mandruzzato di Banca Intesa, a Milano, continua ad attendersi una discesa del tasso «di 50 punti base», ossia al livello dell'l,50Zo, entro la fine dell'anno. Alla Barclays Capital di Londra, Jane Foley prevede «già per settembre» un taglio, «perché la Germania sta entrando in recessione». Secondo alcune interpretazio¬ ni, il «considerevole spazio di tempo» prima di un nuovo calo dei tassi serve ad esercitare pressione sui governi. Duisenberg ha detto che la Banca centrale «ha dato il suo contributo» (a tener conto dell'inflazione, 2,60Zo annuo in giugno nell'area euro, prendere soldi a prestito ormai non costa nulla) e che ora tocca ai governi «assumersi le proprie responsabilità». Nell'analisi della Bce, «parte della debolezza nella crescita economica dell'area euro è connessa a una mancanza di ambizione nel risanamento dei bilanci e nelle riforme strutturali» da parte dei governi. Per i governi si è unito alla riunione, come è facoltà del presidente di turno dell'Ecofin, il ministro dell'Economia italiano Giulio Tremonti. Tremonti ha illustrato ai 18 membri del consiglio Bce (tra cui i due connazionali Tommaso PadoaSchioppa e Antonio Fazio) il suo piano di investimenti in infrastrutture per il rilancio dell'economia europea. E' un piano che punta a effetti keynesiam (più spesa, più crescita), mentre la dottrina ufficiale della Bce, nelle parole di Duisenberg ieri, preferisce puntare su effetti non keynesiani (meno spesa, più fiducia): «un forte impegno al risanamento dei bilanci darebbe un contributo determinante ad accrescere la fiducia». [8.1.] Si insedia il nuovo governatore della Bank of England e come prima mossa tagliai tassi al 3,507o il livello più basso dal '54

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