Una guerra nell'etere tra Iran e Stati Uniti di Maurizio Molinari

Una guerra nell'etere tra Iran e Stati Uniti LA FONTE DEL DISTURBO POTREBBE ESSERE IN SUD AMERICA 0 NEI CARAIBI Una guerra nell'etere tra Iran e Stati Uniti Un segnale ha oscurato le trasmissioni tv Usa in sostegno degli studenti di Teheran retroscena Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK GUERRA nell'etere senza esclusione di colpi fra Stati Uniti ed Iran. Il casus belli è stato l'anniversario dei moti studenteschi del 9 aprile 1999. Nel tentativo di aiutare la popolazione a scendere di nuovo nelle strade per chiedere rif onne e democrazia l'amministrazione Bush aveva pianificato un' offensiva di informazione : le tv californiane ParsTv e Appadana Tv assieme alla «Voice of America» avrebbero raggiunto il territorio iraniano con immagini e programmi per aggiornare sul corso degli eventi e consentire di diffondere le informazioni che la censura degli ayatollah blocca. Già in occasione delle proteste di piazza del mese scorso le tv persiane della California avevano giocato un molo-chiave - ottenendo un notevole successo di ascolto - e Teheran è corsa ai ripari perevitare che potesse ripetersi. A Washington si aspettavano una contromossa con il tentativo di ostacolare elettronicamente i programmi tv perché gli iraniani lo avevano già fatto in passato, con risultati alterni. Ma per le emittenti americane la sorpresa, il 9 luglio, è stata accorgersi che Teheran aveva organizzato un agguato elettronico ben più sofisticato di quello che si poteva prevedere. Invece di affidarsi a centri di intercettazione e disturbo elettronico presenti sul territorio iraniano per ostacolare l'anivo del segnale, Teheran ha giocato d'attacco affidando ad un groppo di individui che si trovano in America Latina dei «disturbatori di trasmissioni». L'obiettivo dell'attacco iraniano è stato il satellite Telstar-12, posizionato ad est sopra l'Oceano Atlantico, perché è da qui che viene raccolto il segnale delle tv californiane e di «Voice of America», proveniente dal satellite Telstar-5, per poi indirizzarlo verso l'Iran. L'attacco iraniano ha avuto un effetto anche maggiore perché con il Telstar-12 fuori uso l'intera Europa e l'intero Medio Oriente sono rimasti all'oscuro di numerosi programmi commerciali in arrivo dagli Stati Uniti, causando così un danno economico notevole. La società «Loral», operatrice del satellite, ha evitato di commentare quanto avvenuto ma le indagini condotte nelle ultime 48 ore confermano che la rappresaglia iraniana è stata massiccia: perfino una tv cinese ha fatto le spese del duello nell'etere. Tentativi sono in corso per identificare la fonte del disturbo elettronico, anche se non è cosa facile. Potrebbe trovarsi in America del Sud come nei Caraibi. Basta una persona, un computer con il programma-killer ed una parabola da sei metri: una volta agganciato il satelhte parte il disturbo cne è tanto più forte quanta è l'energia che si è in grado di avere. Anche il servizio di monitoraggio della emittente britannica Bbc ha rivelato il disturbo, definendolo come un «segnale misterioso, un'interferenza capace di rendere letteralmente inguardabili le trasmissioni». L'attività elettronica si è concentrata nella giornata del 9 luglio - quando le autorità di Teheran temevano potessero esservi gravi disordini mentre ieri è calata di intensità. Negli ambienti dell'intelligence americana il sospetto è che il misterioso hacker satellitare possa trovarsi nel triangolo di territorio attorno alle Cascate di Iguazù, al confine fra Argentina, Brasile e Paraguay dove vive una grande comunità di iraniani. Indagini svolte in passato da Cia ed Fbi hanno portato ad identificare in questa zona la presenza di centri di attività degli Hezbollah e proprio da qui la giustizia argentina suppone che possano essere partiti i terroristi autori all'inizio degli anni Novanta degli attentati contro l'ambasciata israeliana ed il centro ebraico di Buenos Aires. Gruppi di esuli iraniani negli Stati Uniti hanno invece sollevato l'ipotesi che le interferenze provengano dall'isola di Cuba in ragione del fatto che il regime di Fidel Castro ha ottimi rapporti con la Repubblica Islamica ed avrebbe potuto facilmente mettere a disposizione la quantità di energia necessaria per oscurare il satellite. Da Teheran il ministro delle Poste e telecomunicazioni, Ahmad Motamedi, ha negato recisamente ogni coinvolgimento de! suo governo nella vicenda ma nelle scorse settimane il presidente iraniano, Mohammed Khatami, aveva in più occasioni sollevato la necessità di adottare contromisure per evitare «intro¬ missioni negli affari interni» da parte di emittenti basate negli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato nega da parte sua che i programmi tv costituiscano una violazione della sovranità iraniana, definendo!' solo un contributo alla ((libera circolazione delle informazioni». Una manifestazione in sostegno degli studenti iraniani a Cipro REE JAll STUDET" IRAN 1

Persone citate: Ahmad Motamedi, Bush, Fidel Castro, Mohammed Khatami