«Più autonomia per dare forza al Vco tripolare»

«Più autonomia per dare forza al Vco tripolare» DALL'AFFOLLATO DIBATTITO DELLA STAMPA UNO SGUARDO SUL DOMANI «Più autonomia per dare forza al Vco tripolare» Gli imprenditori, i manager, gli amministratori locali e quelli regionali hanno portato il loro contributo di idee, proposte e suggerimenti per rilanciare una zona dalla doppia vocazione: industria e turismo Pietro Benacchio Carlo Bologna Un'industria che non molla, una banca locale, un sistema di piccole e medie imprese artigiane in crescita e ima risorsa, il turismo, destinata ad avere un peso sempre maggiore nell'economia di questa terra di confine. Q Vco ha retto bene ai giorni della crisi e guarda alla ripresa con ottimismo. Pronti a vincere nuove sfide. Ieri al Tecnoparco di Fondotoce il direttore de La Stampa Marcello Sorgi ha ascoltato direttamente dai protagonisti del territorio la voglia di fare, di crescere nel sistema-Piemonte e soprattutto nel sistema-Europa. Ad avviare la discussione l'amministratore delegato dell'Editrice, Emesto Auci: «E' necessario fare progetti che richiamino la volontà di tutti, per approfittare della riprésa quando sarà il mo- i mento. Per aiutare il Piemonte e il Paese e ogni singola provincia. Il Piemonte deve saper anche comunicare megho quello che fa, uscire dal guscio». Il direttore Soigi ha invitato a fare un bilancio dei primi 4 mila giorni di provincia: «Qui, e penso all'Ossola, è stato scritto anche un importante pezzo della nostra storia nazionale. Credo non sia facile disegnare il futuro quando si parla di provincia tripolare». Il presidente della Provincia Ivan Guarducci, rispondendo, ha ricordato punti di forza e di debolezza: «Certo, bisogna fare i conti con la morfologia del territorio {solo 2 comuni non sono montani) e la tripolarità. Ma il nostro ruolo è quello della cabina di regìa, facciamo il nostro dovere e ci aspettiamo, dal riconoscimento della specificità, un aiuto decisivo per sfruttare al megho le nostre risorse, a partire dai distretti del casalingo, dei fiori, del lapideo». Industria e turismo, spesso, vengono proposte come scelte alternative. La convivenza sarà possibile e migliore? Sì, secondo Giuseppe Polli, presidente dell'Unione Industriale: «E non dimentichiamo che molte nostre aziende sono partite nel 1800 e non si sono ancora fermate. Non accetto molto lo scenario di crisi, ci sono segnali positivi anche sul nostro territorio. E non c'è competizione con il turismo. Più l'ambiente è bello più attira imprese». Della stessa idea Vitahano Moroni, presidente della Lagostina di Omegna e del distretto nazionale del casalingo: «Noi imprenditori siamo abituati a fare della diversificazione un valore, aggiornando i vantaggi competitivi sostenibili. Diversificare porta innovazione e qualità. Oggi la qualità del prodotto è un dato acquisito, distintivo della zona è invece la qualità del produrre: nel rispetto dell'ecologia e con responsabilità sociale dell'impresa». «Sì, la convivenza industria-turismo è possibile - ha detto Ovidio Mugnai, amministratore delegato del Distretto turistico - ma serve anche formazione, manager del turismo». E ima banca. La «Popolare» di Intra c'è dal 1873 e il direttore generale Claudio Ferrari ha ri- cordato questo longevo matrimonio: «La banca locale è fondamentale per lo sviluppo di ogni territorio, guai a perderla. E' una fortuna che non tutti hanno». Il deputato di An Marco Zacchera: «A Vco si aprirà sempre di più all'Europa, grazie anche al nuovo tunnel del Sempione. Dobbiamo essere pronti e unire gli sforzi. La tripolarità è un grosso rischio, dobbiamo sfruttare le voci che uniscono». Il percorso di crescita comune è iniziato molti anni fa. Giulio Cesare Rattazzi, verbanese e preside deir«Avogadro» a Torino ha rievocato quelle esperienze concludendo: «Oggi bisogna rafforza la regionalità». Un'azione che, su fronti politici opposti, impegna due consigheri del Piemonte: Valerio Cattaneo, capogruppo di Fi, e Giuliana Manica, capogruppo Ds. Cattaneo: «Il nostro obiettivo è la specificità per il Vco, l'unica autonomia amministrativa riconosciuta da questa Costituzione. Così le Province potranno avere più competenze e più risorse. Ma divisi non andremo lontano». Manica: «Per interpretare il ca jobiamento occorrono forte capacità di governo, risposte solide e un nuovo Welfare. Anche i finanziamenti vanno inseriti in un sistema, non spostati come elementi a parte». Sull'autonomia anche Gianni Motetta, già presidente dell'assemblea costituente del Vco: «Dobbiamo chiederci cosa sarebbe questo territorio senza la Provincia. H progetto forte c'è, si chiama autonomia, con risorse e competenze per la programmazione fatta sul territorio in modo equanime. La specificità è però un concetto riduttivo». Massimo Nobili, commissario della Fondazione Cariplo, ha ricordato «i contributi al Vco destinati anche a sviluppare progettualità». Altri punti di forza sono stati evidenziati dall'assessore regionale Ettore Racchelh: «La gente di questa terra ha saputo superare momenti di estrema difficoltà, e penso alle alluvioni, esprimendo straordinaria solidarietà, economica e umana. Ha dimostrato con i fatti una grande capacità di riemergere. Le diversità esaltano. Quanto alla periferia, ricordo che in passato sono state proprio le capitah i punti deboli dell'impero. Conflitti con l'industria? Macché, il turismo ha bisogno di un forte sistema di consumi e le politiche devono essere funzionali a integrare, capaci di mettere in rete risorse e strutture. Abbiamo un patrimonio ambientale unico, che è di tutti». MARCO ZACCHERA «Ci apriremo sempre di più all'Europa, grazie anche al nuovo tunnel del Sempione. Dunque dobbiamo essere pronti ed unire gli sforzi La nostra tripartizione è un grosso rischio dobbiamo sfruttare le voci che uniscono» VITALIANO MORONI «Oggi i vantaggi sono un turismo che può | muovere artigianato e servizi collegati, ma soprattutto una cultura industriale con distretti importanti. 11 casalingo produce da solo un terzo del fatturato totale, che è di un miliardo di euro» ETTORE RACCHELLI «La gente di questa terra ha saputo superare momenti di difficoltà (e penso alle alluvioni) esprimendo straordinaria solidarietà economica e umana. Ha dimostrato con i fatti una grande capacità di riemergere Le diversità esaltano» IVAN GUARDUCCI «Il nostro ruolo è quello della cabina di regia: facciamo il nostro dovere e ci aspettiamo, dal riconoscimento della specificità, un aiuto decisivo per sfruttare al meglio le risorse a nostra disposizione» In alto il tavolo del relatori: l'amministratore delegato Auci, Il direttore Sorgi, Il caporedattore Grosso, l'assessore regionale Racchelll, il presidente della Provincia Guarducci e l'Imprenditore Moroni. Sopra il folto pubblico Giuliana Manica, capogruppo ds In Regione, Il presidente del gruppo di FI, Valerio Cattaneo e II direttore della Banca di Intra, Claudio Ferrari

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