NEW YORK Il volto nuovo della Grande Mela

NEW YORK Il volto nuovo della Grande Mela IW MOSTRA AL GRAMO CENTRAL TERMINAL 720 PROGETTI PER CAMBIARE LA SKYLINE Di MANHATTAN NEW YORK Il volto nuovo della Grande Mela reportage corrispondente da NEW YORK u NA piscina lunga quasi due chilometri che si distende a dieci metri di altezza fra i grattacieli del West Side oppure un grande parco verde sopraelevato con vista sul fiume Hudson o il luogo perfetto dove costruire il villaggio olimpico, se New York otterrà di ospitare i Giochi del 2012. In questi giorni di estate gli abitanti della Grande Mela sognano a occhi aperti la città prossima ventura affollando incuriositi nella Vanderbilt Hall del Grand Central Terminal l'esposizione dei 720 progetti per trasformare la vecchia High-Line nel volano della rinascita architettonica della metropoli, in accoppiata con il progetto di ricostruzione di Ground Zero dove sorgevano le due Torri del World Trade Center distrutte l'il settembre 2001. La High-Line è la linea ferroviaria sopraelevata che venne costruita all'inizio degli Anni 30 per evitare di far passare dentro la città carichi pericolosi che causavano incidenti e vittime con una frequenza tale che la Decima Avenue prese il nome di «Strada della Morte». Lunga due chilometri e mezzo, la High-Line collega il centro congressi Jacob Javitz alla nuova Pennsylvania Station attraversando i quartieri di West Chelsea, Hell's Kitchen e del: molto trendy Meat Market District. La linea ferrata aiutò la città a combattere la Depressione ma negli Anni 50 l'arrivo dei grandi camion su strada soppiantò il traffico urbano su rotaia, condannandola a una lunga agonia. L'ultimo carico tre contenitori giganti di tacchini congelati - la attraversò nel 1980. Da allora è passata dal disuso all'abbandono - alcuni tratti sono stati demoliti nel 1993 per motivi di sicurezza - fino trasformarsi in un campo di erbacce a cielo aperto, sul quale in una maniera o nell'altra si arrampicano ogni tanto fotografi, come Joel Sternfeld, innamorati della vecchia città. L'attore Edward Norton e lo scrittore Robert Caro - autore della monumentale biografia dell'ex presidente Lyndon B. Johnson - sono scesi in campo per sostenere l'iniziativa di Joshua David e Robert Hammond: un appello alla città per sfidare l'immaginazione sul futuro di una struttura oramai in preda alla ruggine. Ne è nata l'associazione «Amici della High-Line» che, con il sostegno di volti noti come il sindaco Michael Bloomberg e Hillary Clinton, ha lanciato la gara per il migliore progetto. Le 720 proposte, arrivate da 36 Paesi, assomigliano nel complesso a un laboratorio globale di idee per la città più conosciuta del mondo: dalla Bielorussia al Canada, dalla Bolivia a Singapore, dall'Italia a Israele sono arrivati una valanga di disegni e studi, accomunati dal voler indovinare il futuro. La trentenne viennese Nathalie Rinne è convinta che quel tratto di strada fra l'Hudston e i grattacieli sia il posto adatto per costruire la piscina più lunga del mondo - e a più profondità - per poter passeggiare nell'acqua, nuotare per hobby oppure allenarsi in maniera nuova. Il tutto al coper¬ to, per proteggersi dalle intemperie, ma usando un materiale che consente di vedere all' esterno. Matthew Greer e Karin Taylor, entrambi nati e cresciuti a New York, vorrebbero invece aiutare la vegetazione a svilupparsi in un parco naturale, nel quale si potrà girare a piedi o con mini-vetture, guardando dall'alto in basso il traffico della città. Se Central Park venne creato artificialmente dal nulla 150 anni fa, perché non ripetere l'impresa nel XXI secolo a dieci metri dal suolo? I berlinesi Benjamin Haupt e Robert Huebser pensano a un irregolare padiglione mobile per cultura e spettacolo. La struttura di metallo sarà in grado di trasformarsi e adattarsi per ospitare un concerto o una sfida di moda o una scuola da ballo. Il gioco di spazi a metà strada fra terra e cielo porta gli autori del progetto «Mushrooms» (Funghi) a vedere l'irregolare percorso disseminato di grandi igloo verdi, una via di mezzo fra l'abitazione e il giardino segreto. Sui cartelloni presentati nel Central Station Terminal c'è di tutto: dalla spiaggia caraibica con sabbia bianca alla pista per skateboard, dalle pure e semplici case al paradiso dei ciclisti. Il villaggio olimpico del 2012 è stato pensato per essere costruito sopra la High-Line unendo il Javitz Center alla zona sull'Hudson, dove in molti vorrebbero veder sorgere il nuovo stadio di Manhattan. L'unico a essersi posto seriamente il problema dell'accesso per tutti a un luogo così alto è un giapponese - Takuji Nakamura - entrato di diritto nei cinque migliori progetti per aver pensato ad ascensori in vetro posti a breve distanza l'uno dall'altro, che di notte si illuminano trasformandosi in un serpente di luci colorate dentro la città. La decisione di non abbattere ma di rimodellare la High-Line nasce dal desiderio di evitare errori commessi in passato, quando sono state cancellate le tracce della vecchia New York. «Questa monumentale struttura venne costruita oltre 75 anni fa per andare incontro a un grande bisogno del pubblico, rimuovere il traffico pericoloso dalle strade della città ha scritto Robert Caro - adesso questo problema non c'è più ma, anziché distruggere ciò che resta, com'è stato fatto troppo spesso in passato, la sfida è di ammorbidire il ferro e l'acciaio con l'erba e i fiori per trasformarli in un parco sopra la strada e fra i palazzi, nel quale le prossime generazioni potranno andare per incontrarsi e parlare». Il successo della gara ha spinto il comune a stanziare 15,75 milioni di dollari per coprire nei prossimi tre anni i costi iniziali della ricostruzione che, una volta terminata, contribuirà a ridisegnare la sky-line del West Side di Manhattan, insieme alla Torre più alta del mondo, che l'architetto tedesco Daniel Libeskind realizzerà al posto del World Trade Center. La vecchia High-Line, che collega il centro congressi Javitz alla Pennsylvania Station, da 20 anni non serve più, ma nessuno vuole abbatterla Tante idee a dieci metri di altezza Piscina lunga due chilometri, parco Desolazioneed erbacce; cosi si presenta oggi la vecchia sopraelevata costruita negli Anni 30 e abbandonata nel 1980 Tante idee a dieci metri di altezza Piscina lunga due chilometri, parco Un'immagine futurista della sopraelevata, un gioco di spazi a metà strada fra terra e cielo. A sinistra, una cartina del percorso